Encaje de Mundillo a Portorico

 

                

 

 

    

Merlettaie di Porto Rico, Rodriguez Archives

 

 

 

Storia

 

L'isola di Porto Rico è stata scoperta da Cristoforo Colombo, in seguito è stata governata per 400 anni dagli spagnoli e a seguire dagli Stati Uniti, attualmente è uno stato indipendente. Il merletto sembra sia stato portato da alcune monache spagnole o come la chiamano i portoricani “ Dama Blanca” e abbia avuto i suoi inizi a Moca, Isabela e Aguadilla a ovest dell’isola. In queste zone permane attualmente tale lavorazione oltre a Cupey a est dell’isola.

 

I potenti spagnoli che si stabilirono sull'isola come anche ad Haiti usarono il pizzo come decorazioni nell’abbigliamento e successivamente anche per guarnire la guayabera, la classica camicia cubana a quattro tasche. È così che portarono i maestri d'arte nelle loro fattorie per insegnare l'arte alle loro figlie. All'inizio il merletto è stato realizzato più da uomini, conosciuti come bolilleros, che da donne.

 

Il primo merletto in Portorico si chiamava "Torchon" (pizzo a trama grande o merletto del mendicante); presto però, questi grandi merletti vennero ritenuti di basso pregio, mentre oggi si realizzano merletti più raffinati e di piccole dimensioni, ricercati dai collezionisti. Per realizzare il merletto si adoperano fuselli di varie fogge e vari tipi di legno.

 

 

 

Tre campioni di merletto a fuselli prodotti a Portorico, il primo in alto è un vecchio merletto ed è stato eseguito da un’anziana signora su un vecchio disegno. Litchfield Historical Society ^

 

 

Irwin D. Offman "Le merlettaie- Puerto Rico", punta secca,1944

Crystal Bridges Museum of American Art

 

Queste 23 giovani donne operaie ricamano in una stanza affollata con una monaca come sorvegliante. Il clero poteva permettersi le spese e commissionavano lavori di pizzo per i loro paramenti e per gli abiti indossati dalle figure dei santi. Era anche usato per ornare abiti per bambini e abiti da sposa, tra altri usi. Possiamo osservare che le ragazze sono ben vestite e pettinate, gli abiti che indossano sono bianchi con manichine a sbuffo e collettino.

Hoffman aveva viaggiato negli anni '30 e '40 come cercatore d'oro, accompagnando i suoi fratelli proprietari di miniere. I loro viaggi li portarono nel sud-ovest, in Messico e, il 16 aprile 1940, a Porto Rico, dove Irwin si unì inevitabilmente alla popolazione generale, in particolare ai lavoratori e ai poveri.

 

 

 

El telon del mundillo

 

Nel luglio del 2001 il governatore del Portorico, Rossello, ha inaugurato il Museo delle Arti di Portorico (MAPR). L’inaugurazione è avvenuta nel teatro del Museo, Teatro Raúl Juliá e faceva da sfondo un tendaggio di merletto a fuselli dal titolo 'Mundillo nuestro' che rappresentava il mondo. E’ stato disegnato dall’artista Antonio Martorell ed eseguito in collaborazione con il gruppo di artigiani del laboratorio ”Borinquen Lacers” con le merlettaie: Lucy Betancourt, Asunción Bayón, Hilda Millán, Norma Figueroa, Hilda Cruz, Hilda Santiago e Carmen Margarita Filardi.

 

                                                                                                   

 

 

 

L’artista Antonio Martorell con le merlettaie che hanno eseguito il tendaggio e l’inaugurazione.

 

 

L’artista con la sua opera monumentale.

 

Museo del Mundillo a Moca

 

 

Il Museo è stato inaugurato nel 2004, all’interno si trovano merletti attuali e qualche reperto storico, il percorso espositivo è esaustivo considerando la giovane età dell’avvento del merletto in questo paese.

 

Eva Mori, 2004, questo quadro si trova all’interno del Museo del Mundillo insieme ad altri dipinti dedicati alle merlettaie

 

Completino per Battesimo, Clothing collection Museodelle Americhe, Old San

 

 

 

Monumento a la “tejedora de mundillo

 

 

 

Il monumento situato nella piazza pubblica José D. Quiñones, è accompagnato da una targa con dedica: “Dedicado a todas las laboriosas mujeres mocanas que han dedicado su vida a preservar este fino arte del tejido del mundillo, herencia de nuestros antepasados. (Dedicato a tutte le laboriose donne mocane che hanno dedicato la loro vita a preservare questa raffinata arte della tessitura, eredità dei nostri antenati)

 

