“La scuola merletti
di Burano”
“ Burano”, 2008, Rossella Girardini Venezia) Nell’inverno
del 1871-1872 la laguna veneziana gelò e Burano,
che già viveva di stenti, riuscì a malapena a superare il momento di crisi. Un deputato
dell’allora parlamento italiano, Paolo Fambri,
organizzò una colletta e con la cifra ricavata pensò di ripristinare l’antica
arte femminile del merletto. Venne contatta Vincenza Memo, un’anziana
artigiana soprannominata “Cencia Scarpariola”, che in due mesi insegnò la tecnica base del
merletto ad ago ad Anna Bellorio D’Este, che sarà
l’insegnante capostipite della nuova scuola. La moglie del conte Alessandro
Marcello, Andriana Zon Marcello e altre dame, chiesero alla principessa
d’Italia Margherita, di poter assumere la presidenza onoraria della scuola.
La scuola merletti
di “Punto in Aria” venne inaugurata ufficialmente, il 14 Marzo 1872 ed era
formata da sei allieve, un disegnatore e un piccolo capitale. La contessa
Andriana fu parte attiva in questa scuola con la sua capacità di coinvolgere
e promuovere le attività. Venne fondata una società anonima con 19 azionisti,
tutti amici o parenti della fondatrice: la contessa Andriana
Marcello, la principessa Maria Chigi-Giovannelli,
Paolo Fambri, il conte Nicola Papadopoli,
il conte Luigi Sormani-Moretti, il conte Angelo Papadopoli, E. Costantini,
Gilbert Neuville, la contessa Loredani
Morosini- Gattemburg, il
Conte Luigi Michiel, il conte Alvise da Schio, il
conte Leonardo Labia, Antonio de Reali, Giuseppe d’Este, Alessandro
Rossi, il barone Franchetti Rotdshild,
il conte Aldo Annoni, Annibale d’Este. Qualche
altro azionista si aggiunse via, via con gli anni. La scuola nel 1873, in
occasione dell’Esposizione Universale di Vienna, tramite il sindaco di Burano portò in mostra i suoi “pizzi, merlo di sorte a
punto in aria e merli ghibur”^.
Giovani allieve all’uscita della scuola merletti In
pochi anni le allieve acquisirono esperienza e capacità e già nel 1878 la
scuola partecipò all’Esposizione Universale di Parigi, aggiudicandosi con i
suoi lavori una medaglia d’oro per la sezione ”Educazione del fanciullo, insegnamento primario e per adulti ” e una
medaglia d’argento per la sezione
“Merletti, tulli, ricami e passamani”. Nel 1885
vinse la medaglia d’oro all’esposizione di Anversa. La scuola ogni anno prese
parte a vari concorsi mondiali meritando segnalazioni e diplomi d’onore in
tutte le più grandi città europee e mondiali. La scuola così venne conosciuta
in tutto il mondo e i nobili dell’epoca ricominciarono a desiderare il
merletto di Burano. Nel
1908 Pierre Verhaegen, consigliere provinciale per
le Fiandre orientali, dedicò al Conte Girolamo Marcello, Presidente del
Comitato della Scuola di Burano, un
opuscolo che ne descriveva la
storia, con una dedica: ”Queste poche pagine sono dedicate in segno di
ammirazione e cordiale simpatia”. Colli alla Berta realizzati dalla Scuola Riproduzione di una
balza a punto Argentan eseguita per il cardinale de
Reitz e appartenuta al re d’Italia, la scuola la
riprodusse fedelmente.
Merletto della
Scuola Merletti di Burano con nastrino e sigillo.
