Merletto con i
ferri da calza, tricotage, knitting

Storia
Le origini di questa lavorazione secondo James Norbury, autore di importanti
ricerche sul tricotage, sono da imputare agli arabi verso il VII secolo
a.C.
Il Museo Victoria and Albert a Londra conserva
la prima testimonianza di questa tecnica e si tratta di una sorta di
zoccoli trovati in una tomba egizia del IV- V secolo d. C. e nel Museo di
Storia di Mosca si trova una ciabatta risalente al XII secolo ed è lavorata
a ferri. Attorno all’anno 1000 tra i popoli anglosassoni circolava la
parola “cnytan”, che tradotta in inglese è knit, cioè lavoro a maglia.
Verso il XII secolo questa tecnica ha fatto la
sua comparsa in Francia e verso il XV secolo in Inghilterra, si sa con
certezza che sotto il regno di Elisabetta I
le donne lavoravano a ferri se pur in modesta quantità.
Nel resto d’Europa nacquero diverse
associazioni che si occupavano di lavoro a maglia come in Olanda e
Barcellona nel 1429, in
seguito in Alsazia ed in Germania. In Italia è apparsa verso il XVI secolo
e i primi centri di lavorazione furono Napoli, Milano, Genova e Mantova.
Gli storici raccontano che Papa Innocenzo IV
(1195 -1254) portava dei guanti di maglia in seta.

Baynes G.J. in un opuscolo pubblicato a Berlino nel 1846 spiega
come eseguire questi due collettini
 
“La Mode illustrée: journal de la famille”nel
1862 proponeva questa stella e varie bordure da eseguire a ferri, era una
proposta abbastanza rara perché all’epoca era maggiormente diffuso il
chiacchierino o l’uncinetto.

Riego de la Branchandiere nel suo libro “The
Abergeldie winter book”del 1867 ha presentato questo velo da eseguire a
ferri con lana Schetland
   
Alcuni bordi realizzati a ferri proposti dalla rivista “Florence
home needle-work” del 1887

Bordura eseguita a ferri, proposta dalla
rivista ”Barbour’s prize needle-work series”, la didascalia originale lo
identifica come merletto di foglie a punto inglese.
Un buon libro che studia la storia della
lavorazione a ferri l’ha scritta il vescovo Richard
Rutt.

Il lavoro a maglia non appartiene solo al mondo
femminile, molti uomini sempre più si incontrano per scambiarsi consigli e
pareri per migliorare la tecnica. Personaggi famosi si sono avvicinati a
questa tecnica come l’attore Antonhy Quinn che realizzava molti dei
maglioni che indossava, uno dei fratelli Lumiere e il cantante Morgan. Nel
2012 è stata fondata un’associazione ed un sito web per scovare e riunire
tutti gli appassionati di lavorazione a ferri e uncinetto.
Tecnica
Attualmente in Italia, come in altre parti del
mondo, il merletto viene realizzato anche con i ferri da calza.


Particolari della lavorazione che mettono in evidenza il gioco di
punti (foto courtesy Clara, Termoli)
Con una serie di punti formati da maglie
accavallate, punti presi insieme e aumentati si formano dei trafori e dei
motivi che danno trasparenza al lavoro. I punti devono essere eseguiti con
la massima precisione senza errori altrimenti si compromette la bellezza
del lavoro.
Clara,
appassionata di questa arte, ha creato con i ferri delle vere opere.
Alcune sue opere

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“ Stella Rossa”
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“Fondo
Mare”
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foto © courtesy
Clara, Termoli (Molise)
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Estonian lace

In Estonia nella città termale di Haapsalu, è
diffusa l’arte di realizzare con i ferri stole e scialli di grandi
dimensioni. E’ una tradizione che dura da parecchi anni e la storia
racconta che gli aristocratici russi, compresa la famiglia Romanov,
frequentavano Haapsalu per fare il bagno nei sali di fango curativi.
Rimasero colpiti dalla bellezza di questi manufatti e li acquistarono per
sé e per gli amici. Successivamente lo scialle di Haapsalu divenne famoso
anche in Germania e Scandinavia. Gli scialli Haapsalu sono stati
presentati in dono alle signore della famiglia reale svedese e agli
ospiti onorati del presidente dell'Estonia.
Lo
scialle tradizionale di Haapsalu è un quadrato che misura dai 100 ai 150 cm. di lato, si compone di tre
parti: una sezione centrale, un alto bordo e un bordo più piccolo
frastagliato che funge da finitura esterna, il tutto viene lavorato
separatamente e poi cucito. Gli scialli sono realizzati in pregiato e
soffice filato di lana di agnello con ferri da maglia n. 3 o n. 4. La
“Knitters Guild” di Haapsalu ha conservato e continua con tenacia la
tradizione dello scialle lavorato a maglia. Le opere sono disponibili al
Museo dello scialle di Haapsalu.

