Toscana

Le prime testimonianze storiche che parlano del merletto a fuselli in Toscana si trovano in un documento che ci racconta alcuni particolari degli abiti degli invitati al matrimonio di Giustina Borromeo con il Marchese Stanga il 21 marzo 1493: ”....la persona successiva indossava un manto di satin bordato d’una guarnizione d’argento, fatta con ossi (fuselli)”.

Merletto del XVI secolo realizzato in “reticello” e bordato a fuselli* (Bargagli, Firenze)

Merletto del XVI secolo realizzato in “reticello”, alcuni inserti ed il bordo sono realizzati a fuselli* (Levier, Firenze)

Schegge di storia

·        Dagli inventari di Guinigi di Lucca del 1432 compare la parola “radizellis” cioè il reticello.#

·        Il Fiorenzuola, vissuto tra il 1493 e il 1543, sottolinea in un suo scritto che la sua donna aveva creato per sé un collaretto ad ago.

·        Caterina De Medici amava dedicarsi all’arte del ricamo e del merletto e  in Toscana i merletti a fuselli si chiamavano, fino agli inizi del ‘900 “ Merletti alla Medici”. Le donne di campagna vicino Firenze, li realizzavano in modo molto semplice per ornare le camicie bianche e i vestiti da festa.

·        L’uso del merletto era molto diffuso anche a Pistoia e nel 1558, si vietò alle donne contadine di guarnire i loro abiti con merletti d’oro o d’argento.

·        A Siena nel 1785, per volere di Pietro Leopoldo (Granduca di Toscana), vennero istituite le “Scuole Femminili Leopoldine di Siena”. Le ragazze popolane che frequentarono la scuola contribuirono a far proseguire l’arte del merletto fino al XIX secolo.

·        Nel 1873, in occasione dell’Esposizione Universale di Vienna, Buonini Marianna da Lucca, già premiata a Firenze nel 1861, espose una coperta ad ago, vari tipi di trine e campionari. Da Pisa, Bartolozzi Marietta e sorelle, portarono lavori diversi ad ago e trine.

·        A Firenze nel 1891, il Marchese Carlo Ginori a capo di un Comitato cittadino, istituì una scuola Femminile per l’insegnamento gratuito delle professioni manuali. Il 26 marzo 1891, il Comitato si riunì e per finanziare l’inizio della scuola, la Principessa Demidoff offrì 1.000 lire, poi vennero dati dei concerti per beneficenza e se ne raccolsero altre 4.000. Questo servì per le prime spese di affitto dei locali. Nel 1898, Carlo Ginori Conti lasciò il direttivo nelle buone mani del figlio Pietro Ginori che seguì l’istituto in modo egregio fino alla morte. Si insegnò l’arte del merletto e del ricamo, oltre a molte altre materie. Per suo volere nel 1905 la scuola divenne” Regia Scuola Professionale Femminile di Firenze”. La scuola ricevette anche la visita della Regina Elena, nel 1903. Nel 1943* la scuola era ancora attiva con 90 allieve e tra le materie troviamo ancora il merletto con Delosa Antonietta come insegnante.

·        Nel 1904 si svolse a Siena una mostra di merletti, alcuni esemplari erano realizzati a “reticello” e bordati con la tecnica a  fuselli.

·        In un libro datato 1943* troviamo che presso la Scuola Professionale Femminile di Via A. Cocchi,  tra le materie c’era la trina e il merletto con le signore Rigatti Gioconda come maestra di lavoro e Casini Clara come sottomaestra.

·        Ad Arezzo sorse nel 1952 una scuola di merletti a fuselli e fino al 1956 fu diretta da Gina Brizzi che apprese l’arte a Sansepolcro.

·        C’è da considerare che il merletto ha avuto una grande rilevanza nel Costume popolare toscano, tanto da farne una tradizione, una continuità tramandata da madre in figlia non solo nell’apprendere l’arte ma anche nel considerare gli attrezzi, tesori di famiglia.