Prima giornata mondiale del mundillo portoricano

Locandina dell’evento

Con la prima domenica di maggio 2023, il Portorico ha istituito la prima giornata mondiale del mundillo portoricano. La Giornata Nazionale del Mundillo è stata dedicata a Lilliam Cordero Torressolá che da decenni lavora con grande dedizione nella preziosa arte creativa del mundillo La celebrazione si è svolta virtualmente con la lettura del proclama concesso dal Dipartimento di Stato e firmato dal Governatore Pedro Pierluisi, in cui la prima domenica di maggio di ogni anno viene istituita come giornata commemorativa. Puerto Rico è considerato uno dei maggiori esponenti di questa linea artigianale nelle Americhe. Oltre alla lettura delproclama, l'ICP ha tenuto un dibattito in cui si è discusso dell'importanza e dell'eredità di questo lavoro artigianale.

 

"Per noi è estremamente importante che il valore del mondo sia riconosciuto attraverso questa celebrazione, perché crea consapevolezza nelle generazioni presenti e future, aiutando così ad apprezzare e supportare questa tradizione artigianale", ha affermato Jessabet Vivas Capó, direttore del programma Popular Arti dell'ICP. Questa giornata riconosce il lavoro svolto da tutte le persone che insegnano e creano opere nel mondo. Inoltre, vengono promosse attività educative e commemorative che mettono in risalto questa comunità artigianale. L'organizzazione Líderes del Mundillo Puertorriqueño ha presentato la petizione formale per la giornata commemorativa, che è stata sostenuta dall'ICP e approvata dal Dipartimento di Stato di Porto Rico.

 

Líderes del Mundillo Puertoriqueño, con la sua presidente Doña Carmen Arteaga, è un ente senza scopo di lucro creato nel 2017 con lo scopo di rafforzare la comunità mondiale di Porto Rico. Oltre a questa organizzazione, ci sono altri gruppi in tutta l'isola dedicati a promuovere una tradizione così preziosa. Carmen Arteaga ha dichiarato: "Mi sento privilegiata a guidare un gruppo di colleghi che condividono lo stesso sogno e la stessa missione, per unire Portorico attraverso il merletto, far conoscere la nostra arte e aumentare il popolo di merlettaie del nostro paese"

In qualità di ente governativo incaricato di stabilire l'ordine pubblico culturale, l'ICP riconosce e valorizza al meglio lo sviluppo dell'artigianato e riafferma la sua missione di preservare, promuovere, arricchire e diffondere i valori culturali del popolo portoricano attraverso attività e procedure come queste. L'ICP ha esortato i cittadini a unirsi a questo importante evento e aiutare a preservare la tradizione del merletto, condividendo informazioni e promuovendone l'apprendimento alle nuove generazioni.

L’isola di Portorico in merletto emblema dei “Líderes del Mundillo Puertorriqueño

 

 

 

Opere della maestra merlettaia Doña Carmen Arteaga, presidente dei Líderes del Mundillo Puertoriqueño

 

 

 

Mundillo a "Moca"

 

Moca (fondata nel 1772) è la capitale del merletto a fuselli. Non si sa di certo quando questa attività sia iniziata in questo paese, si presume verso la fine del XIX secolo inizi XX. La prima maestra di mundillo sembra essere stata una monaca spagnola, qualcuno però afferma che era francese.

A sua volta le monache insegnarono la tecnica alle giovani di famiglie benestanti e in seguito a quelle più umili. Una delle prime merlettaie maestre si chiamava "Doña Tete". Il filato con il quale si lavorava era il lino e proveniva dall'Arabia o dal Giappone.

Le prime insegnanti in questo paese, hanno prestato la loro opera insegnando alle giovani di buona famiglia che avevano la possibilità di pagarsi i corsi di apprendimento; questo sta ad indicare che le prime merlettaie frequentavano l'alta società.

A far cambiare le cose fu  la cessione del Portorico, da parte degli spagnoli agli Stati Uniti, così molte spagnole ritornarono alla Madre Patria. La divulgazione del merletto aveva comunque preso piede, grazie alle prime maestre merlettaie. Le donne mocane insegnarono alle loro figlie ed amiche l'arte del merletto, senza distinzione di ceto sociale o economico.

 

Attualmente si possono trovare negozi che vendono sia il materiale per la lavorazione che i merletti stessi. Ci sono anche delle modiste che creano abiti da sposa, articoli per l'infanzia o per corredi, su ordinazione.  La richiesta di questi preziosi manufatti è sempre molto alta e le merlettaie lavorano a pieno ritmo. Da questa forma di artigianato, nella comunità mocana, dipende l'economia di  molte famiglie.

