Ricamo ad intaglio, broderie Richelieu, bordado Madeira, Strasburg embroidery, Roman embroidery

 

 

Immagine tratta da “Il grosso Richelieu”, di Adele della Porta

 

Ricamando e tagliando il tessuto si ottengono delicate trasparenze di grande effetto. Provando a cercare tra la storia sembra che il Cardinale Richelieu, personaggio di spicco durante la reggenza di Luigi XIII, abbia sostenuto la divulgazione di tale forma di ricamo, ritenendolo più economico della trina ad ago veneziana che all’epoca imperava nei mercati Europei. In Francia ancora oggi viene chiamato “broderie Richelieu”. La tecnica consiste nel trasportare sul tessuto un disegno creato appositamente per ottenere alla fine una ampia trasparenza da sembrare una trina. Tutto il disegno viene contornato da una doppia o tripla filza per dare sostegno al tessuto perchè non sfili, poi si creano le barrette di giunzione tra i vari motivi. Un tempo si ricamava anche il punto ombra di modo che nel rovescio del tessuto si creasse un punto croce da dare sostegno al tessuto stesso. In seguito si ripassa tutto disegno con il punto festone con punti fitti e della stessa lunghezza. Alla fine si taglia con piccole ed apposite forbicine, tutto il tessuto eccedente al ricamo per creare il vuoto e la trasparenza. E’ un lavoro di massima precisione sia nel ricamo che nell’intaglio del tessuto.

 

 

 

 

 

Ricamo ad intaglio con una foggia similare al merletto veneziano

 

 

 

Polsino del XVIII secolo, Francia, donato al MET nel 1908 da Magdalena Nuttall, The Nuttall Collection, Metropolitan Museum of Art, New York

 

 

Antico intaglio

Punto festone,

punto ombra visto a rovescio

 

 

 

Taglio del tessuto alla fine del ricamo per dare trasparenza al lavoro.

 

Anche Madeira, arcipelago portoghese, vanta radici profonde nel ricamo. L’intaglio è entrato a far parte della tradizione. Gli storici di Madeira affermano che il ricamo si facesse nell’isola dall’epoca della sua scoperta, nel XV secolo.

È diventato famoso in tutto il mondo nel 1851, in occasione della Grande Mostra Universale a Londra. Attualmente ci sono ancora molte ricamatrici che lavorano a domicilio per produrre il Ricamo di Madeira originale, però con compensi non del tutto soddisfacenti all’impegno e al tempo necessario per realizzare un buon lavoro. Presso “IVBAM“,l'Istituto del Vino, del Ricamo e dell'Artigianato di Madeira, si possono vedere degli esemplari storici molto raffinati, abiti e tovaglie lavorate in modo magistrale con motivi similari al punto inglese, cioè motivi formati da piccoli trafori. Oggi invece i disegni sono molto più ampi e si ispirano ai fiori e alla natura.

L’istituto nel 2023, con l'obiettivo di rafforzare l'impegno per la valorizzazione e la conservazione del Ricamo di Madeira, fornirà a 17 insegnanti dell'area dell'Educazione Artistica un laboratorio di formazione esclusivamente su questa tecnica di ricamo. L'iniziativa nasce dalla partnership tra IVBAM e la Direzione dei Servizi di Educazione Artistica (DSEA), che si assumono il ruolo di agenti di trasmissione della conoscenza di questo prodotto unico, così rappresentativo della cultura della Regione Autonoma di Madeira, considerato un'arte e un mestiere tradizionale,

 

  

Particolare dell’odierno intaglio di Madeira.

 

Ana Luisa Santos e Maria Ana Abreu, due esperte ricamatrici madeirensi, hanno presentato nel settembre 2018 le loro opere d'artigianato alla Mostra Homo Faber a Venezia organizzata dalla Michelangelo Foundation di Ginevra. La Fondazione si occupa della divulgazione delle eccellenze d’artigianato artistico in Europa.

 

Ana Luisa Santos e Maria Ana Abreu, esperte ricamatrici di Madeira.