·        L’abito delle ragazze contadine prevedeva un grembiule bianco ornato di merletto, così anche quelle di Treppio (frazione di Sambuca) dove il merletto si lavorò fino al 1950, e di Montale e Pienza.

·        A Camaldoli le ragazze portavano merletti  molto semplici e realizzati con del grosso filato.

·        A Sciacca nel 1955, la Scuola d’arte di II grado aveva tra le materie anche il merletto con una maestra d’arte per la tecnica, per il disegno: un insegnante di disegno dal vero, con la direzione dei laboratori della sezione dell'arte del merletto e ricamo.

·        Nel 1985 si è tenuta a Firenze la Mostra: “Per raffinare i sensi. La collezione Caponi. Ricami, merletti, abiti e accessori dal XVII al XX secolo”.

·        Nel settembre 2003, a Cortona (Arezzo) si è svolta a Palazzo Casali la mostra “Antichi merletti e antichi libri”, allestita dal Club Lions Cortona Corito Clanis. Una esibizione della collezione di proprietà del professore cortonese Paolo Gnerucci. La collezione  racchiude autentici gioielli realizzato ad ago e a fuselli ed è stata davvero singolare l’opportunità di poter ammirare contemporaneamente capolavori "di carta" e capolavori "di filo". La mostra si è articolata in tre sale, ciascuna delle quali ospita pregevoli pezzi di trine e ricami tra i quali spiccano: un antico ricamo in oro su seta policromo del '500 e un merletto a fuselli (Fiandre) del '600. Nella ricca esposizione sono da ammirare libri risalenti al '500 ed ai secoli successivi, aventi come tema principale, l'arte dell'ornamentazione e del ricamo; citiamo tra questi: opere di Elisabetta Parasole, Cesare Vecellio ed Elisa Ricci.

·        Ad Arezzo nel 2004, il Presidente della Repubblica Ciampi, ha fatto visita all’Accademia Petrarca in ocassione del 7° centenario della nascita del poeta. Alla Signora Franca è stata donata una tovaglia creata da Maria Luisa Bastioni di 84 anni (maestra merlettaia di Sansepolcro). La tovaglia, un pezzo unico, è realizzata interamente a fuselli con inserimenti di filo dorato.

 

Bordo in merletto con filato in oro, mostra a Siena,1903

 

Tovaglia ricamata in seta rosso bordò con merletto a fuselli bianco e rosso, Mostra a Chieti, 1901

 

Firenze

Descrizione della regia Scuola Industriale femminile di Firenze citatata nell’Annuario dell’insegnamento artistico-industriale del 1920-1921.

Dicomano (Firenze)          

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Centrotavola realizzato dalla Scuola di Pizzo a Tombolo di Dicomano

 

A Dicomano la lavorazione del merletto continua, tanto che il Comune ha istituito una "Scuola del Merletto" per perpetuare la tradizione. La Scuola si trova in appositi locali all'interno del Palazzo Comunale.

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  Esibizione di merlettaie della Scuola di Dicomano

Anghiari (Arezzo)

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Fuselli di Anghiari del primo ’900

 Ad Anghiari e in tutta l'Alta Val Tiberina, si continua la tradizione della lavorazione del merletto a tombolo. Si hanno documenti storici a partire dalla fine dell'800, ma probabilmente è molto più antica. 

Ad Anghiari si è formata una Associazione"Il Tombolo di Anghiari", che avvia le giovani anghiaresi a questa antica arte. La lavorazione avviene su di un cuscino spianato chiamato "pagnotta", perchè ricorda le pagnotte di pane da almeno due kili fatte in casa. Il filato usato è quasi sempre il lino.

 Teresa Andrzeyewski è una delle insegnanti della Scuola.