Ogni anno, verso il mese di giugno, si celebra l'anniversario di "Moca Capitale del merletto" con il "Festival del Mundillo", organizzato dal Centro Culturale di Moca. Dal 1971 al 1973 era presidente di questa associazione Rosa Elena Egipciaco, un’esperta merlettaia che è stata registrata" Artigiana"nel 1978 , dall'Istituto della Cultura portoricana del Registro degli Artigiani.

Oggi è una grande disegnatrice ed insegna le tecniche fondamentali del disegno ed esecuzione del merletto all'università di Boricua. Il suo merletto è stato esposto in Colombia, al Museo di storia naturale di New York. Il suo sogno è quello di aprire un museo nel suo paese, il Porto Rico,  dove poter donare i suoi disegni e merletti.

 

 

munDILLOmoca

 

Manifesto del festival del merletto, 2001

 

In questa città, c'è una esposizione di manufatti dell'epoca coloniale e si possono vedere dei vecchi merletti. L'esposizione si trova presso  "L'Hacienda Enriqueta"

 

Juan, Porto Rico, autore Daderot

 

                                                   

             Merlettaie Mocane

 

Secondole le attuali merlettaie, Cipriana Vargas Vda De Cabán, Professoressa Catalina Flores, Librada Gerena Vda De Hernández, María Lassalle Vda De Vargas, ricordano che i primi maestri artigiani di livello mondiale a Moca alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento erano di nazionalità spagnola. Erano conosciute come Doña Adriana, Doña Tite, Doña Juanita, Doña Pepa Sánchez e Doña Brígida Román.

Doña Tite aveva il suo laboratorio di fronte alla piazza pubblica Moca sul lato sud, Doña Adriana si trovava in via Salsipuedes, conosciuta oggi come via Doña Maggie. Un'altra insegnante era la signora Manuela Sánchez, madre della signora Nelly Vera. Doña Manuela gestiva il proprio laboratorio e la propria attività nell'edificio situato in quello che oggi è l'edificio del Dr. Santiago Montes.

A quel tempo, i primi insegnanti di mundillo incaricavano le giovani donne di insegnare il mundillo, il che indica che le prime mocanas mundillistas appartenevano alla classe superiore. Ogni bottega delle maestre fungeva da collezione dei merletti prodotti dai loro discepoli, che veniva venduta ai mercanti che arrivavano nelle città di Aguadilla, Aguada e la Capitale, tra le altre.

Quando avvenne il cambio di sovranità a Porto Rico, dopo l'investimento da parte degli Stati Uniti, l'artigianato del Mundillo a Moca era un'industria fiorente e ben radicata nella tradizione mocana, in seguito si diffuse a tutti i livelli sociali ed economici della città. Attualmente Moca ei suoi quartieri hanno un gran numero di mundillistas e negozi che vendono completi, vestiti per bambini e merletti mundillo. Oggi gli artigiani si incontrano mensilmente in gruppi per condividere idee e apprendere nuovi dettagli. In questo momento conosciamo la signora Yolanda Romero e la signora América Nieves come insegnanti di mundillo che dedicano il loro tempo a promuovere l'artigianato e non abbandonare questa tradizione. Inoltre, gli artigiani si sono organizzati in una cooperativa “Taller de Artesanos Mocanos”.

 

 

 

 

Ada Hernandez, merlettaia portoricana

 

 

Nellie Vera Sánchez, maestra merlettaia

 

 

“Mi chiamo Nellie Vera Sánchez e sono nata a Moca nel 1926 e ho 92 anni, ho imparato a 7 anni da mia madre Manuela Sanchez e poi ho continuato a farlo durante il mio tempo libero. Il mundillo è un’arte preziosa, intrecciando i fili si creano diversi motivi.

Qui le donne del luogo dicono da voci tramandate che sono arrivate a Moca due signore francesi una era la signora Tetè e l’altra Manuela. Insegnarono alle ragazze ricche perche le lezioni erano a pagamento. Il fato ha voluto che il fondatore della città sposò in seconde nozze una signora da Sàn German discendente da spagnoli e sapeva fare il mundillo. Questa signora lo insegnò alla sua governante che  a sua volta  lo insegnò ai suoi familiari

 

 

 

Rosa Elena Egipciaco

 

 

 

Rosa Elena Egipciaco nacque a Moca da una famiglia dedita alla lavorazione del merletto, poiché sua madre e sua nonna erano note merlettaie. Ricorda di aver iniziato a imparare il mundillo quando aveva tre o quattro anni. Dopo essersi laureata all'Università di Rio Piedras, ha continuato a praticare il mundillo e ha co-fondato il Centro Culturale di Moca. Nel 1986, Egipciaco si è trasferita a New York e si è dedicata all'insegnamento della lavorazione del merletto attraverso una varietà di programmi che vanno dai seminari per l'International Ladies Garment Workers Union al servizio come master nel New York State Council on the Arts Folk Arts Apprenticeship Program.

