Ordinanza

 

 

Nell’anno 1665, proclamazione reale dell’apertura della manifattura dei punti di Francia.

 

Luigi, per grazia di Dio, re di Francia e di Navarra.

 

A tutti i presenti, saluti.

 

Dopo aver gloriosamente stabilito la pace all’interno del nostro regno, in seguito ai disordini che la guerra aveva provocato licenziosamente, abbiamo concentrato la nostra attenzione verso una riforma atta ad assicurare ai nostri sudditi  una certa tranquillità come ad esempio con il commercio che è una delle risorse più feconde che apporta l’abbondanza tra i popoli ed è anche un marchio importante dei paesi più civilizzati.

Noi ci siamo particolarmente prodigati a far fiorire il nostro reame stabilendo tutti i tipi di manifatture capaci di occupare i nostri sudditi ed evitare così la fuoriuscita di denaro verso i paesi stranieri. E’ per questa considerazione che abbiamo sempre accordato privilegi convenienti alle vostre proposte ma anche elargizioni considerevoli del nostro denaro per facilitarne l’esecuzione.

Questi sono i motivi che hanno spinto i nostri amati Jean Pluymers, Paul e Catherine de Marcq a proporci la costituzione delle Manifatture e Opere di Filo alla maniera dei Punti che si fanno a Venezia e Genova e in altri paesi stranieri, tanto ad Ago che a Cuscino (tombolo) nell’ambito del nostro regno si chiamerà “Punto di Francia”. Questi manufatti sarebbero sufficientemente in grado di rifornire la nostra Casa reale, la Corte reale e il resto dei nostri sudditi ad un giusto prezzo. Per questi motivi si desidera aiutare favorevolmente Pluymer e de Marcq, il nostro amato vassallo, Consigliere  nel nostro Consiglio Reale, Sopraintendente e Organizzatore generale del nostro bastimento, Arti e Manufatti di Francia, il signor Colbert il quale ci ha fatto notare che l’esecuzione della suddetta proposta può occupare e donare la sussistenza ad una infinità di povera gente e moderare il prezzo del detto lavoro, che tornerà a vantaggio dei nostri sudditi: come anche per evitare la fuoriuscita di notevoli somme di denaro dal nostro paese.

Il nostro consiglio ravvisa che, dopo aver visto i prodotti proposti da Pluymers e de Marq insieme alle nostre conoscenze, alla nostra completa potenza e autorità, abbiamo, concesso,  permesso e accordato e con la presente firmata dalle nostre mani permettiamo, concediamo e accordiamo ai suddetti Pluymeris e de Marcq di istituire nel nostro regno, suolo e paesi di nostra obbedienza durante il tempo e lo spazio di 9 anni, la manifattura di tutte le opere fatte con il filo alla maniera dei punti che si lavorano a Venezia, Genova e altrove, in paesi stranieri, tanto ad ago che a tombolo o in altro modo che si chiamerà Punto di Francia, e a tal fine  far venire trenta maestre le migliori esperte da Venezia e 200 ragazze o donne tra le migliori lavoranti provenienti dalle Fiandre.

Le operaie verranno distribuite nelle città di Quesnoy, Arras, Reims, Sedan, Ahateau Thierry, Loudun, Alencon e Aurillac in Auvergne, verrà data loro un’istruzione e si applicheranno assiduamente al suddetto lavoro; ad Arras tre insegnanti di Venezia e trenta operaie fiamminghe, trecento nei paesi confinanti. A Quesnoy, 2 insegnanti veneziane e 50 operaie fiamminghe e 50 nei paesi circostanti, a Reims sei veneziane, quaranta fiamminghe 299 della città o paesi limitrofi. A Sedan, 2 insegnanti veneziane, venti operaie fiamminghe, 200 operaie della città o paesi limitrofi. A Château-Thierry, 4 maestre veneziane, dodici fiamminghe e 200 della città e paesi vicini, a Loudun tre maestre veneziane venti fiamminghe e 200 della città  o paesi limitrofi, ad Aurillac, tre insegnanti veneziane, e 200 della città e paesi vicini.

Facendo cosi, solo per Pluymers e de Marcq, abbiamo permesso e sarà lecito solo a loro produrre i lavori che verranno chiamati “Punti di Francia” alla maniera di quelli di Venezia, Genova o altri paesi stranieri tanto ad ago che a cuscino o in altro modo per la durata di nove anni, inoltre in deroga a quanto precede non potranno impedire alle operaie che lavorino i merletti, passamanerie pizzi tanto in filo che in seta, di continuare il loro lavoro nel modo abitudinario, senza tuttavia che le suddette operaie, né altri potenti s’intromettano nella suddetta manifattura dei sopracitati lavori di punto di Francia, o ancora incoraggiare o imitare, o fare in modo che questo possa accadere, i disegni e progetti  dei sopracitati imprenditori, pena  la confisca e la punizione. Le straniere e stranieri che sono attualmente alla detta Manifattura, verrà donata una nuovo condizione, saranno naturalizzati  in virtù del presente decreto e come tali potranno disporre dei loro beni, eredità e successioni in piena libertà.