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Logo dell’Associazione  

Nel luglio 2003, Anghiari con le sue merlettaie era presente alla mostra annuale dell’Artigianato a Candelara (Pesaro). Il tema era “ Il lavoro al femminile ”

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Manifesto della Mostra

Dal 2002 il merletto anghiarese è presente anche alle giornate medievali di Monte Cerignone che si svolge tutti gli anni nel mese di luglio.

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Merlettaia di Anghiari ed esposizione delle allieve

Ogni anno, in concomitanza con la Mostra Mercato dell'Artigianato di Anghiari, le allieve espongono i loro preziosi manufatti. 

Sansepolcro (Arezzo)

Tipica lavorazione di Sansepolcro, il bordo esterno viene chiamato "punta chiodi", la parte centrale viene identificata come bordo a bachini. Realizzazione di Annalisa Galletto (Pisa).

Il merletto a Sansepolcro arrivò alla fine del XIX sec., portato da Analia GelIi, detta Dalila, che l’aveva appreso da una suora belga durante un breve periodo di detenzione in un carcere femminile. Le giovani, Adele e Ginna Marcelli acquisirono dalla suddetta Dalila i principali punti del merletto divenendone in breve tempo, esperte esecutrici; la passione le spinse alla conoscenza dei vari pizzi italiani: Pescocostanzo, l’Aquila, Genova e Milano e certamente di quelli francesi e delle Fiandre. Al periodo dello studio seguì quello della produzione che riscontrò un notevole successo sia nella città di Sansepolcro che nel resto d’Italia. La precoce scomparsa di Adele neI 1912, non fermò la fervente attività della scuola da entrambe fondata che ebbe, negli anni successivi, una grande importanza sociale ed economica per l’Alta Valle del Tevere. Ad elevare la qualità del merletto di Sansepolcro contribuì l’abile mano di disegnatore del marito di Ginna, Domenico Petri, di cui rimangono due cataloghi di schizzi e numerose veline. Domenico era un abile sarto con la passione del disegno e sarà lui a creare tra 1920-1948 la maggior parte dei progetti per le trine, attingendo ad un vasto repertorio che unisce spunti molteplici, secondo modalità diffuse nella produzione coeva di altri laboratori di merletti in Italia, e contribuendo a definire il tipico punto Sansepolcro. L’avvento dell’industria provocò la decadenza di tutto l’artigianato e, di conseguenza, anche della ‘Premiata scuola di Merletto a fuselli" di Adele e Ginna Marcelli.

Il bordo dove viene attaccato il merletto, si chiama trou- trou

L’interesse per il merletto a Sansepolcro rinasce circa un ventennio fa grazie alla Biennale Internazionale e, più recentemente, grazie all’attività dell’Associazione culturale "Il Merletto nella città di Piero" che nasce nel 1996, su suggerimento della Maestra Merlettaia Pia Borghi. Tale Associazione ha lo scopo di rivalutare e diffondere l’arte del merletto a fuselli, svolgendo al suo interno corsi di merletto e ricamo. Nello stesso anno il comune di Sansepolcro ha allestito uno "Spazio del Merletto" permanente dedicato all’attività svolta da Adele e Ginna Marcelli; il piccolo museo è aperto il sabato dalle ore 16 alle ore 19 e la domenica dalle 9,30 dalle 16 alle 19, oppure su appuntamento.

Alla figura  di Ginna Marcelli è stato dedicato un libro di Chersi Casini, Anita: “Ginna Marcelli e il merletto di Sansepolcro”, Petruzzi Editore, Città di Castello 1996, pp.163, ill. b/n e col.

Il Centro Culturale Cittadino con il suo presidente, Cav. Paolo Piovaticci (poeta e pittore), si sono impegnati nel tenere alto il nome del merletto di Sansepolcro, riuscendo ad organizzare nel 1984 la Prima Biennale Internazionale del Merletto.

