Elisabetta Catanea Parasole Romana

 

Elisabetta (1575-1625 ca.) era una delle più famose artiste del tardo Rinascimento: amava illustrare merletti e botanica. Sposò Leonardo (Norsino) Parasole ( 1570-1630) , incisore e commerciante di stampe a Roma. Nel 1616 la Parasole fece dono alla regina Elisabetta Borbona d’Austria (principessa di Spagna) un bellissimo modellario di merletti intitolato:

 

“ Teatro delle nobili e virtuose dame”

 

 

 

 

Disegni da realizzare con il punto reticella

 

Punto reale e reticella

 

 

disegni per merletti a piombini (fuselli)

 

 

Nel 1595 la Parasole dedicò il modellario “Specchio delle virtuose donne” alla duchessa di Sermoneta, Maria Felice Orsina Caetana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Artisti femminili nella botanica

Durante il XVI secolo in molte città europee si organizzano mostre e mercati di piante. Se fiori e bulbi pregiati si vendono annualmente alla celebre fiera di Francoforte, l'emulazione sociale spinge anche i ceti più bassi a dedicarsi al giardinaggio e alla coltura di piante pregiate. In un clima di diffusa passione floreale, si va prepotentemente affermando il genere pittorico della natura morta e dei cosiddetti "fiorilegi" (album di fiori incisi o miniati) nei quali rami fioriti e piante recise sono raffigurate in eleganti mises enpage o disposte in preziosi bouquet. In ambedue queste produzioni, tuttavia, l'artista finisce per prevalere sull'illustratore: il fiore non è più colto nell'immediatezza del suo habitat naturale come avviene nelle tavole scientifiche, ma piuttosto enfatizzato nelle peculiarità decorative e persino simnboliche, interpretando, proprio per il breve ciclo vitale e la natura bella ma effimera, la vanità delle cose terrene e la fugacità della vita umana. Sempre nel corso del Seicento numerose donne artiste si dedicano alla pittura botanica raggiungendo livelli di grande spessore stilistico, proprio perché dotate,come allora si diceva, di quella "femminil patientia" essenziale per il buon esito di un genere che richiede diligenza, meticolosità e accuratezza mimetica. Se sono principalmente artiste nord-europee a dedicarsi a tali soggetti - si pensi a Maria Sibylla Merian - non poche sono anche le pittrici italiane, tra le quali vanno almeno ricordati i nomi di Giovanna Garzoni, Anna Maria Vaiani e Isabella Cattanea Parasole, tutte in vario modo gravitanti nell'entourage della famiglia papale dei Barberini e nell'ambito linceo. Anche se alcune, come Giovanna Garzoni, acquistano celebrità per i loro dipinti di natura morta, nessuna di loro prescinde da un disciplinato esercizio nell'ambito dell'illustrazione delle essenze vegetali.

 

parasole

 

 

Diana Manutana ed Elisabetta Parasole raggiunsero una certa notorietà come stampatrici secondo le ricerche di Evelyn Lincoln. Molte sapevano scrivere bene, altre no e ricorrevano ad esperti segretari ma accettavano la sfida degli errori e le brutte figure (di Natalia Aspesi).

 

Recensioni sull’Herbario Novo

 

    

Alcune incisioni di Leonardo Parasole su disegni di Elisabetta

·         Castore Durante studiò nell'Archiginnasio della Sapienza; qui pubblicò nel 1585 il suo Erbario nuovo. Nello stesso anno fu nominato medico del papa Sisto V. L' Herbario tratta delle piante medicinali d'Europa orientale e occidentale e godette di grande popolarità per il suo fascino peculiare più che per i meriti botanici. Ciascun capitolo (857 capitoli) è sormontato da una piccola xilografia di appena 7,5x 5 cm di Isabella Parasole, disegnatrice che alternava ai plagi copiati dal Fuchs e da Mattioli a “capricci” di sua invenzione.

 

·         L’importante Herbario novo, pubblicato per la prima volta nel 1585( ne seguirono 8 ristampe), presenta le piante medicinali dell’Europa e delle Indie Orientali ed Occidentali. Ogni descrizione di "nome, forma, loco, qualità, virtù" in italiano e latino è preceduta da una piccola xilografia della celebre artista  Isabella Parasole. Quest’artista fantasiosa, oltre a creare qualche un’ambientazione paesaggistica ai piedi dell’illustrazione delle piante, sa interpretare con originalità la parte descrittiva del Durante: è il caso dell’"arbor tristis" dalla forma umana. Dell’erbario si ripetono molte edizioni, una di queste anche in tedesco.

 

·         L’Erbario del Durante era uno dei testi che stava sempre sul banco degli antichi speziali.
Le figure sono 965 silografie incise da Leonardo Parasole da Sant’Angelo di Visso, detto Leonardo Norsino, incisore e commerciante di stampe in Roma, su disegno della moglie Isabella.

Incisione di Leonardo Parasole marito di Elisabetta

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