 

Attualmente insegna al Boricua College di Brooklyn e dimostra l'arte del merletto in istituzioni come l'American Museum of Natural History, El Museo del Barrio e la New York University. Egipciaco continua a creare nuovi modelli per colletti, camicette, fazzoletti, veli da sposa e federe, mantenendo il sogno che un giorno potrà costruire un museo nella sua città natale portoricana dedicato all'arte del mundillo. (2003 NEA National Heritage Fellow
New York

 

 

Maria Lassalle

 

Il 3 gennaio 1993 il Times pubblicò un articolo dedicandolo alla merlettaia Maria Lassalle di Moca

 

Le dita di Maria Lassalle si confondono tra le 38 paia di fuselli che sta usando per realizzare il mundillo, il bellissimo pizzo di Porto Rico. Un tramezzo largo sedici cm. di foglie, fiori, tralci, nodi e retini si snoda molto, molto lentamente, nonostante la velocità con cui Maria attorciglia i fili. In un mese, lavorando diverse ore al giorno, realizzerà un metro circa di questo merletto.

Ci sono circa 300 produttori di mundillo sull'isola, secondo un portavoce dell'agenzia governativa che promuove l'artigianato, la metà di loro vende il proprio lavoro da casa o in altri modi informali.

I negozi, tuttavia, sono scarsi. Le merlettaie sono raggruppate principalmente nell'area intorno ad Aguadilla, sulla costa occidentale dell'isola. Le città di Moca e Isabela sono due centri dell'artigianato e ognuna ospita una festa annuale del merletto, a Moca si tiene a novembre e a Isabela a maggio. Il pizzo di Porto Rico prende il nome dal mundillo, un cuscino a forma cilindrica incastonato in una scatola di legno, probabilmente arrivò a Porto Rico 500 anni fa con la colonizzazione dell'isola.

 

Il minuscolo negozio di Maria Lassalle, appena fuori dalla piazza del paese di Moca, a circa otto miglia a est di Aguadilla, è pieno zeppo di biancheria e merletti. Gli scaffali contengono un arcobaleno di tessuti e le vetrine hanno una bella esposizione di mundillo, tutti ordinatamente avvolti su carte. Le pareti sono addobbate di vestitini e copriletti di lino, completamente fatti a mano: non c'è cucitura a macchina in ciò che fa la signora Lassalle.

 

La città, mi disse Maria, è sempre stata conosciuta per i suoi merletti. Proveniente da una povera famiglia non poteva permettersi di passare più di un anno a scuola imparando a leggere e scrivere, ha imparato invece a fare il merletto a 7 anni guardando le merlettaie. Ricorda di aver comprato tutto il materiale per un piccolo merletto: spilli, filo e tessuto per 10 centesimi e di averlo lavorato alla luce del gas. Ora, a 78 anni, è orgogliosa di aver bisogno degli occhiali solo per fare il pizzo ("divertimento, non lavoro"). Sta insegnando ai suoi nipoti, Zulei Maria Vargas Cordero di 12 anni e Jeffrey di 10 anni che, dopo alcune incertezze, mi hanno mostrato la loro abilità lavorando con 14 paia di fuselli su un mundillo più piccolo.

 

La signora Lassalle stava facendo un merletto su un cuscino costruito per lei 45 anni fa dal marito. Aveva appuntato un motivo a pizzo che aveva disegnato su una striscia di carta rigida un po' più larga del pizzo. I fili erano anche appuntati al cuscino, sopra il disegno. Più fine è il filo, più delicato è il pizzo; questo è realizzato con cotone a tre capi. Mentre il pizzo viene tessuto, il cuscino viene ruotato e gli spilli e il motivo riposizionati. Il prezzo dipende dalla larghezza del pizzo, dalla complessità del disegno e dal tempo necessario per realizzarlo. Questo che sta eseguendo in particolare è il più costoso, verrà venduto a 30 dollari al metro. I prezzi partono da $ 2,50 al metro per bordi dritti da un quarto di pollice. Un bel puntillo costa $ 6; un motivo a foglie e fiori con bordo smerlato da tre pollici e mezzo $ 20. Ci sono molte dimensioni, modelli e prezzi.