Teresa Franza,“La grande Dea Madre”, Medaglia d’argento 2004

 

Merletto antico di Sansepolcro

Montemurlo (Prato)

A Montemurlo, presso la Pro Loco, l’Associazione “Capitombolo”, organizza corsi di merletto a tombolo con la docente Stefania Cinti. Stefania  cerca di tramandare l’antica arte del tombolo e divulgarla attraverso dimostrazioni e/o laboratori durante eventi, mostre, feste paesane a tema organizzate da vari Enti e Associazioni. Ha collaborato con le Direzioni Didattiche per realizzare lezioni propedeutiche e laboratori presso scuole dell’Infanzia, Primarie e secondarie di primo grado, aperti anche ai genitori. Ha riscontrato grande partecipazione e successo anche presso centri di assistenza per anziani avviando percorsi di laboratorio utili anche per la socializzazione.

“Pappagallo”, realizzazione di  Stefania Cinti, maestra di tombolo, Associazione Capitombolo, Montemurlo (Prato)

 

Pratovecchio ( Arezzo)

A Pratovecchio nasce la mostra “ Filo e dintorni”  La Toscana riscopre l'antica arte del filo. Dal 23 al 24 luglio 2005 si è tenuta a Pratovecchio, in provincia di Arezzo, la prima edizione di “Filo e Dintorni”, mostra mercato dedicata alle lavorazioni tessili tipiche della regione e, in particolare, della zona del Casentino. Promossa dal Comune di Pratovecchio, la fiera darà modo di ammirare le tecniche dalla filatura, della tintura naturale, dell'orditura e tessitura manuale e tutte quelle che comportano l'uso del filo. Protagoniste indiscusse della manifestazione, le lavorazioni caratteristiche della Toscana: i tessuti popolari della lucchesia, i ricami fiorentini, i merletti di Sansepolcro, il tombolo di Anghiari e i corredi in punto pisano.°

Viareggio

A Viareggio nel 1898, Guglielmina Giusti Strozzi, aprì la “Società Cooperativa dei merletti”, era una scuola di trine a tombolo. Attualmente è molto attivo un gruppo di appassionate di merletto, guidate da Rita, abile merlettaia e amante di questa arte. Le merlettaie hanno esposto le loro opere nel maggio del 2004 in una mostra intitolata ”La sposa e il corredo”.

Pisa

Annalisa Galletto , originaria di Pisa, con il suo amore per le belle cose ha realizzato delle vere e proprie opere.

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Alcune opere di Annalisa

Sempre a Pisa opera l’ ”Associazione Pisana Ricamo e arti Nobili”, con l’obiettivo di tramandare la tradizione del ricamo, del merletto e, dove è possibile, portare una vena innovativa in queste antiche arti.

 

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Volterra (Pisa)

Nel primo quarto del XIX secolo a Volterra c’era una Scuola Professionale Femminile, tra le materie c’era anche il laboratorio di trine.

 

Siena

 

 

Nel 1904 si è svolta a Siena una Mostra sull’Arte antica Senese, Corrado Ricci , presidente della mostra e direttore delle gallerie e Musei fiorentini, ne curò il catalogo con la seguente descrizione: “Ecco il catalogo della Mostra dell’Arte antica Senese. Si sono adoperati a compilarlo e a correggerlo il comm. Alessandro Lisini, sindaco di Siena e direttore del R. Archivio di Stato, il canonico cav. Vittorio Lusini, il prof. cav. Alessandro Franchi, il prof. Fortunato Donati, il conte Francesco Bandini Piccolomini ed Enrico Righi. La compilazione e la stampa sono state, per quant’era possibile, sollecite, chè l’affollarsi delle opere all’ultima ora e il lavoro d’ ordinamento di migliaia di oggetti e la necessità e il dovere di studiarne un po’ la storia e le attribuzioni non potevano consentire di far più presto, senza pericolo di sacrificare la serietà dell’impresa al comodo di tanti che poi non avrebbero mancato di trovare che il catalogo era stato fatto troppo in fretta! Perchè questo è il giuoco di chi giudica senza lavorare e spesso senza sapere come si possa e debba lavorare. Alla fatica altrui si oppone un facile divertimento di apprezzamenti, i quali, tante volte, non costano più che la pena di pronunziare alcune parole senza nemmeno incaricare il cervello di vagliarle. Questo ho voluto dire perchè l’opera dei volenterosi su ricordati sia apprezzata almeno da chi conosce la difficoltà di simili lavori, i quali, per esser relativi a infiniti oggetti di svariata natura, richiedono anche svariata cultura. Per l’elegante disposizione delle stoffe concorsero, con speciale conoscenza, la signora Luisa Franchi Mussini, eletta anima d’artista, le signore Isabella Errera, Elisa Ricci, Elisabetta Crocini, Lucia Perkins e le contesse Filangeri di Candida e Palmieri Nuti. Purtroppo, a esposizione finita, tutti gli oggetti d’arte si sbanderanno pei mille luoghi donde sono venuti. Allora, a far fede della cospicua raccolta, resterà solo questo catalogo, e perciò appunto a questo catalogo piacemi di affidare il ricordo di tanti benemeriti.”

