Merletto  Romeno “Laseta

 

 

Il Merletto Romeno è unico nel suo genere, si distingue per la sua intricata spighetta fatta all’uncinetto, la quale viene in seguito unita per mezzo dell’ago. Assomiglia  al Punto Rinascimento ma la spighetta lavorata in questo modo lo rende molto particolare.

Questo merletto è comparso verso il XVIII secolo nell’Europa centrale, si voleva ispirare ai motivi ad ago molto in voga a quel tempo. La Transilvania, regione della  Romania, ne diede i natali; in quel periodo era sotto il dominio Austro- Ungarico e a quell’epoca esistevano diverse tecniche di merletto che si mescolarono nella foggia e nell’esecuzione.

Nel 1900 all’Esposizione Universale di Parigi, nel Palazzo delle Industrie al Campo di Marte, dove, come del resto in tutte le altre sezioni, la Romania era così riccamente rappresentata. Una delle maggiori attrattive era data dalla mostra dei tessuti, dei ricami, dei merletti, dei bomnjic (scialli in seta di forma rettangolare riccamente ornati da ricami e merletti) e, specialmente, dai costumi nazionali .

 

Figurino del 1899 proposto con abbassamento nella gonna e guarnizione nel corpetto con merletto a tecnica “Romena”. I motivi del merletto proposti all’epoca, sono ancora oggi utilizzati, specialmente il fiore a due o più petali con la parte centrale allungata, lo si può osservare nella parte bassa a destra del figurino.

 

Il merletto romeno comunque veniva riconosciuto con un nome specifico “Laseta”, dal francese “laccette”, e verso i primi del XIX secolo mutò in “macramè all’uncinetto”, da non confondere con il macramè fatto a nodi. Ancora oggi in Romania viene chiamato laseta.

I motivi ricorrenti erano: l’uva, le foglie, le bacche. Sovente si potevano trovare inseriti dei punti di collegamento con fili d’oro o d’argento. A quel tempo si importava il filato molto bello e resistente dalla Turchia, oggi si produce in Romania del filato adatto alla lavorazione, ma più scadente.

 

 

Campioni di spighette realizzate da Francesca Talianu di origine romena

 

 

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Sighisoara

“ Vecchia signora con merletti” (photo credit, Carlo Pentimalli)

 

 

 

Sighisoara, esposizione di merletti

 

Durante il regime comunista, le donne erano riunite in cooperative e i loro merletti venivano venduti in negozi specializzati, per clienti danarosi che acquistavano pagando in dollari americani. L’arte del merletto veniva insegnato anche nelle scuole.

 

 

La creazione di merletti con questo punto richiede una certa esperienza e molta pazienza, dipende poi dalla complessità del disegno. Attualmente le donne romene contano anche su questo tipo di lavoro per arrotondare il menage familiare.

 

La merlettaia Csiki-Bokor Margit vive in Transilvania, crea dei manufatti fantasiosi ed originali. Eccone alcuni esempi:

 

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Elena Jove è nata in Romania, vicino al Mar Nero, sin da piccola ha appreso l’arte del merletto e di molte altre tecniche di ricamo, dalla madre e dalla nonna. A scuola, tutte le settimane aveva lezione di ricamo e alla fine di ogni trimestre doveva presentare un nuovo progetto accompagnato dal lavoro finito. Ha appreso il merletto romeno in Transilvania, nella città di Oradea. Da 20 anni vive in Canada dove il merletto romeno è comparso da poco e della sua passione ne ha fatto un lavoro. Ha un suo sito (www.bestneedleart.com) dove si possono acquistare sia i lavori finiti, che i kit con i disegni e i materiali. Le sue opere spaziano dai motivi natalizi, ai centrotavola, ai segnalibri e molto di più.

 

Ecco alcune opere di Elena:

 

 

 

 

Marina Sorescu vive negli Stati Uniti e ha dato una testimonianza sul merletto del suo paese d’origine:

 

Il mio nome è Marina Sorescu e sono originaria della Romania, arrivai negli Stati Uniti nel 1988. Molti anni fa, verso gli anni ’60, mia madre iniziò a fare il merletto romeno, io ero una ragazzina e lo imparai con lei. Aiutavo mia madre a realizzare la spighetta di base all’uncinetto e i vari motivi, foglie, tralci, ecc. Quando tutto era pronto lei studiava i motivi di collegamento su un disegno fatto precedentemente.

Quando il merletto è finito viene lavato, inamidato e stirato. Tutta la procedura comporta un impegno di tempo che varia da sei mesi e oltre dipende dalla grandezza del lavoro e quanti dettagli con l’ago si progettano.

 

La collezione che segue è formata da alcuni pezzi fatti insieme da me e mia madre come regalo a mia suocera. Mia madre si chiamava Elena Urziceanu (1930-2008) e mia suocera si chiama Georgetta Biro (1930). Erano nate a Bucarest e a Costanza, Romania.