Libro scritto da Nancy
Bushdove si parla di tecnica, disegni e storia dello scialle estone.
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Scialle in lavorazione
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Particolare dell’ angolo di uno scialle
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Oremburg, Russia

Scialle
di Oremburg
Nella
città di Oremburg, fondata nel 1735, si è sempre allevato un tipo di
capra da latte con un vello morbido” la seta del Uzbekistan”.
Una volta filata questa lana serviva a realizzare un pizzo traforato
conosciuto con il nome della regione: gli scialli di Oremburg.
Gli scialli o pautinka'
erano così leggeri e impalpabili che potevano
passare attraverso un anello, ecco perché venivano anche chiamati
"scialli della fede nuziale."

Uno scialle tipico a maglia veniva
lavorato con ferri nr "000" o "0" e pesava circa 2 grammi. Gli
scialli erano generalmente di
forma quadrata o rettangolare e tradizionalmente venivano eseguiti con i
filati colorati in modo naturale. I colori erano il bianco, grigio chiaro
o grigio scuro. In Russia con i freddi inverni le donne possedevano due
scialli, uno per l’uso quotidiano e uno per le occasioni. Il primo aveva
anche un intreccio di seta per resistere all’uso quotidiano.
I tempi sono cambiati però e ora è possibile trovare scialli fatti
a macchina, a mano o a tecnica mista e in tutti colori.
Gli scialli originali erano costosi e ben pagati, ecco perché verso
l’inizio del XX secolo la produzione era intensa e da impresa artigianale
casalinga divenne una industria: 12.000 donne producevano in un anno più
di 35.000 scialli.
Per mantenere sempre
alta la qualità della lavorazione venne istituita “la Kombinat” che
doveva controllare la perfezione dei manufatti.
La Kombinat rimase
aperta fino al 1995, quando il collasso economico della Russia ne causò
la chiusura.
Le tecniche di esecuzione sono state conservate dalle merlettaie di
Orenburg e i loro sforzi per insegnare agli altri a lavorare a maglia
questi scialli ha impedito la loro estinzione. L’arte di questa forma di pizzo è conosciuta in tutto il
mondo. Una delle poche fortunate che hanno appreso direttamente dalle
merlettaie della regione di Orenburg è Galina Aleksandrovna Khmeleva.

Mostra
di Scialli di Oremburg in Nepal nel 2015, durante le celebrazioni del 90°
anniversario dei rapporti diplomatici tra la Russia e il Nepal
Storia di Galina Aleksandrovna
Khmeleva.
Verso i primi del 1990 Galina Alexandrovna, una stilsta e artista russa di
S. Pietroburgo, iniziò un lungo sodalizio con gli artisti tessili di
Oremburg i quali manifestavano le loro difficoltà di vendita in un
periodo dove tutto il merletto soffriva da parecchi anni di questa
situazione. Galina era una giovane donna non ancora avezza alle arti del
merletto di Oremburg, ma ben presto ne apprese tecnica e storia ed iniziò
una lunga opera di divulgazione e riuscì a divenire ben presto donna
d’affari onesta e innovatrice. In un paese dove la fiducia non era cosa
facile da conquistare, si guadagnò il rispetto con la sua devozione verso
questa lavorazione imparando da insigni maestre come Olga Fedorova e
progettando scialli apportando innovazione in questa arte tradizionale
che occupava moltissime donne di Oremburg. Per lei portare gli scialli di
Oremburg allo splendore antico, fu una missione.
Fino a poco tempo fa
la tecnica nel fare gli scialli e i disegni stessi, venivano tramandati
da generazione in generazione come esperienza visiva, niente di scritto
veniva lasciato ai posteri, attualmente si è lavorato parecchio per
scrivere libri e conservare tutti i progetti. Galina dal 1996 organizza
seminari anche in USA e Canadà per tenere sempre vivo l’interesse verso i
prodotti di Oremburg sia in Russia che in tutto il mondo, attualmente
vive a Denver nel Colorado dove ha fondato la sua azienda.

Galina ha scritto
anche un libro” The
History and Techniques of Orenburg Lace Shawls”,
pubblicato negli USA nel 1998 dove racconta la storia e l’evoluzione di
questo merletto, nel 2000 è uscita una sua raccolta di progetti.

Fotografia
di Karina Kiel

Presso
il Museo delle belle Arti di Oremburg si è svolta una mostra sui preziosi
scialli^
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Inghilterra
Julia Hopson il 13 ottobre 2006 ha vinto il
guinness dei primati per aver lavorato con dei ferri da calza lunghi 3,5 m. e con un
diametro di 6,5 cm.
realizzando perfettamente un quadrato a punto legaccio.