Corrado Ricci.

        

Quadrato di trina a reticello, a formelle circolari e rosette all’interno. Sec. XVI  0,60 x 0,48, espositrice Rosina Sadun

 

    

Merletti esibiti nella Mostra dell’Arte antica Senese del 1904

 

 

Onore alle maestre merlettaie di un tempo

Alice Malenotti

Alice viene citata nell’Annuario dell’insegnamento artistico-industriale del 1920-1921, come maestra di trine e rammento presso la regia Scuola Professionale Femminile di Volterra.

 

 

 

 

Piombino (Livorno)

A Piombino in plendidl di Livorno opera l’Associazione “Il filo della memoria” che si occupa di merletto e ricamo. Ogni anno a partire dal 2001, l’associazione (in collaborazione con il Comune, Confcommercio, Assessorato alla Cultura e Attività produttive ), organizza una mostra  intitolata: “ Negli plend della nonna: Trine e merletti dal ’700 a oggi”. Tale mostra si svolge nella plendid cornice del Castello di Piombino.

Ardenza ( Livorno)

Ad Ardenza nei primi del 1900, Maria Orlando Kaiser Parodi con Antonietta Ruelle crearono un nuovo merletto, una variante del merletto a tombolo che riprende il punto rinascimento ma più leggero e aereo perchè la spighetta è fatta a tombolo con filato sottile. I lavori che venivano eseguiti dalle donne di Ardenza erano bellissimi, spesso impreziositi con fili di argento e oro, e ordinati anche dalla Casa reale e dalla Santa Sede. Quest'arte, che ha dato in passato risultati eccellenti, è stata abbandonata, ed è difficile trovare oggi delle appassionate che sappiano eseguire questa tecnica.

Lidia Morelli nel suo libro “ Mani Alacri” stampato nel 1933 scrive così sulla trina Ardenza: "...è trina assai bella e di buon gusto, sia per l'esecuzione, sia per i disegni. Anche qui la spighetta comune è sostituita, non da fettuccia o trecciolina, bensì da un finissimo passamano spigato di lino, che facilmente prende le curve e ben si plasma sul disegno. Il contorno del passamano non viene poi ricoperto da punto a smerlo, ma per mezzo di punti ben dissimulati si va da una sbarretta all'altra, queste eseguite come il solito, ma con attenzione particolare al margine del passamano che non deve minimamente apparire intaccato o carico di fili di passaggio. Data la tessitura spigata, è facile dissimulare il filo adoprato, tra i fili di essa. I trafori dei motivi interni non hanno nè grande superficie nè grande varietà di reti. L'insieme della bellissima trina Ardenza risulta tra fettuccia, trafori e sbarrette di una perfetta unione."

 

Nel Catalogo Ufficiale del’Esposizione Internazionale di Torino troviamo tra la lista degli espositori la Scuola di merletti di Ardenza.