 

Un quadrato che sembra una cornice con un bordo largo tre pollici e mezzo, da usare come collare, costa $ 35; questo può anche essere fatto a colori. Centrini da 11 pollici $ 20. I fazzoletti, che costano anche $ 20, possono essere personalizzati con un nome o una data lavorati in filo tirato in un angolo. Non ho potuto resistere a uno squisito quadrato di lino sottile da 38 pollici con un bordo di due file di lavoro a giorno, cosparso di minuscole foglie e fiori ricamati e rifinito con un delicato mundillo da due pollici, per $ 100. La signora Lassalle l'ha definita un copritavolo per ricevere gli ospiti di riguardo, ma ho intenzione di usarla come tovaglia. I calzoncini con bordi in pizzo  per bambini costavano $ 25 e gli abiti per bambini con bordi smerlati e ricamati a filo tirato o lavori intagliati costavano $ 30.

 

La signora Lassalle realizza anche abiti in lino con pannelli di due tipi: calado, un tipo di filo tirato, e embuchado, che è costituito da sbuffi di tessuto, formati tirando un filo sul rovescio del lavoro ; anche questi a volte hanno fili tirati. Un pezzo lungo circa una iarda e un quarto costa $ 40, due iarde $ 60; anche un set di due pezzi con bordi mundillo blu verde acqua costa $ 60. La larghezza è di circa un metro. I colori sono neutri, pastello e accesi, tra cui un blu elettrico e un giallo calendula.

 

Una strada più avanti, al 114 di Calle Ramos Antonini, c'è Artesania Leonides. Celia Vale, la suocera di 75 anni del proprietario del negozio, siede circondata da una profusione di articoli per bambini. La signora Vale, a cui è stato insegnato a fare il pizzo da una vicina a 10 anni, e Sonarie Domenech, sua nipote di 21 anni, fanno il mundillo e il ricamo.

 

Aguadilla en San Juan, 352 San Francisco, Old San Juan, vende fazzoletti, colletti, calado e mundillo a misura, realizzati da 12 lavoratori che lo inviano da tutta l'isola. Lo stock è limitato e i prezzi sono soggetti a modifiche. Quando ho visitato, il pizzo con bordi da mezzo pollice costava $ 7 al metro; pizzo da tre pollici e mezzo decorato con fiori e triangoli, $ 35; pizzo con bordo ondulato di tre pollici che ricorda Battenburg, $ 30. Un colletto di pizzo rosso costava $ 48, foglie di pizzo $ 8 e una lunghezza calado molto bella $ 65. Il negozio vende anche le bobine vere e proprie: un pacco di 12 grandi costava $ 9, $ 6 per piccole

La signora Lassalle, ha un bazar a Moca, fornirà un preventivo se le viene inviata una descrizione, un'immagine o un disegno di quanto richiesto. Copierà anche il merletto a tombolo se le viene inviato un campione (un modello completo) o un'immagine chiara. I dettagli dell'ordine per corrispondenza devono essere specifici (ad esempio, "iniziali di mezzo pollice a filo tirato nell'angolo in basso a destra del fazzoletto"); La signora Lassalle risponderà poi con i particolari.

 

 

Mundillo a Isabela

Nella città di Isabela, si tiene annualmente nel mese di aprile, il "Festival della Tessitura", dove si possono vedere le forme di artigianato legate all'intreccio dei fili.

 

 

Mundillo a Aguadilla

 Aguadilla è conosciuta per le sue spiagge ( infatti si chiama "Il giardino dell'Atlantico"), per i merletti e le merlettaie.

 

 

Mundillo a Canóvanas

 

Una scuola di mundillo è stata avviata nel marzo del 2023 presso uno spazio di un centro commerciale di Canóvanas. Duecento persone si sono iscritte ai corsi base di 10 lezioni. Iris Rodriguez è la maestra e il suo programma nella prima lezione è far conoscere i materiali e gli attrezzi del lavoro.

Alla fine dei corsi verrà fatta una mostra dove la cittadinanza potrà ammirare e avvicinarsi al mondo del merletto. Carlos Colòn Padilla, direttore dell’Ufficio della Cultura e Turismo, spiega che il primo corso di 36 ore è per 15-25 persone dai 18 anni in su. Per potenziare i primi insegnamenti si prevedono dei corsi aggiuntivi di perfezionamento e sta nascendo una collaborazione tra pubblico e privato per trasformare il merletto anche in una forma lavorativa oltre che fermarsi un pregevole hobby.

 

La maestra Iris Rodriguez

 

Vieques

 

Vieques è una piccola isola dell’arcipelago portoricano e conta 9.300 abitanti. Anche qui si realizza il mundillo.