Cartolina del 1910
Merletti dalle isole Shetland

Scialle da sposa, Sharon Miller
In queste isole,
nel passato, la delicata arte del merletto a ferri ha avuto un successo
continuativo per 150 anni. Usando del filato sottile di lana delle
pecore dell’isola, ben note anche attualmente per la loro pregiata
lana, le donne delle Shetland intrecciavano intricati fili per
realizzare accessori per i loro abiti. Scialli, veli da sposa ,
sciarpe, calzini e guanti. Tramandarono il loro sapere di madre in
figlia e da un lavoro eseguito per le esigenze di casa divenne una
risorsa per il loro sostentamento. Attualmente si trovano molti
articoli lavorati in modo delizioso sono conservati in diversi musei.
Sarah Don pazientemente ha raccolto la storia i materiali e la tecnica,
riproducendo oggi gli stessi motivi di un tempo, scrivendo due libri
dove ne raccoglie la storia la tecnica i punti spiegati nel dettaglio.
Due libri dove si possono trovare le spiegazioni dei punti
tipici delle isole Shetland
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U.S.A., California
“Lacy Knitters Guild”

Questa
Associazione di merlettaie si prefigge lo scopo di ricercare nella storia
i modelli degli antichi disegni creandone un archivio e una banca dati.
L’impegno principale è quello di organizzare incontri, conferenze,
dimostrazioni e corsi.
L’associazione
nacque nel 1992 con le socie fondatrici Gracie Larsen, Pat Shannon and
Mary Schiffmann. Grace e Pat videro un filmato sull’arte del merletto in
maglia, durante una conferenza sui merletti nel nord-ovest del Pacifico e
qui nacque l’idea. Ritornate a casa contattarono Mary e iniziarono la
loro avventura, il primo incontro avvenne in casa di Gracie e la prima
newsletter venne inviata nell’autunno del 1992.
In quel periodo
era difficile reperire progetti e disegni ma Maria Schiffmann aveva
parecchi contatti e diffuse la notizia della nascita dell’associazione,
così tutto il mondo dei ferri da calza la contattò e ne nacque una grande
collaborazione. Oggi si contano più di 200 iscritti sparsi in tutto il
mondo e l’archivio si è arricchito grazie alle donazioni delle associate.
L’associazione si
incontra mensilmente a casa di
Gracie e una newsletter viene inviata 4 volte all’anno.
L’associazione ha
un suo sito con la speranza di dare più opportunità alle appassionate di
conttatare l’associazione.
http://www.lacyknitters.org/
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Merletto dalla Bulgaria
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Donne bulgare che lavorano a maglia
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Opera di Ichida
Naoko, con la madre Kazuko ha scritto diversi libri su questa tecnica.
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Polsino in merletto a ferri 1912*
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Vecchia foto del 1939
Uomini e merletto a ferri: Gene Beugler

Grande collezionista e perfetto esecutore di
merletto a ferri Gene Beugler vive a Eugene nell’Oregon. Apprese questa
arte da un libro, all’età di 8 anni. La sua mamma era molto impegnata con
la famiglia e non poteva seguirlo nella sua passione, così Gene proseguì da
solo ricercando e collezionando i disegni che provengono da diverse parti
dell’Europa, anche dall’Italia. Ha un negozio dove si trovano lane e
attrezzi da lavoro, spesso si ritrova con tutti gli appassionati di questa
tecnica e davanti ad una tazza di caffè, sfogliano riviste del settore
ricercando le ultime novità. Beugler è una persona umile e i knitters
hobbisti che hanno la fortuna di sedervisi accanto sono coscienti di essere
a fianco al re del lavoro a maglia. A causa della sua avanzata età, non è
tutti i giorni in negozio, però i suoi fedeli lo aspettano.
Lewis Deygon, portavoce dei knitters del North
Carolina appartenente ad un gruppo internazionale di 260 appassionati,
racconta che Eugene: "Ha la capacità di guardare uno schema e creare
qualcosa da quel modello usando il proprio talento. La tensione su tutto il
suo lavoro è perfetta. Il lavoro a maglia di pizzo richiede concentrazione e conoscenza
della struttura dei punti, devi avere la pazienza di Giobbe. E la pazienza
è qualcosa che Beugler sembra possedere in abbondanza. Può passare fino a
sei mesi a completare una tovaglia, un plaid o uno scialle, ognuno con un
motivo floreale etereo e fluente simile a una ragnatela che sembra essere
stato filato da un ragno con un grande senso del design e delle
proporzioni. Ha anche creato una pletora di campioni e pezzi più piccoli,
alcuni dei quali sono considerati oggetti da collezione e pezzi da museo.
Non solo è uno dei magliai e modellisti americani più pubblicati, ma
possiede anche una vasta e storica collezione di modelli di pizzo, che ha
iniziato ad accumulare negli anni '40. È anche un esperto di chiacchierino, un altro artigianato secolare.”
Fiber Art

Opere tridimensionali realizzate in filo metallico e ferri da calza
a punto legaccio (dalla Mostra “Rewoven: Innovative Fiber Art”)

“Between Dreams” è una maestosa opera con
intrecci a maglia, realizzata dall’artista Eleng Luluan, al seguente link
si puo’ visionare la preparazione per l’allestimento https://biungismahasan.weebly.com/agravebadakone-at-national-gallery-of-canada/previous/2


Annette Fitton con i suoi intrecci
ha vestito questi canguri che rappresentano il suo paese, Melbourn,
Australia. Era presente a Trivento in provincia di Campobasso al “Yarb
Bombing day”, un’esibizione di elaborati fantasiosi realizzati con i fili.
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