 

 

 

 

Intaglio su tela di lino applicato a una rete di fondo, provenienza russa (Mary Chamot)

 

 

Intaglio su fondo a rete

 

 

 

 

 

          

 

Intaglio su fondo tulle plumetis

 

 

 

          

 

 

 

Tovaglia di lino ecrù ricamata e orlata ad intaglio con motivi di frutta e foglie, facente parte di una collezione venduta all’asta nel 1935 presso il Metropolitan Museum of Art di New York. La tovaglia era corredata anche da 11 tovaglioli.

 

Pannello eseguito ad intaglio e merletto ad ago, italiano o spagnolo, tardo XVI- primi XVII secolo, Metropolitan Museum of Art di New York

 

 

 

 

Particolare del pannello

Intarsi antichi pubblicati su “La broderie blanche”, fine 1800

 

 

Tulipano

 

Il pesce

 

Motivo con testa di leone

 

 

 

 

 

Cardo

 

La farfalla

 

L’aragosta

Venditori di merletti all’attracco delle navi a Madeira, Foto di Vcosta Admin,  Madeira

 

 

Venditori di merletti all’attracco delle navi a Madeira

Monumento alla ricamatrice di Madeira

 

Al centro vediamo la regina Elena con una ampia collaretta a punto intaglio, alla sua sinistra la regina Margherita e alla sua destra Elisabetta di Sassonia.

 

 

   

Francobolli portoghesi dedicati al ricamo di Madeira

 

 

 

Vecchie foto di ricamatrici a Madeira

 

 

 

Immagine di bordado Madeira tratto dall’enciclopedia di Therese de Dilmmont, 1884

 

Esempio attuale di bordado Madeira

 

 

Abito completamente ricamato a punto intaglio presentato all’Esposizione Universale di Liegi nel 1905

 

 

Ricamo in Brasile

 

In molti paesi di tutto il mondo si pratica questa tecnica e a Bahia, in Brasile, è diventata una caratteristica negli abiti tradizionali. Visto che il Brasile è stata una conquista portoghese, che questa tecnica sia arrivata fin qui proprio dal Portogallo o viceversa? Da un recente studio si è accertato che nella metà del XX secolo, un cospicuo numero di abitanti di Madeira emigrarono in Brasile e vi portarono l’arte di questo tipo di ricamo, in particolare nella città di Santos.

 

Durante le feste religiose le donne bahiane si vestono con il costume tradizionale bianco ricco di trafori, un tempo lavorati a mano, oggi più frequentemente lavorati a macchina, come l’intaglio il filet ecc. Sono costumi di grande effetto che le donne di Bahia sanno esaltare con la loro solarità e bellezza, per le grandi occasioni sfoggiano anche i loro migliori gioielli e bijoux.

Le feste religiose dove le bahiane si mostrano nel loro splendore sono:

 

Lavage do Bonfim

Il lavaggio della scalinata del santuario di nostro Signore di Bonfim

 

Bahiane in abito tradizionale

 

Lavaggio della scala

 

Il secondo giovedì del mese di gennaio di ogni anno, vede circa un milione di bahiani e di turisti dar vita alla festa popolare più amata dopo il Carnevale. Fin dalle prime ore del mattino Praça Cairu è già piena di "Mae e Pai de Santo" splendidamente vestiti di bianco in onore di Oxalà, il padre di tutti gli Orixà africani. Oxalà nell’iconografia brasiliana viene raffigurato con grandi vesti bianche ricamate perché il suo nome significa” signore dalla veste bianca”.Tutti portano brocche e vasi d'acqua profumata e fiori e si dirigono, dopo un percorso di circa otto chilometri, verso la "Colina Sagrada" dove si trova il santuario di Nosso Senhor do Bonfim dove compiranno il rito di lavare le scale del Santuario e di ricoprirle di fiori.

Le donne bahiane, a piedi nudi sull’asfalto arroventato dal sole, camminano in processione fino al sagrato della chiesa per lavare le scale, intonando canti in portoghese.

 

Festa di Yemanjà 

    

 Il 2 febbraio, i bahiani vestiti di bianco scendono sulla spiaggia di Rio Vermelho per rendere omaggio e offrire doni alla dea del mare.

