| Anatolia- Turchia 
 Bordi in pregiato
  tessuto di lino, ricamati con filo di seta, filo d’oro e
  d’argento a punto erba e punto satin, il bordo è un merletto in
  filo d’oro, XIX secolo. Proprietà di P. E. Newberry. Merletto ad ago: articolo redatto dal Prof. Taciser
  Onuk, Capo- Dipartimento delle Arti Applicate
  dell’Università di Gazi Nessun paese al mondo è ricco come
  l'Anatolia nel campo dell'arte popolare. E’ la culla di varie
  civiltà e ogni angolo riflette la cultura di queste civiltà.
  Sebbene la tecnologia, i gusti e le produzioni
  veloci stiano cambiando, l’artigianato anatolico continua a
  sopravvivere grazie alle mani abili e al sentimento contemporaneo
  della nazione turca. L'artigianato è
  uno dei veicoli più importanti in cui la Turchia può facilmente
  riflettere i propri sentimenti, ne traccia anche lo stile di vita. Mentre la bellezza della cultura tradizionale
  continuerà ad evolversi nelle generazioni future, l’artigianato
  rimane il documento più chiaro ed espressivo dell'identità
  culturale di una nazione, riflettendo i secoli del suo percorso produttivo. 
 Il merletto ad ago
  è una forma di artigianato tradizionale, è uno dei migliori
  esempi che riflette la cultura turca e comprende anche la tecnica del chiacchierino
  che solo in Turchia viene realizzata con l’ago. Sono stati trovati alcuni esemplari di merletto ad ago
  datati  Secondo uno studio condotto nel
  distretto di Camliyayla (Namrun)
  di Icel, il pizzo attorno alla sciarpa di una
  giovane sposa che non può parlare liberamente con il marito e i suoi
  parenti secondo le antiche tradizioni, rappresenta i suoi pensieri interiori.
  Ad esempio, il verde e le diverse tonalità di verde riflettono la
  soddisfazione e la felicità della sposa nel suo matrimonio, mentre il
  giallo e le diverse tonalità di giallo indicano che è infelice
  e infastidita. I motivi a forma di pepe attorno alla sua sciarpa sono un
  messaggio alla suocera che la loro relazione è piccante come il pepe.
  Durante la tradizionale cerimonia religiosa che si tiene il giorno successivo
  alla cerimonia nuziale, la nuora invia un messaggio alla suocera coprendole
  il capo con una sciarpa chiamata "Mare-holly"(agrifoglio
  marino), e significa che sua suocera non dovrebbe pungerla come una spina.
  Secondo la cultura turca, la cognata invece indossa un foulard decorato con un
  pizzo ad ago chiamato "Kutule", il nome
  di un fiore selvatico. Indossa questa sciarpa durante la cerimonia religiosa
  che si tiene dopo la cerimonia del matrimonio.   Il ricamo simboleggia la pace.
  Il ricamo non solo contribuisce all'economia di una famiglia, ma è
  anche determinante nella creazione di amicizie e cooperazione sociale tra le
  persone. Il pizzo ad ago riflette il gusto elegante, l'intelligenza, la
  gentilezza e la creatività della donna turca. Oggi il merletto ad ago
  è fatto a Rize, Konya,
  Bursa, Kastamonu, Inebolu, Smirne, Balikesir, Gonen, Kutahya, Gediz, Bafra, Mugla, Safranbolu, Koycegiz, Mardin, Ordu, Bolu, Elazig
  e Icel.  Needle LaceNo country in the world is as rich as Anatolia in
  the field of folk-art. Anatolia is the cradle of various civilizations. Every
  corner of Anatolia reflects the culture of these civilizations. Although
  rapid production technology and tastes are changing, Anatolian handicrafts
  continue to survive with the skillful hands and
  contemporary understanding of the Turkish nation.  Handicrafts are one of the most important vehicles
  in which the Turkish nation can easily reflect its sentiments. It also traces
  its life style. While the beauty of traditional culture will be carried on in
  future generations, handicrafts are also the most vivid and meaningful
  documents of the cultural identity of a nation. Thus handicrafts reflect the
  century during which they are produced.  Needle lace, a traditional handicraft, is one of the
  best examples that reflects Turkish culture. Needle lace comprises a tatting technique used
  only by Turks as a means of ornamentation. Examples of needle lace dating
  back to 2000 B.C. have been found. It is also said that embroidery was
  transferred from Anatolia to Greece and then to Europe via Italy in the 12th