Saranno eseguiti continuamente disegni per i sopracitati lavori particolarmente per quelli che saranno necessari per la casa reale dai nostri pittori comuni o da chi sarà scelto dai nostri sopracitati imprenditori, il tutto a nostre spese.

I grandi Maestri dei nostri Guardarobe, Damigelle d’onore e di compagnia, delle regine e altri Ufficiali, che si prendono cura delle forniture delle Maisons dei suddetti lavori, li ordineranno nella fabbrica dei sopracitati imprenditori i quali saranno tenuti a versare il cinque per cento del profitto. Sarà permesso ai suddetti imprenditori di tenere 4 magazzini nella città di Parigi, uno nella galleria del Louvre che gli verrà donato per nostro ordine dal sovrintendente dei nostri bastimenti, e il terzo in altro luogo che vorranno scegliere sui quali magazzini potranno mettere una insegna con questa iscrizione “MANIFATTURA REALE DEI PUNTI, PASSAMANERIE, E LAVORI DI FILO DI FRANCIA”

Le Maisons e i magazzini saranno esenti dalla visita di Maestri e Guardie delle Merci Arti e Mestieri. Le Maisons dove si troveranno i suddetti stabilimenti saranno esentati da far alloggiare uomini in guerra e le persone che rimangono saranno liberi di produrre in libertà senza orario o vigilanza, esenti da oneri come nelle altre città. Le operaie che saranno obbligate dai suddetti imprenditori saranno tenute a lavorare con assiduità i sopracitati lavori durante il loro tempo obbligatorio, senza che esse possano essere licenziate per qualche causa o motivo e a questo effetto gli ufficiali ordinari di polizia valuteranno attentamente. Tutti i lavori eseguiti  nel nostro regno trasportati  all’interno o all’esterno dello stesso saranno esenti dal pagamento di tutti i diritti d’entrate e d’uscita e in via generale di qualsiasi tassa. E per donare mezzi per tale imprese e supportare con più facilità i costi per sostenere tali attività, abbiamo ordinato, voluto e ci piace che dalla tesoreria del nostro Bastimento e dagli ordini da parte del suddetto sovrintendente, verranno elargite somme di denaro a Pluymers e de Marq, la somma di 6.000 monete : premesso che le città di Aurillac , Sedan e Alancon hanno già un numero considerevole di operaie l’importo nell’insieme ammonterà alla somma di 36.000 monete, tale somma sarà elargita in diecimila monete subito, altre diecimila quando le aziende inizieranno le loro attività e che le suddette operaie saranno presenti al lavoro nelle città elencate, della somma di 36.000 monete noi facciamo e faremo dono al momento della bisogna. Sarà permesso ai suddetti Pluymeris e de Marq di mettere più o meno operai e operaie nelle sopracitate città e ne daranno informazione al Soprintendente generale dei nostri bastimenti Arti e Manifatture di Francia, si  stabilirà un controllore in ciascuna città per tenere i registri e controllare che i sopracitati imprenditori eseguano puntualmente il lavoro dichiarato e di consegnare i certificati.

Il controllore redigerà lo stato di tutti gli operai e operaie stranieri che dovranno beneficiare di tutti i privilegi di naturalizzazione e sui certificati che saranno da lui deliberati. Le merci e i manufatti passeranno attraverso gli uffici senza pagare alcuna tassa. Si donerà a comando ai nostri amati e fidati consiglieri, gli appartenenti alla nostra corte del Parlamento, camera dei conti, corte, al tribunale degli aiuti a Parigi, e a tutti gli uffici di appartenenza che i presenti faranno dire, pubblicare e registrare e del contenuto di utilizzare Plumeri e de Marcq e loro successori aventi piena causa con causa completamente e pacificamente, senza permettere che venga apportata alcuna modifica a questo regolamento e a tutto ciò che abbiamo derogato a riguardo e che derogheremo ai presenti.

 

PERCHE’ QUESTA E’ LA NOSTRA VOLONTA’.

E infine che questa cosa sia stabile e per sempre.

 

Visto il consiglio e firmato da Colbert,

registrato Saint-Germaine-en Laye 23 agosto 1665

 

Luigi il Re                        De Guenegaud* Seguier^

 

 

 

Parigi, Parlamento, 14 Agosto 1665.

 

Firmato, ROBERT

 

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*Henri du Plessis-Guénégaud, segretario di stato della casa reale francese

Incisione di Robert Nanteuil, Metropolitan Museum of Art New York

 

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^Pierre Seguier, cancelliere di Francia

 

 

 

La traduzione è dell’autrice del sito.

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