I disegni provengono dalla mia famiglia, dai vicini, amici, con l’aggiunta di personali variazioni.

 

Ecco alcune opere di Elena e Marina:

 

 

 

 

 

 

Anche in Italia si realizza questo merletto e l’Università del Tempo Libero” di Monopoli (Bari), e l’Associazione Culturale “Le arti Antiche” di Guardagriele (Chieti) ne sono degnamente testimoni con le loro opere rifinite con gusto e raffinatezza.

 

 

Associazione Culturale “ Le arti Antiche”

 

 

Queste delicate trine appartengono all’Associazione Culturale “ Le Arti Antiche”e sono state esposte al Forum Italia Invita 2007

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Merletto ad Atene

 

Le varie associazioni di Atene che si occupano di merletto portano tutte il nome “ Le Mairie di…..”.

In occasione del congresso internazionale dell’OIDFA svoltosi ad Atene nel maggio 2006, “Le Mairie di Glyfada” hanno presentato oltre al merletto a fuselli e ricami pregevoli, anche del merletto romeno.

Questa striscia da tavolo è stata realizzata da Michaela Azzolalci, all’interno  c’è un ricamo piccolissimo a punto croce.

 

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In questa foto ci sono altri due lavori con la stessa tecnica; la lunga striscia verde chiaro è sempre realizzata in tessuto ricamato a piccolo punto croce e contornata dal pizzo romeno. Il centro bianco è realizzato con lo stile e il disegno come in Romania. Si notano comunque le differenze tra i due stili, la Grecia ha elaborato un suo disegno e si presenta con una foggia più moderna.

 

 

Merletto a Tokio

“Japan Romanian Lace Association”

 

Con il patrocinio dell’ambasciata di Romania a Tokio, nel 1994 si è aperta una scuola di merletto Romeno e da allora sono sorte altre succursali a Asahikawa, Sendai, Chigasaki, Nagoya, Ashiya, Fukuoka. La presidente, Chizuko Schiratori, dirige questa scuola con passione e professionalità esibendo nelle varie mostre dei veri capolavori eseguiti dalle sue allieve.

 

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Chizuko Shiratori

 

I luoghi dove si sono svolte le mostre sono Yokohama (1994, 2002), Kobe (1994, 2001), Sapporo (1995, 1998), Asahikawa (2000), Sendai (2003), Nagoya (2004) and Fukuoka (2006). Chizuco, vuole trasmettere questa arte con tutte le sue energie e capacità e pur mantenendo la tradizione, nel disegno e lavorazione, è sempre alla ricerca di nuove proposte nei filati e nelle fogge.

 

Questa è la testimonianza della figlia che mi ha inviato questa lettera:

“Mia madre, Chizuko Schiratori, merlettaia e disegnatrice, è la fondatrice di questa Associazione anche con l’approvazione del governo Romeno, per essere un tramite delle loro tecniche tradizionali che rischiavano di scomparire, a causa dei rapidi cambiamenti economici e dagli stili di vita. I disegni seguono in gran parte i motivi tradizionali ma la maggioranza dei merletti che si possono vedere nel sito, sono creati e realizzati da lei. Ha viaggiato e collezionato molti merletti studiando nel dettaglio i punti per poi progredire nella tecnica.

Per lei è molto importante citare la persona che le insegnò questa tecnica.

Mia madre conobbe una anziana signora romena in un parco in USA e senza comunicare attraverso la lingua, ma qualche volta con l’aiuto di una nipote che parlava un po’ di inglese, le due donne iniziarono, come una madre e una figlia, a supportarsi emotivamente e spiritualmente attraverso il merletto. L’anziana signora era una rifugiata che avrebbe desiderato ritornare alla sua terra d’origine, ma questo non era possibile. Allora come faceva al suo paese, ha reso il tempo un prezioso strumento per condividere la tecnica del merletto con mia madre. Ora Chizuko trasmette ai suoi studenti non solo la tecnica, ma anche lo spirito. In futuro mia madre vorrebbe trasmettere alle nuove generazioni del popolo romeno nuove tecniche e disegni che lei stessa ha sviluppato”.

 

 

 Alcuni disegni per realizzare delle farfalle

 

 

 

 

Libri

libro

“ Romanian Point lace”, di Angela Thompson

 

Goblenuri cu laseta “ di Elisabeta Iosivoni, 1981

 

 

Due libri di Sylvia Murariu

 

 

 

Si ringrazia per la collaborazione Francesca Talianu e i siti:

 

http://pointlace.planet.ro/index.php?nylv=english

http://lacismuseum.org/exhibits.htm

http://members.tripod.com/victorianart/id31.htm

http://homepage3.nifty.com/romanian-lace-swan/index.htm

 

Bibliografia

Emporium, 1902

 

I testi e le foto sono dell’autrice

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