 

Un articolo di Agustin Criollo Oquero ci descrive la vita della signora Callita di 90 anni e la sua passione per il merletto.(25 luglio 2013)§

 

      

Le mani operose di Callita

 

Arcadia Cardona Resto “"Doña Callita” nacque nel 1923 a Vieques.

L’idillio di Callita con il mundillo iniziò nel 1932 quando all’età di nove anni studiava al sesto anno di scuola pubblica a Vieques, suo luogo natale. “E’ stato un amore a prima vista” dice doña Callita ricordando il primo incontro con l’artefatto per creare l’intricato merletto che ha fatto parte della cultura artigianale portoricana dal XIX secolo.

“A Vieques nessuno sapeva cos’era il mundillo. Una maestra arrivò per dare un corso nella mia scuola e io sono impazzita quando l’ho visto ma non ho potuto seguire la lezione perché bisognava acquistare il tombolo e i disegni e mia nonna, che mi ha cresciuta perché a otto anni ero orfana, era molto povera e non poteva comperarmi il materiale. Ho pianto tanto.” Ricordò doña Callita con nostalgia. Andai in una tabaccheria che stava vicino a casa mia e chiesi al proprietario se mi poteva regalare una vecchia scatola di sigari per farne un mundillo. Dopo avergli spiegato tutto me la regalò, io mi feci il mio mundillo e iniziai a fare il mio merletto ma non ho avuto il coraggio di portarlo a scuola, mi vergognavo perché non mi sembrava bello”, spiegò l’artigiana mentre mi mostrava una fotografia di una replica di quel primo merletto che ispirò il suo amore per questa forma artigianale.

Dopo la costante insistenza di una compagna di classe, Callita finalmente osò mostrarlo e con sua sorpresa fece scalpore nella scuola. “Erano pazzi del mio merletto e del mundillo, la mia scatola di sigari. Fu tema di conversazione della mia classe di sesto grado”, ricordò.

Tuttavia le circostanze causarono l’allontanamento di Callita dalla passione artigianale per molti anni. Si sposò, ebbe dei figli,  ed è persino riuscita a sopravvivere ad una grave infermità. “Ho smesso di lavorare al mundillo perché mi sono sposata. Quando nacque Felita, la minore, mi diagnosticarono un cancro a 24 anni, era un dolore insopportabile però il Signore mi guarì”, assicurò l’artigiana di 89 anni, madre di quattro figli, nonna di 6 nipoti trisavola di uno. Callita ammise che durante il lungo periodo che non lavorò al mundillo si sentì incompleta fino che dopo 30 anni, alla fine del 1970, sua figlia minore, le fece una sorpresa con un mundillo e così lei riprese la sua grande passione senza grosse difficoltà.

“Per fare il mundillo ci vuole molta concentrazione, serve come terapia e aiuta molto la matematica, tuttavia ci sono molti paesi del mondo dove ci sono molte merlettaie che fanno i merletti però qui a Portorico si sta perdendo questa arte.”

Come per destino, mesi dopo scoprì un corso di mundillo che il programma di Extencion Agricola offrì al popolo di Fajardo, senza pensarci due volte si iscrisse per poi diventare maestra per più di dieci anni. Felita Marquez, la figlia minore di doña Callita con la quale vive insieme attualmente a Parcelas Beltram de Fajardo, dice di sentirsi molto orgogliosa dei risultati di sua madre, specialmente perché è stata una combattente tutta la vita. “La mamma ci ha cresciuti da sola e io ho lavorato da quando ero bambina  e non ci è mai mancato nulla. Anche quando ha avuto il cancro non ha mai lasciato il posto di lavoro”, dice Felita che è attualmente complice della madre in tutti i lavori di mundillo. Anche se Felita ammette di non essersi dedicata anima e corpo a questo lavoro che richiede grande destrezza, ci spiegò che si mantiene attiva insieme a sua madre facendo lavori su commissione. “Noi abbiamo fatto in merletto lo scudo del logo dell’Università Interamericana che è la seconda di tutto il Portorico e ci sono voluti sei mesi per realizzarlo. Attualmente lo stanno esponendo, ma il migliore dei suoi lavori è esposto alla Banca Governativa di Fomento a Hato Rey”, spiegò. Sebbene Callita è la prima ad ammettere che non le piace molto l’attenzione pubblica, sembra che ogni volta che pensa di essere già stata dimenticata, succede qualcosa che le ricorda che il suo lavoro è ancora valorizzato e apprezzato in tutta l’isola. Recentemente Callita è stata premiata

per il BGF nel Municipio di Coamo come Artigiana Consacrata del 2013 per il percorso nella sua carriera come artigiana del mundillo.  luglio è il mese dell’artigianato e Fomento organizza un omaggio ai vari artigiani, quest’anno è stato organizzato a Coamo, l’anno scorso a Culebra. “E’ stato un momento emozionante fino a chiedermi l’autografo”, ha spiegato doña Callita che, oltre a essere due volte artigiana dell'anno, è stata direttrice del gruppo”Arañitas de Fajardo”e fondatrice di “Borinquen Lacers inc.” Il sindaco di Fajardo l’ha omaggiata, battezzando la strada dove vive con il suo nome: “ Calle Arcadia Cardona”. 