 

Festa de Nossa Senhora da Boa Morte

 

 

foto Roberto Faria*

A Cachoeira, a poco più di 100 chilometri da Salvador di Bahia, si celebra dal 13 al 17 agosto una festa particolare, la festa di Boa Morte. Nei quattro giorni, dedicati alla celebrazione della morte e dell'assunzione della Madonna, la città si risveglia sotto cascate di fuochi d'artificio e la piazza principale si anima con i samba de roda che chiudono gli ultimi giorni delle celebrazioni. Si susseguono le processioni con i tradizionali abiti bianchi nel centro storico della città e viene offerto ai partecipanti il cibo tradizionale preparato apposta per la festa. La festa è realizzata dalla Irmandade da Boa Morte, una confraternita esclusivamente femminile, formata da donne di origine africana, la cui vita è interamente dedicata alla devozione di Nostra Signora. 

Foto Rita Barreto

Foto: Fernando Vivas | Agência A Tarde 15.8.2008

Anche nel Madagascar i portoghesi arrivarono e anche qui si realizzano grandi lavori con il punto intaglio, i disegni sono molto particolari e originali.

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Donne al lavoro sulle spiagge del Madagascar

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Particolare di una tovaglia a punto intaglio

 

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Copriletto

 

   Ungheria

 

In Ungheria la passione per il floreale è espressa in tutto, dai decori per la casa (carta parati, piastrelle ecc.) alle vesti tradizionali sia da uomo che donna, ovunque fiori colorati e queste immagini sono espresse fortemente anche nei ricami. L’intaglio trova massima espressione nella città di Kalosca, realizzato con il filato bianco, ma il colorato la fa da padrone. I fiori e le foglie sono contornati da punto festone e all’interno sono completamente ricamati a punto pieno imbottito, poi il contorno viene totalmente ritagliato e unito da barrette.

In Ungheria, oltre ai preziosi merletti ad ago di Halas e i merletti a fuselli di Csetnek e Hunnia, si produce anche un tipo di merletto ricamato e intagliato su un tessuto di organza. L’organza serve da supporto a tutta la lavorazione, poi alla fine rimane pochissimo tessuto ed esplode tutta la pazienza della ricamatrice.

 

 

Merletti ungheresi

 

Spagna

 

Figurino e schema del merletto per abito da bambino pubblicato su “El correo de la moda”, aprile 1886.

 

Schema per il “bordado Richelieu” dell’abito**

 

“Snutki lace” in Polonia

Merletto realizzato da Pani Barbara, una vera artista in questo ramo

E’ una tecnica che si sviluppa su un tessuto. Si contornano a punto festone le piccole zone richieste dal disegno, oppure si creano motivi riempiendo una parte di tessuto, poi si unisce il tutto con punti lunghi a raggiera. Il motivo ricorrente è il cerchietto con foro centrale. La tecnica di questo merletto, si pensa si sia sviluppata verso il XVIII secolo a Poznan, ad Ovest della Polonia. Questa forma di ricamo a punto intaglio viene anche chiamata “Tela di ragno polacca”o “ricamo ad occhiello”, il nostro punto festone. Tradizionalmente veniva realizzato su tessuto bianco, con filo di cotone bianco, i disegni si ispiravano alla natura. Il “ Snutki” ha bordato cuffie, collari, polsini, federe, grembiuli, tovaglie per la casa e per gli altari delle chiese. Le giovani del villaggio arrotondavano i loro guadagni  ricevendo commissioni da parte di persone benestanti che volevano abbellire le loro case. Molte donne hanno lavorato per le chiese, con la speranza di avere in cambio delle benedizioni per i loro cari. Nel corso degli anni questa lavorazione non ha subito radicali cambiamenti, avendo la possibilità di usufruire di una vasta gamma di colori nei tessuti e nei filati,oggi  si cerca di giocare anche con le tinte.(Peta McMillan).

      

Peta Mc Millan vive in Nuova Zelanda  ed insegna da diversi anni la tecnica di questo ricamo, ha scritto anche due libri, spiegandone la tecnica e fornendo dei disegni.

………e in Italia?