 

Grosseto

A Boccheggiano la scuola di tombolo e ricamo M.O.I.C.A. con la collaborazione del Comune di Pontieri, ha dato un corso gratuito di merletto a fuselli per fare in modo che questo tipo di lavorazione non vada dimenticata. Il corso di 30 ore si è svolto durante l’estate del 2004 ed è stato tenuto dall’insegnante e ricercatrice del tombolo, Maria Atonia Di Stefano. Sempre a Boccheggiano nel mese di agosto si sono tenute delle dimostrazioni da parte delle merlettaie, nei vari angoli suggestivi del paese. Presso i locali della ex cooperativa di Via Gramsci si è svolta una mostra di ricami e merletti.

Pistoia

A Quarrata, come in altre parti d’Italia, alcune nobildonne aprirono delle scuole laboratorio. Famosa è quella della contessa Gabriella Rasponi Spalletti che nel 1897 fondò presso la sua villa una scuola manifatturiera. In pochi anni ebbe un enorme successo tanto da trasformarsi in cooperativa: “Scuola Merletti Lucciani–Quaratta“ e nel 1924 contava 450 socie. In quel periodo la biancheria per la casa per gli amanti delle belle cose, conosceva il suo massimo splendore.

Lucca

Grande balza realizzata a fuselli a Lucca

 

Onore alle maestre merlettaie di un tempo

 

 

Zucconi Ada

Ada viene citata nell’ “Annuario toscano guida amministrativa, commerciale e ...” del 1916 e anche nell’Annuario dell’insegnamento artistico-industriale del 1920-1921, come maestra di laboratorio per trine presso la Regia Scuola Professionale Femminile Via Della Scala, Firenze

 

De Losa Antonietta

Antonietta  viene citata nell’ “Annuario toscano guida amministrativa, commerciale e ...” del 1916, e nell’ “Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale” del, 1907, 1928, 1930, 1933, 1936  come maestra di laboratorio per qualsiasi tipologia di trine. Insegnò a Firenze presso la “Scuola Artistico Industriale Femminile” Via S.Spirito, 31 e presso la “Regia Scuola Professionale Femminile” Via Della Scala.

 

Spinelli Ida

Spinelli Ida viene citata nell’ “Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale” del 1940 come maestra di laboratorio di  trine e merletto presso la Regia Scuola Professionale Femminile “Principessa Maria Pia di Savoia”, Via Vittorio Emanuele, 45 Volterra (Pisa). In quell’anno c’erano 25 alunne che frequentavano la scuola.

Gazzarri Emma

Emma viene citata nell’ “Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale” del 1930 come maestra di laboratorio per trine presso la Scuola Secondarìa di avviamento al lavoro e annesso laboratorio-scuola per lavori donneschi, Via Vittorio Emanuele, 45 Volterra (Pisa). In quell’anno c’erano 77 alunne che frequentavano la scuola.

 

Frangioni Giselda

Giselda viene citata nell’ “Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale” del 1930 come maestra di laboratorio per trine presso la Scuola secondaria per l’avviamento al lavoro, Via Vecchia Stazione, Pontedera, Pisa. In quell’anno c’erano 7 alunne che frequentavano la scuola.

 

 

Valenti Centini Elvira

Elvira viene citata nell’ “Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale” del  1940 come sottomaestra di laboratorio per trine e merletto presso la Regia Scuola Professionale Femminile “Regina Elena”,Via del Popolo, 4, Siena. In quell’anno c’erano 77 alunne che frequentavano la scuola.