Tuttavia l’artigiana viequense lamenta che attualmente si sta perdendo tra i giovani l’interesse di continuare la tradizione del mundillo sull'isola nonostante il fatto che, secondo quanto ha assicurato, è un'attività che richiede e sviluppa molta abilità nella persona.

Per certo Callita afferma che le sembra una buona idea inserire dei corsi di mundillo nel curriculum della scuola pubblica del paese.

 

  

 

  

 

Messaggio di sua nipote Kalen: “Mi sento più che orgoglioso di poter dire che questa è mia nonna. Possa Dio darle molte benedizioni e anni di vita. Ti voglio bene nonna....”

 

                        

La mappa dove si trova  Calle Arcadia Cardona

 

Arañitas de Fajardo

 

Tratto  dal Magazine Primera Hora, 22 luglio 2010

 

Sono come ragni nel compito di tessere la loro tela. L'ossessione per la precisione, la velocità delle dita e lo zelo per il lavoro rendono coloro che lavorano al mundillo, protettori della storia intrecciata.

Ecco chi sono due delle istituzioni di questo tessuto ornamentale a Porto Rico; a ovest, la signora Nellie D. Vera Sánchez, 84 anni che ha imparato a 7 anni, e a est, la signora Arcadia "Callita" Cardona Resto, 86 anni e che ha iniziato a 9.

“Quando siamo entrati nella via del cimitero, quelli che tessevano si sono seduti sui balconi e la caduta dei bolillos ha provocato un suono, quando si sono uniti l'uno all'altro, che sembrava musica. Forse quella stessa cosa mi ha reso più entusiasta del mondo”, ricorda la mocana Vera a proposito di quell'immagine sonora che si produceva quando sua madre chiudeva il laboratorio di cucito alle quattro del pomeriggio.

Cardona racconta che una donna desiderava più che mai entrare in un laboratorio nella sua nativa Vieques, nonostante il fatto che l'economia sembrasse cospirare contro di lei.

Senza esitare, Callita si ancorò nelle grinfie della sua perseveranza. "Ero in una tabaccheria e [...] e io stesso ho preparato il mio primo mundillo", dice la persona che vive a Fajardo e conserva quel cuscino come ricordo.

Quella voglia di creare non è cessata negli anni. Al contrario, combattono perché il merletto non muoia.

“Ho insegnato in molte classi, ho avuto anche 20 persone provenienti da diverse città. E in estate insegnavo gratis alle ragazze del quartiere”, racconta Vera, che ha dedicato 20 anni alla creazione del Museo del Mundillo a Moca.

Cardona, da parte sua, continua a insegnare. Negli anni '80 nascono “Las arañitas de Fajardo”, un gruppo di ragazze a cui tiene dei laboratori; “Erano come Menudo; crescevano, partivano e ne arrivavano altre”, ha detto commossa davanti a quelle bambine che oggi sono professioniste, mogli e madri. Queste lezioni non sono state interrotte e Callita ha attualmente come apprendiste a Las Tejedoras del Este, una ventina di donne che frequentano assiduamente da tanti anni

È il caso di Alexandra Rodríguez, 18 anni, che ha imparato l'arte all'età di 6 anni, e Kadisha Maldonado, 15 anni, che si è innamorata del mundillo  all'età di 7 anni. "Prima è stato il rumore dei bastoncini ad attirare la mia attenzione e poi ho deciso di imparare", dice Rodríguez. Ed è che sono consapevoli che il compito è colossale.

La tradizione sta morendo?

ll valore che risiede nel merletto del mundillo costituisce una manifestazione culturale che è stata strettamente legata a Porto Rico. Tuttavia, il presente sembra indicare che questo prodotto artigianale che richiede ore, giorni e mesi di instancabile fatica si sta rapidamente eclissando.

“Il mundillo non scomparirà”, sottolinea Vera, attribuendo a Moca gran parte della conservazione della tecnica.

