“Il ritorno del merletto ungherese” traduzione libera dal testo originale:
Revival
of Lace-Making in
Fazzoletto ungherese realizzato ad ago,
disegnato dal Prof. Dékáni Árpád e realizzato dalle scuole
reali del merletto, di Budapest. A destra si puo’
vedere un particolare ingrandito del fazzoletto.
Per
molti sarà una sorpresa sapere che il merletto ungherese è stato un argomento
generalmente ignorato dagli scrittori. E’ un punto discutibile come l’arte di
fare il merletto trovò la sua strada nella terra dei Magiari, ma di certo è che
il merletto è stato fatto in molti paesi dell’Ungheria per molti secoli. Ci si
chiede perché 300 anni fa una legge impedì alle giovinette la lavorazione dei
merletti ritenuto un “facile lavoro, non adatto a loro perché faticoso”.
Quale faticoso lavoro poteva essere mai
quello! Era invece un lavoro appreso ed eseguito con grande piacere e i
profondi conoscitori della storia del paese lo avevano pienamente capito
(avevano compreso perché le donne si rifugiavano piacevolmente in un gradevole
lavoro durante anni di estenuanti fatiche), visto che la loro terra era servita
per molti secoli da cuscinetto con l’Europa, pagando un prezzo molto alto tra
incursioni e devastazioni dei turchi, che invasero più volte l’Ungheria. In
quei pericolosi tempi, le donne di tutti i ceti, difendevano i loro castelli e
fattorie, addestravano i figli alla battaglia, adempivano ai lavori domestici,
incluse la filatura, la tessitura, aravano i campi ed eseguivano quei lavori
che in tempo di pace sarebbero stati svolti dagli uomini. Questo era il lavoro
pesante che la legge enunciava in quei giorni: si temeva che le donne, se solo
avessero provato e indugiato su questo facile e piacevole lavoro, avrebbero
trascurato i loro doveri. Nei periodi come quelli, quando era necessario essere
sempre in guardia dalle invasioni turche, ci sarebbe stata qualche piccola
opportunità di occupazione rivolta all’estetica seguendo i cambiamenti della
moda nel vestire delle signore: le cravatte o vari fronzoli in merletto, i cappelli
guarniti, le crinoline e i falpalà (balza,
guarnizione in tessuto, pizzo o altro materiale, ornavano le maniche sia
maschili che femminili), tutti questi ornamenti
rimasero sconosciuti agli ungheresi o furono ignorati o ritenuti
inadatti ad un popolo occupato in un continuo guerreggiare.
Dopo aver fatto diverse considerazioni storiche, possiamo dire che
passati gli anni di tempesta vennero fatti dei notevoli progressi, per esempio
nell’arte del ricamo, il quale venne introdotto in Ungheria dalla regina Gisela, che visse agli inizi
del XI secolo. Gisela insegnò alle sue damigelle il
ricamo, che è conosciuto con il nome di
“Magyaroltès” o “Punto ungherese”, ma tutto
questo rimaneva circoscritto a piccoli circoli.
Si facevano dei bassi merletti, alcuni a fuselli eseguiti con fili
d’oro, questi bordavano lunghi veli
tessuti a mano con fili sottilissimi di lino che veniva coltivato dalle donne.
I veli venivano lavorati in “Magyaroltès”, erano in
seta di diversi colori, con sfumature brillanti per donzelle e giovani donne,
in colori sobri per donne di mezza età e per le più anziane.
Il merletto in Ungheria venne introdotto probabilmente dai Sassoni
o da altre genti che furono invitate dagli ungheresi a stabilirsi in varie
parti del proprio paese per lavorare nelle miniere. Le mogli li accompagnarono
e nelle ore libere lavoravano al loro tombolo e fuselli che avevano portato con
sé.
Le donne ungheresi sono sempre state comunque, grandi discepole
nell’arte dello sfilato su lino, tessuto da loro stesse a telaio a mano, e
l’usanza continua ancora oggi (1911) per ornare la casa e gli abiti.