 

Scuole ed Associazioni

·        M&F di Maria Elena Fanfani, corsi e seminari per l’apprendimento del merletto a tombolo

         Via Michelangelo, 28 - 52036 Pieve Santo Stefano (Arezzo)

         0575.797202 / 0575.049032   373.8038306

         info@mefmerletto.com         https://www.mefmerletto.com

 

·        Il Club del Punto in Croce, Firenze

Tel. 055 2478204   https://www.ilclubdelpuntoincroce.com

 

·        Associazione”Il tombolo di Anghiari”

https://www.facebook.com/CarlottaZeta/?locale=it_IT

 

·        "Scuola Comunale di Tombolo"        

P.sso Palazzo Comunale P.zza della Repubblica

50062  Dicomano  (FI)

http://www.zoomedia.it/Dicomano/tombolo.html

 

·        Associazione “ Il merletto nella città di Piero” nata nel 1996 con lo scopo di proseguire e sviluppare la tradizione del merletto.

Piazza Garibaldi 2, Sansepolcro ( Arezzo)

 

ilmerlettodisansepolcro@gmail.com

ilmerlettodisansepolcro.it

https://www.facebook.com/merlettodiSansepolcro/?locale=it_IT

 

·        “Ass. Pisana Ricamo e arti Femminili”

c/o Grosso, Via Mazzini 82, 56125 Pisa

c/o Pasqinucci, Via S, Frediano, 7    56019 Vecchiano  Pisa

 

·         Associazione "Ago, aga e fantasia"

Via Gorizia, 108 51100 Pistoia

www.agoagaefantasia.it                    mariaelidemelani@tiscali.it

 

 

Musei e Mostre

·        Palazzo Pitti

       Presso la galleria del costume si possono vedere merletti e ricami storici.

      http://www.polomuseale.firenze.it/musei/costume/default.asp

·        Museo di Palazzo Davanzati

Via Porta Rossa, 13   tel. 055 2388-610/705     fax 055 2388-699

Al primo piano si trova la sala dei merletti: si trovano esposti dei pregevoli ed antichi merletti provenienti da Bruxelles, Fiandre, Venezia.

 http://www.sbas.firenze.it/davanzati/

·        Mostra Mercato dell’artigianato della Valtiberina

Anghiari, tutti gli anni (fine aprile- primi maggio) 

 Si espongono le opere delle merlettaie Anghiaresi e merletti antichi.

0575/749279 
 Artigianato-Anghiari

·        "Biennale del Merletto"

             Sansepolcro            Si svolge sempre negli anni pari nel mese di settembre

             Esposizione internazionale della lavorazione del merletto o trina a spilli o   

             fuselli.

Riferimenti per la Biennale

Cav. Paolo Piovaticci

Via XX Settembre, 99

52037 Sansepolcro  - Ar - Toscana - Italia

Numero telefonico e Fax della Presidenza: +39  0575 733412
Sito internet:  http://www.biennaleinternazionaledelmerletto.com
E-mail: info@biennaleinternazionaledelmerletto.com

Centro Culturale Sansepolcro

E-mail:ssepolcrolacebiennal@libero.it

·        Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, Piazza Duomo, Pisa    tel. 050/560547

Nella Sala 20 ci sono due camici in seta con merletto a fuselli (manifattura di Bruxelles, XVII sec.).

 

Ringraziamenti

Ringrazio per la collaborazione Annalisa Galletto, Gilda Cefariello Grosso e i siti:

http://www.zoomedia.it/Dicomano/tombolo.html

http://www.bancadianghiariestia.it/oratorio/Turismo/tombolo_lavorazione.html  

http://digilander.libero.it/puntopisano/index.htm?chi.htm~mainFrame 

 

https://digilander.libero.it/filofantasia/tombolo/tomb2.htm#

 

 

.Tratto da “Antichi merletti” di Elisa Ricci, 1913 

#     Tratto da Dizionario dell’Arte e delle Industrie Artistiche Ilustrato

Autore: Alfredo Melani Publicato nel 1930 (Antonio Vallardi,Editore - Milano – Italia)

*Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale, 1943

^ Atti ufficiali dell’esposizione universale di Vienna, 1873

°articolo apparso su www.toscanapromozioni.it

 

 

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