Copricapi e cuffie

 

Frans_Hals

Particolare del dipinto "Catharina Hooft con  la bambinaia", 1619-1620

Frans Hals, Gemäldegalerie, Berlin

 

La cuffia ha una lunga storia ma in questa sezione tratteremo soltanto la cuffia ornata di merletto. Come possiamo vedere dalle immagini successive, con la moda del merletto tutto ciò che faceva parte dell’abbigliamento ne portava le impronte a seconda della possibilità  e dal ceto sociale di appartenenza. La cuffia oltre ad essere un ornamento del viso serviva a preservare i capelli dallo sporco, ce n’erano da giorno, da pomeriggio, da notte, da ballo, da teatro, da cappello. In alcuni paesi della Francia, sotto la cuffia si metteva anche un fazzolettino bordato da un basso merletto. In Occitania veniva chiamato bendèu, bendèl, bandèu bandel*,. Nel corso dei secoli ha assunto forme e caratteristiche diverse a seconda delle mode, degli usi e delle tradizioni dei vari luoghi  e ancora oggi fa parte di svariati ostume folkloristici europei e di molti altri paesi del mondo. Francesco Griselini nel suoDizionario delle arti e de mestieri” (1773) si sofferma nell’arte della scuffiaia”, così all’epoca veniva chiamata la modista, spiegando l’esecuzione nel fare le cuffie.

 

Fille à la Cassette”, Brenda Burke, Quattro ragazze bretoni che indossano vari tipi di cuffie portate ancora oggi con il costume tradizionale.

 

Cuffia Bretone, Brenda Burke

Giovane donna bretona, Jeanne vasselon

 

 

Cuffia Alsaziana “ grand soleildella comunità di Meistratz, Francia

 

 

Cuffia della Normandia con alta cuffia e barbole laterali

 

Cuffia e costume tradizionale di una giovane sposa della Bassa Normandia

 

 

Cuffia metà del XVIII secolo

 

 

 

 

Cuffia bretoneBigouden”, Isabel Mahe

 

 

Fondo di cuffia, merletto a fuselli fiammingo di Bruxelles, primi XVIII secolo. Appartenuta alla regina Charlotte, consorte di Giorgio III d’Inghilterra. Dono di Hamilton W. Cary, in memoria di MRS: Cary nel 1906 Metropolitan Museum, New York

 

 

       

 

Scena in Cucina” Peter Wtewael, Olanda 1620. Dono di Rogers Fund, 1906 © Metropolitan Museum, New York

 

 

Frans Hals, Ritratto di Aletta Hanemans (1606-1653)       

 

© L’Aia, Gabinetto reale di pitture Mauritshuis

 

 

 

 

Ritratto di bambina attribuito a Cornelis de Vos

 

Cornelis de Vos

 

 

Particolare del ritratto di Augusta duchessa di  Brunswick-Wolfenbüttel, terzo quarto del XVIII secolo, Johann Georg Ziesenis, Museo Herzog Anton Ulrich -  Braunschweig, Germania

 

    

 

Berretto da notte maschile di provenienza Britannica in lino ricamato a punto asola e intrecci con seta e filo metallico, lo circonda una piccolo puntina di merletto a fuselli in filo dorato,1600-1620. Rose, cardi, rosa mosqueta, uccelli, bruchi, farfalle, abilmente ricamati, decorano il berretto. Nonostante il suo appellativo poteva essere indossato nelle ore diurne con un abbigliamento informale. Donato al MET nel 1964 da Irwin Untermyer.

© Metropolitan Museum, New York

 

  

Berretto da notte di lino di provenienza Britannica, ricamato con seta e filo metallico e bordato da una dentellatura a fuselli, risalente dalla fine del XVI secolo, inizi XVII. Osservando bene il particolare ingrandito del merletto, si puonotare la lamina d’oro che avvolge il filo di seta. Donato al MET da Rogers Fund nel 1926.