Nel creare i merletti ad ago le ungheresi sono vere artiste ed
esercitano ingegnosità e destrezza nel disegno e nell’esecuzione. Molti di
questi merletti sono di eccezionale bellezza. Questo tipo di sfilatura era
molto somigliante al filet, che era conosciuto in Ungheria
sin dai tempi del re Arpád
(primo re
d’Ungheria vissuto nel IX secolo ) e viene ancora oggi eseguito nei dintorni di Solt, vicino Budapest.
Negli anni passati l’arciduchessa Isabella e, la contessa Ilona Batthyany e altre nobildonne si sono fatte promotrici nel
promuovere la lavorazione del merletto nelle case, ravvedendo in questa
industria, un roseo futuro. Queste due dame videro l’affare ancora prima del
governo e si prodigarono nel diffondere l’arte del merletto con un costante
insegnamento. Possiamo datare questa rinascita nel 1906 e ben presto anche il
merletto a fuselli ebbe la sua parte di successo.
Il merletto ad ago in Ungheria divenne famoso con il nome di “Halaser”,
grazie al professore Dékáni
Árpád, un tempo insegnante in una scuola di provincia,
oggi professore alla Scuola d’Arte e Mestieri di Budapest.
Merletti di Halas “ Halaser”, disegnati da Dékáni Árpád, lavorazione ad ago
Dékáni Árpád
Il professore concepì l’idea di adattare i vecchi disegni ungheresi di
merletti, con questo nuovo tipo di lavorazione, creando nuovi disegni basati sugli
antichi. Qui si possono ammirare dei bellissimi esemplari di merletti, eseguiti
magnificamente su disegni innovativi.
Merletto a fuselli
disegnato da Orkeni e Szendroi
Merletto ad ago disegnato da Gizella Mirkovszky
Merletto ad ago: disegno di Orkeni e Szendroi, realizzazione della
scuola reale dei merletti di Budapest
Orkeni e Szendroi
sono allievi di Dékáni alla Scuola di Arti e Mestieri, mentre la signora Gizella Mirkovszky è insegnante
di merletto nella stessa scuola. L’organizzazione di queste scuole è
eccellente. Il tirocinio è accurato e metodico: vengono insegnate tutte le
tecniche attinenti al merletto, come il ricamo, lo sfilato, il merletto ad ago
e a fuselli, la conoscenza di tutti i materiali con i quali gli studenti fanno
una scelta oculata per poi applicarli nell’esecuzione. Ogni cosa viene studiata
per dare “vita” al lavoro, ma l’intento riesce se ci viene messo anche il
sentimento. Gli studenti hanno accesso anche a speciali libri riguardanti la
parte commerciale, inclusi i libri contabili.
Cuscino con ricami, il disegno è un
adattamento di un motivo folkloristico antico.
La
tipologia del ricamo ungherese qui riprodotto non è molto attuale, ma lo scopo
della scuola è proprio quello di far conoscere le proprie radici. E’ stato
eseguito con della seta sottile “soutache” su tessuto
di lino, un tempo tessuto a mano, oggi è una stoffa tessuta meccanicamente.
Questa è una specialità ungherese di innegabile bellezza.
Naturalmente
c’è anche una grande richiesta di merletto a fuselli, che è ricercato in tutto
il mondo, mentre per il merletto ad ago, al momento, sfortunatamente non c’è
grande domanda.
Il
merletto ad ago ungherese per il suo fascino e bellezza è equiparabile a quello
di altri paesi, ma la vecchia storia che si racconta dovunque, è quella
dell’alto prezzo. Se le dame potessero superare le loro perplessità verso
questo merletto, ne gioverebbe la loro eleganza e renderebbero onore alle
merlettaie.
Monumento
all’ingresso del Museo del merletto ad Halas,
rappresenta Mária Markovics
(1875-1954) e Árpád Dékáni
(1861-1931) fondatori del rinnovato merletto ungherese nei primi del ‘900.