Capolavoro ad intaglio del XVI secolo di provenienza italiana, donato al MET da Robert W. De Forest §

Copricuscino ricamato ad intaglio, fine XVI inizi XVII secolo, collezione Museo di Cincinnati, Ohio

Un altro capolavoro italiano realizzato con tecniche miste, merletto ad ago e ricamo ad intaglio

Tovaglia d’altare, prima metà del XVII secolo, dalla collezione del Museo di Arti decorative di Parigi

Bordo ad intaglio XVII secolo,  Museo industriale e commerciale di San Gallo, collezione Leopold Iklé

 

Anche in Italia questa tecnica è ancora molto diffusa, non ha acquisito peculiarità particolari, ma si realizza sempre con grande precisione. Non si realizzano più lavori importanti come le immagini soprastanti, ma moltissime persone vi si dedicano e parecchie scuole la insegnano, tutto sempre rigorosamente a mano.

 

Immagini sacre realizzate con cura e precisione da Enza (Reggio Calabria) e Clara (Termoli)

A S. Marino c’è stata una mostra nel 2009 presso il Museo di Stato: “"Manufatti artistici del Monastero di Santa Chiara nel suo IV Centenario". Tra i tanti paramenti sacri e arredi d’altare c’era questa tovaglia d’altare realizzata ad intaglio.

 

Tovaglia d’altare “Dell’Agnus Dei”, in lino con balza a intaglio, XX secolo#

 

Disegno per intaglio tratto da Peterson's Magazine, 1875. In questo caso viene specificato questa tecnica come Strasbourg embroidery.

 

 

Disegni per intaglio tratti da Almanacco Italiano, 1913

      

 

      

 

 

 

Lo stilista Oscar De La Renta ha presentato nella sua collezione per la sposa 2019 questo abito tutto di felci su tessuto traforato usando la tecnica dell’intaglio. Non sarà fatto a mano, ma l’effeto è sensazionale.

 

    

L’attrice Emma Corrin sul set di “L’amante di Lady Chatterley” a Venezia, indossa un abito tutto ricamato ad intaglio.

 

 

Ricamo ad intaglio a mano libera con macchina da cucire

 

   

Questa tecnica viene eseguita anche con la macchina da cucire, specialmente su grandi dimensioni di tessuto, tipo copriletti o tendaggi. Se anche non è eseguita a mano richiede esperienza e molta precisione. L’importante è avere una macchina da cucire a pedale oppure elettrica senza il piedino, in modo da eseguire movimenti lenti per poter accompagnare il tessuto.

 

  

 

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Il “Giornale di Udine” del 17 Aprile 1913 pubblicava un trafiletto dove si informava la possibilità di partecipare gratuitamente, presso l’emporio Singer di Udine, alle lezioni di ricamo a macchina, specialmente della tecnica ad intaglio.

 

 

 