© Metropolitan Museum, New York

Acconciatura con Cuffia alla Fontages

 

Maria II regina d’Inghilterra con una acconciatura con la cuffia “à la Fontages”, rappresentatata in modo ragguardevole da Jan van der Vaart

Luisa Maria Teresa Stuart, Nicolas de Largillière, National portrait Gallery, Londra

 

Questa cuffia del 1550-1600 è in bisso di lino, raccolta in alto in un piccolo tondo di pizzo ad ago, le falde molto lunghe sono integre e si assottigliano gradualmente fino a raggiungere una punta. È decorata con fasce orizzontali ricamate a reticello e bordata con piccoli motivi triangolari di pizzo ad ago, ognuno rifinito con un minuscolo trifoglio. Nulla si sa su come fosse conservata la cuffia prima che entrasse nella collezione del Museo negli anni '60, e la sopravvivenza di un oggetto così fragile, destinato a essere funzionale pur essendo così decorativo, è rara. Il pizzo ad ago che lo decora è di stile italiano e simile ai disegni pubblicati nei campionari veneziani degli anni Novanta del Cinquecento. La forma complessiva della cuffia, invece, con le sue lunghe falde, è fiamminga. Libri di modelli italiani per pizzi circolavano nelle Fiandre, e la cuffia potrebbe essere stata fatta in quei luoghi. Donata da Miss G. I. Weinberg.

V&A Museum, Londra

 

 

         

 

       

Cuffie con lunghe barbole laterali proposte dalla rivista spagnola “El correo de la moda”, 1865

Cuffia con barbole, applicazioni di merletto su rete meccanica, 1840 Limerik, Irlanda

 

 

Cuffie per bambine apparse sulla rivista “Florence home needle-work”, 1896

 

Cuffiette per bebè realizzate all’uncinetto nel 1900 e proposte da Barbour’s, ditta americana produttrice di filati.

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Cuffia del costume tradizionale delle Valli Occitane piemontesi

Durante l’estate in occasione delle feste patronali, si possono vedere donne, uomini e bambini in costumi tradizionali. L’abito in Alta Valle è nero con tre grandi pieghe sciolte sul dorso. E’ arricchito da uno scialle dai colori vivaci e in testa si porta una preziosa cuffia dalla tesa molto ampia e realizzata in merletto a fuselli, per portare a compimento questo capolavoro occorrono centinaia di fuselli.

Cuffia realizzata da Ombretta Audisio Collino in sei mesi ininterrotti di lavoro

 

look 

Cuffie olandesi

Cuffia di Zeeland (Olanda)

Cuffieta per neonato eseguita ad ago con la tecnica del merletto rinascimento, Brasile

 

Cuffia a punto tagliato e punto riccio, collezione Aruch, Perugia 1908

Antico attrezzo per pieghettare il merletto, che nei costume tradizionali doveva contornare il bordo delle cuffie, come una raggiera.

 

Cuffia, Scuffia o, ma meno comunemente, berretta da notte, copertura di pannolino, di trina, o d’altro che le donne portano in capo di notte, e che per lo più si legano sotto il mento con due cordelline o nastri, o bende. Alcune la portano anche di giorno; ma più di gala, nera o colorata, e piuttosto ad ornamento che a comodo. Dicesi berretta per lo più se fatta alla buona e con punti o pochi lavori; Cuffia e Scuffia se di apparenza, tutta gale e nastri. Sono usate in addietro certe cuffie da donna che ricascano sugli occhi dette battilocchie e battiloglie  (V. Vocab. Del Fanfani 1855).

 

 

Si ringrazia vivamente il Metropolitan Museum of art per aver scansionato le immagini ad alta definizione da poter permettere l’esame accurato delle guarnizioni e finiture dei costumi dell’epoca.

 

 

*Lou trésor dóu Felibrige; ou, Dictionnaire provençal-français, embrassant les divers dialectes de la langue d'oc modern”, 1879

 

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