Sul nastrino era ricamata con filo giallo la scritta “patronato di sua maestà
la regina e sul sigillo era inciso un trifoglio con la scritta S.M.B ( Scuola Merletti di Burano). Merletti presentati
all’Esposizione Universale di Parigi nel 1878 dalla scuola merletti di Burano. A destra, un merletto eseguito prendendo spunto
da un vecchio campione appartenuto a Marguerite Guggenheim (Peggy). Balza copiata da un originale appartenuto a Papa
Clemente XIII e in possesso della regina Margherita* Merletti eseguiti dalla Scuola ed esibiti
all’Esposizione Universale di Parigi del 1878 Bordo di un fazzolettino eseguito a “punto Burano” Rimangono
negli archivi della scuola le foto di opere realizzate per la regina Guglielmina d’Olanda, per le gioiellerie più esclusive di
New-York e di Cicago, del
velo da sposa per Elena di Montenegro e di Edda Mussolini Ciano, di culle e porte-enfants per il principino di casa Savoia, di
biancheria da casa per Evita Peron. Nel catalogo di una
mostra svoltasi a Roma nel 1887 venne citata la scuola la quale era presente
con diversi lavori Servizio per la tavola realizzato Punto Venezia dalla
Scuola su disegno antico Striscia da tavolo, Scuola merletti di Burano Nel
1874 Michelangelo Jesurum
fondò a Venezia una società per la manifattura dei merletti. Vennero aperte
scuole di merletto a Pellestrina, Venezia, Chioggia
e a Burano divenendo così il concessionario più
importante del merletto veneziano. Locandina pubblicitaria delle manifatture Jesurum La scuola era
diventata un’impresa capace di reggersi da sola, le merlettaie lavoravano dalle
6/7 ore al giorno, venivano pagate a cottimo e venivano ammesse alla scuola a
partire dai 12 anni. Scuola di Merletto di Michelangelo Jesurum Dopo il
primo conflitto mondiale, l’industria del merletto entrò in grave crisi e
solo grazie ai finanziamenti della fondazione Marcello si vide una piccola
ripresa. Ma l’altissimo costo, i cambiamenti della moda e la perdita di
clienti importanti, fece in modo che negli anni ‘70 chiudesse
definitivamente. Oggi
rimane un importante museo, dove si possono ammirare opere stupende,
all’interno si possono vedere anche le merlettaie nell’esecuzione dei loro
preziosi manufatti. In
questi ultimi tempi ( 2008) però ci sono state delle novità, grazie ad
un’iniziativa di Confartigianato Venezia,
la produzione del merletto non solo è tornata in città, ma si è pure
trasformata, instaurando un’insolita ma innovativa collaborazione con
un’altra importante attività artigianale veneziana: l’arte orafa.
Oggi come allora, per rilanciare la storica attività del
merletto ad ago, è stata organizzata una scuola: la“Scuola bottega del Merletto di Burano”, un corso di 1.100 ore promosso da
Confartigianato Venezia e Con-ser Srl in
collaborazione con il ministero del Lavoro e la Regione Veneto. Orecchini in oro filato, merletto ad ago, creazione di
Martina Barzan Nel 1908 Pierre Verhaegen, consigliere provinciale per le Fiandre
orientali, dedicò al Conte Girolamo Marcello, Presidente del Comitato della
Scuola di Burano un opuscolo che ne descriveva la storia, con una dedica:” Queste poche
pagine sono dedicate in segno di ammirazione e cordiale simpatia”. Bibliografia: ^ “Atti ufficiali dell’Esposizione
Universale di Vienna, 1873 “il Merletto
Veneziano” di Doretta
Davanzo Poli edito da De Agostani, 1998 * Tapisseries, broderies et dentelles; recueil de modeles anciens et modernes,
1890 Muntz Eugene “Tessuti e merletti”:
esposizioni retrospettive e contemporanee di industrie artistiche,
esposizione del 1887, Erculei, Raffaele; Museo artistico-industriale
Roma §“La restauration de la dentelle à Venise et l'école
de Burano”, Bruxelles, Goemaere,
1908, p.23( Doretta Davanzo Poli) Ringraziamenti Si ringrazia
l’artista veneziana, Rossella Girardini per aver
concesso la pubblicazione delle sue opere. (http://xoomer.alice.it/artegrafica/index%20art%20gallery.htm) I
testi sono dell’autrice E’
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