La ditta  produttrice di macchine per cucire “Singer”, tramite questa cartolina postale, pubblicizzava un’esposizione di lavori artistici avvenuta nel 1904 ad Adria. L’immagine evidenzia la lavorazione dell’intaglio a macchina con due ricamatrici al lavoro e una cliente che osserva attentamente l’esecuzione del manufatto. Nel 1911 Singer pubblicò in lingua inglese, un manuale ben dettagliato per ricamare con la sua macchina e nel 1931 anche in lingua portoghese, con una interessante prefazione che spiega come la proposta innovativa del ricamo a macchina contrastasse fortemente con le ricamatrici a mano: “Fino a qualche anno fa, prima che la Compagnia Singer diffondesse ovunque le sue scuole professionali, dove l'insegnamento del cucito e del ricamo a macchina viene svolto secondo i più moderni processi didattici, erano poche le donne che si dedicavano ai lavori artistici eseguiti a macchina, e anche all'interno di questa piccola minoranza coloro che li eseguivano con relativa perfezione costituirono rarissime eccezioni. Questa circostanza portò gli ambienti femminili a credere, per lungo tempo, all'assurda affermazione “che il ricamo a macchina fosse grossolanamente imperfetto e non avrebbe mai potuto eguagliare il ricamo manuale nell'arte”. Questo criterio, difeso con fervore dogmatico da quasi tutte le ricamatrici manuali, creò proseliti la cui ignoranza in materia di ricamo è facile da dimostrare. Ciò che non è stato detto giustamente è che erano poche le donne che sapevano ricamare a macchina. Le ricamatrici manuali, ferite nei loro interessi, opposero poi una accanita lotta al ricamo a macchina, quando le prime Scuole Singer apparvero a diffondere in tutti i paesi il magnifico seme della vera arte del ricamo, venendo infine sconfitte dall'eloquente evidenza dei fatti. Dal punto di vista dell'arte (perfezione e tecnica) è assolutamente dimostrato che il ricamo a macchina non è solo uguale al ricamo manuale, ma addirittura lo soppianta. Non si discute di velocità e perfezione. I già rari oppositori del ricamo a macchina discutono con le opere che si possono vedere nelle vetrine di alcuni locali, la maggior parte delle quali sono così imperfette da poter essere notate anche dai profani di questo tipo di arte. Ma in questo caso non è il processo che è riprovevole; è la ricamatrice. Puoi ricamare male a macchina o a mano. Dipende dal livello di competenza della ricamatrice e dallo scopo che ha in mente. Se si limita a giustificare le esigue somme di denaro pagate per qualche centimetro di ricamo bianco che ha eseguito su una sottoveste o su un asciugamano, questo lavoro non potrà certo mai essere fatto bene e non deve quindi servire da paragone all’arte. Se due ricamatrici, ugualmente artiste, una manuale e l'altra macchinista, riproducono lo stesso disegno per il ricamo, la superiorità del ricamo a macchina si rivela immediatamente per la sua perfezione e velocità. Poiché l'ago è l'elemento che esegue il ricamo, quando è guidato dalla mano, è soggetto alle contingenze fisiologiche della ricamatrice, al suo stato nervoso, ecc. che variano notevolmente tra gli individui di sesso femminile, soprattutto. La ricamatrice a macchina, la cui posizione normale elimina ogni fatica, interviene nel suo lavoro più con l'anima che con le mani. I movimenti sulla macchina sono così ritmici che la ricamatrice li esegue quasi istintivamente. Inoltre, la ricamatrice macchinista vede in ogni momento il rapido progresso del suo lavoro, cosa che le accende l'entusiasmo, mentre la ricamatrice manuale, a causa della lentezza del sistema, si annoia, si innervosisce e il lavoro è finito, quando è finito, senza l'interesse e la perfezione con cui è iniziato. Questa verità è stata inconfutabilmente dimostrata, in Nord America, Germania e Inghilterra, dove i processi di insegnamento sono attentamente monitorati nei loro dettagli pedagogici più significativi. I metodi Singer di cucito e ricamo a macchina sono stati adottati nelle scuole femminili, dove si esegue il lavoro manuale ad ago e ha introdotto due modelli di macchine da cucire che più si armonizzano con il  lavoro da svolgere e all'età degli studenti.

 

Scuola di ricamo, metodo a macchina Singer, Porto in Portogallo, 1931

 

Infine, è stato dimostrato che esistono ricami che non possono essere eseguiti a mano, come il “granite” e il cordoncino. Queste due specialità uniche della macchina non potrebbero mai essere eguagliate a mano e richiederebbero un tempo venti volte maggiore per essere eseguite. La macchina da cucire, con i suoi vari accessori destinati al cucito ornamentale e al ricamo, ottenne un successo così clamoroso da rivoluzionare completamente l'arte del punto in tutte le sue modalità. Nessuna donna oggi si sottoporrebbe al faticoso compito di ricamare un asciugamano o confezionare un capo di abbigliamento, si possono fare invece con la macchina da cucire e le preziose istruzioni di questo libro.” Tratto da “Bordados Artisticos”, Escola Singer, 1931

 

     

Punto granite, realizzato con movimenti circolari per riempire ampie porzioni di tessuto

 

Immagine tratta dal manuale del modello Singer 216G degli anni ‘50

 

 

 artista del ricamo a macchina

 

Adriana è una signora che vive nel Friuli, si è accostata a questa tecnica rimanendone affascinata e un suo grande desiderio è poterla trasmettere mettendo in campo tutta la sua esperienza. Oltre all’intaglio Adriana realizza ricami anche su tessuti impegnativi come il velluto.