  century.  Needle lace holds a special place in the realm of
  needlework. It is also used as a means of communication to express one'e feelings and thoughts by way of the motifs and colors used.  According to a survey carried out in Icel's Camliyayla (Namrun) district, the needle lace around the scarf of a
  newlywed who cannot speak freely to her husband and his relatives in line
  with old traditions, represents her inner thoughts. For instance, green and
  different tones of green reflect the satisfaction and happiness of the bride
  in her marriage while yellow and different tones of yellow signify that she
  is unhappy and annoyed. The pepper motifs around her scarf is a message to
  her mother-in-law that their relations are as hot as pepper. During the
  traditional religious ceremony held the day after the marriage ceremony, the
  daughter-in-law sends a message to her mother-in-law by covering her head with
  a scarf called "Sea-holly", which means that her mother-in-law
  shouldn't sting her like a thorn. According to Turkish culture, the
  sister-in-law wears a head-scarf which is decorated with needle lace called
  "Kutule", the name of a wild flower. She
  wears this scarf at t he religious ceremony held after the marriage
  ceremony.  Needlework symbolizes peace. Needlework not only
  contributes to the economy of a family but also is instrumental in creating
  friendships and social cooperation among people. Needle lace reflects the
  elegant taste, intelligence, kindness and creativity of the Turkish woman. It
  is also intrinsically beautiful.  Today needle lace is made in Rize,
  Konya, Bursa, Kastamonu, Inebolu,
  Izmir, Balikesir, Gonen, Kutahya, Gediz, Bafra, Mugla, Safranbolu, Koycegiz, Mardin, Ordu, Bolu, Elazig and Icel.  Prof. Taciser ONUK, Head of the Applied Arts
  Department of the Professional Educational Faculty at Gazi
  University  All’esposizione universale di Parigi
  del 1867, nella sezione “merletti, ricami, passamanerie”, la
  Ditta Carakache si aggiudicò la medaglia di
  bronzo per i suoi merletti ad ago.1 All’esposizione universale di Vienna del
  1873 partecipò anche la Turchia e i cronisti dell’epoca
  scrissero: “Sotto il patronato dell’arciduchessa
  Ranieri, consorte dell’arciduca Ranieri, presidente dell’Esposizione
  Universale di Vienna, ha luogo una Esposizione particolare di lavori
  femminili della più alta aristocrazia d’ogni paese, che
  figureranno nel gruppo speciale, recentemente creato a questo effetto. Le
  signore di Smirne, richieste a prendervi parte, si sono sollecitate di
  rispondere all’ appello del delegato della Commissione Imperiale Ottomana,
  signor Margoffian-Effendi, ingegnere in capo del Vilajet d’Aidin. Un
  Comitato centrale, composto di signore le più influenti, per la loro
  elevata condizione o pel loro distinto merito, si costituì in ciascuna
  comunità; e a Smirne non vi è famiglia ragguardevole, ove
  damigelle delle più distinte, non abbiano lavorato assiduamente per
  spedire il loro contingente alla sezione ottomana per l’Esposizione di
  Vienna. Tale emulazione che non si saprebbe mai abbastanza encomiare,
  è stata un ottimo esempio d’imitazione per le signore di altre
  città e paesi della Turchia, e segnatamente per quelle di Costantinopoli,
  che senza dubbio non vollero tollerare che quelle sole dovessero accaparrarsi
  l’onore cui esse stesse non sono meno degne di pretendere; per la qual
  cosa le signore dell’alta società di Costantinopoli si diedero
  ogni premura d’inviare alla Commissione Imperiale ottomana, che trovasi
  giornalmente a Talì Kosb,
  i loro migliori lavori di ricami, di tappeti, di merletti, e di dipinti a
  pastello o all’acquarello, ecc., ecc., eseguiti con perfezione, per
  occupare i momenti di ozio, rallegrando coloro che hanno la sorte di vivere
  con esse. Bibliografia 1 “Catalogue
  officiel des exposants récompensés
  par le Jury International”, Exposition universelle de 1867
  à Paris. Jury
  International, 1867 https://archive.org/details/gri_catalogueoff00expo/mode/1up “L'Esposizione universale di Vienna
  del 1873 illustrata, 1873 https://archive.org/details/lesposizioneuniv01unse/page/10/mode/ |