Tuttavia, questa tessitrice, che lavora su una punta per il lenzuolo del suo primo pronipote, assicura che "abbiamo problemi con le tessitrici di punte perché siamo rimasti in pochi, e i giovani vogliono fare cose che fanno guadagnare velocemente". Secondo Vera, anche se questi talenti "conoscono il mondo perché hanno imparato con noi", si dedicano di più a "fare souvenir, piccole cose, ".

Callita non vede la luce alla fine della strada. Crede che “i posti di lavoro nel mondo non abbiano via d'uscita. A volte penso che sarà perché gli artigiani non pagano l'IVU. Ecco perché quando ci sono attività pensano che non stiamo lasciando nulla al Governo”. Tuttavia, confessa che “è il mio sogno che qualcuno sia interessato a realizzare un museo a Fajardo. Vorrei donare tutti questi pezzi”, sottolinea chi realizza un abito da sposa che accoglierà i visitatori del suo tanto atteso museo.

 

 

 

L’Ufficio del Turismo di Moca nel 2023 ha scrito questo articolo

 

Secondo le le merlettaie, Cipriana Vargas Vda De Cabán, Professoressa Catalina Flores, Librada Gerena Vda De Hernández, María Lassalle Vda De Vargas, ricordano che i primi maestri artigiani di livello mondiale a Moca alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento erano di nazionalità spagnola. Erano conosciute come Doña Adriana, Doña Tite, Doña Juanita, Doña Pepa Sánchez e Doña Brígida Román.

Doña Tite aveva il suo laboratorio di fronte alla piazza pubblica Moca sul lato sud, Doña Adriana si trovava in via Salsipuedes, conosciuta oggi come via Doña Maggie. Un'altra insegnante era la signora Manuela Sánchez, madre della signora Nelly Vera. Doña Manuela gestiva il proprio laboratorio e la propria attività nell'edificio situato in quello che oggi è l'edificio del Dr. Santiago Montes.

A quel tempo, i primi insegnanti di mundillo spronavano le giovani donne di tramandare questa arte e le prime merlettaie mocane appartenevano alle classi più abbienti. Ogni bottega delle maestre fungeva da vetrina per i merletti prodotti dalle loro discepole, che poi venivano venduti ai mercanti che arrivavano nelle città di Aguadilla, Aguada e la Capitale.

Verso la fine del 1800 Portorico passò sotto il governo degli Stati Uniti d’America e l'artigianato del mundillo a Moca era un'industria fiorente e ben radicata nella tradizione mocana che in seguito si diffuse a tutti i livelli sociali ed economici della città.

Attualmente Moca ei suoi quartieri hanno un gran numero di mundillistas e negozi che vendono completi, vestiti per bambini e merletti mundillo.

Oggi gli artigiani si incontrano mensilmente in gruppi per condividere idee e apprendere nuove tecniche. In questo momento conosciamo la signora Yolanda Romero e la signora América Nieves come insegnanti di mundillo che dedicano il loro tempo a promuovere l'artigianato e a non abbandonare questa tradizione. Inoltre, gli artigiani si sono organizzati sotto il “Taller de Artesanos Mocanos”.

Il Museo è una forte attrazione per tutte le generazioni. Nel primo mercato artigianale permanente a Porta del Sol si puo’ trovare un gruppo di artigiane portoricane che espongono i loro lavori.

 

 

Altre preziose informazioni si  possono trovare a questi link

 https://efsacco.wordpress.com/

https://www.researchgate.net/publication/333340863_Mundillo_and_Identity_The_Revival_and_Transformation_of_Handmade_Lace_in_Puerto_Rico

https://prcrepository.org/xmlui/bitstream/handle/20.500.12475/282/Revista-Politechne-2015-88-89.pdf?sequence=1&isAllowed=y

https://www.google.it/books/edition/Women_and_the_Material_Culture_of_Needle/dTMrDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=Historia+y+desarrollo+del+mundillo+mocano.&pg=PA166&printsec=frontcover

 

E in questo libro di

Historia y desarrollo del mundillo mocano”, di Augusto Hernandez Mendez

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti

 

ringrazio per la collaborazione Abigail Furey del sito:

http://www.fineprintcollecting.com/

 

Mr. Marrero

https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=G1oA_G7s9k0

 

https://www.youtube.com/watch?v=VUuw41kfSio

 

Revista Cupey  https://cupey.com/

 

 

 

^ American lace & lace-makers, Emily Noyes Vanderpoel, 1924

§   Magazine Primera Hora

 

Sitologia

https://www.youtube.com/watch?v=PRQ6xPurZpc&t=2146s

 

 

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