Per conoscerla si è descritta così:

 

Sono Adriana, nata nel 1945, amante della montagna, curiosa, vogliosa di imparare, la scoperta di cose nuove mi galvanizza.

Passioni? Tante!

Scoperta per puro caso questa tecnica di ricamo a macchina, ne sono rimasta folgorata, ho provato, rubato con gli occhi, non facile, ma fattibile. Alla fine ce l'ho fatta.

 

La tecnica

 

Si libera la macchina dal piedino e dai dentini trasportatori, si inserisce il telaietto sotto l'ago, con l'ausilio di un disegno trasmesso su tela con carta carbone.

Questo lavoro é chiamato a mano libera perché il risultato si ottiene con il movimento delle mani che accompagnano il telaio in completa libertà. Il risultato é di grande soddisfazione.

Ringrazio la Sig.ra Fiorenza che mi ha dato l'opportunità di far conoscere questa arte.

Adriana

 

Alcune opere di Adriana:

 

 

       

 

 

Particolare dell’angolo

 

  

Le graziose tendine con  il melograno…..

 

 

 

con le foglie di vite….

 

…con l’intarsio centrale e il bordo all’uncinetto con nappine.

 

 

Il centrotavola con la frutta

 

 

 

Particolare dell’angolo

 

Paralume da sospensione

 

 

 

Le margherite sparse sul cuscino

 

Ricami su velluto

 

 

 

 

I testi sono dell’autrice

E’ vietata qualsiasi forma di riproduzione, anche parziale, di questa e di tutte le pagine del sito.

 

 

Ringraziamenti

Si ringrazia Adriana per le immagini dei suoi lavori e per averci raccontato la sua esperienza con il ricamo.

 

Sitografia

Il quadro iniziale è tratto dal sito  http://www.ceha-madeira.net

°http://blogs.abril.com.br/lenidavid/2009/01/segunda-quinta-feira-janeiro-festa-senhor-bonfim-bahia.html

* http://artyz.com.br/artistas/roberto-faria-1

#tratto da http://www.fondazionesanmarino.sm/

https://www.temploescondido.pt/topic/instituto%20do%20vinho%20do%20bordado

 

Bibliografia

 

Textilsammlung Iklé Katalog. Industrie- u. Gewerbemuseum St. Gallen, 1908, Industrie- und Gewerbemuseum St. Gallen; Iklé, Leopold

§ tratto da Bulletin of the Metropolitan Museum of Art, 1909

/tratto da The Bulletin of the Needle and Bobbin Club, Vol. 7, No. 2 (1923)

** Biblioteca National de España

 

I manuali per il ricamo a mano si trovano alle pagine web:

 

The embroidery of Madeira, Walker Carolyn, 1987

https://archive.org/details/embroideryofmade0000walk/mode/1up

 

Il Grosso Richelieu, insegnamento pratico illustrato Adele della Porta

http://www.antiquepatternlibrary.org/pub/PDF/G-II002.pdf

 

“Disegni per l'intaglio”, Babbi Cappelletti Liliana

https://archive.org/details/disegniperlintag0000babb/mode/2up?q=punto+intaglio+ricamo

 

La broderie blanche, Claire Cousine, F. Tedesco, 189?

https://archive.org/details/labroderieblanch00cous/mode/2up

 

I manuali per il ricamo a macchina si trovano alle pagine web:

 

“Singer instructions for art embroidery”,Singer sewing machine company. [from old catalog], 1911

https://archive.org/details/singerinstructio00sing/mode/1up

 

“Bordados Artísticos, Indicações para bordar á maquina”by Escola Singer, 1931

https://archive.org/details/bordados-artisticos-indicacoes-para-bordar-a-maquina/mode/1up

 

“Machine embroidery: lace & see-through techniques”, by McNeill Moyra, 1985

https://archive.org/details/machineembroider0000mcne/mode/1up

 

“Singer instructions for art embroidery and lace work”, by Singer Sewing Machine Company. 1989

https://archive.org/details/singerinstructio00sing/mode/1up

 

Beginner's guide to machine embroidery, Watts Pamela, 2004

https://archive.org/details/beginnersguideto0000watt/mode/1up

 

 

 

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