Friuli Venezia Giulia
Dai documenti del passato, si può risalire alla comparsa del
merletto in Friuli, verso il 1553.
Merletto che
riproduce il castello di Miramare di Trieste. Commissionato in occasione della visita
in Friuli Venezia Giulia della regina Noor di Giordania alla quale è stato
donato dalla regione. Progettazione grafica: Rosita D'Ercoli,
realizzato con fili di lino policromi, filati
metallici in poliestere, filo di canapa, fili d'argento.
Gorizia
Nel 1672 si insediarono a Gorizia sei suore
dell'ordine delle Orsoline provenienti da un convento di Vienna: due di loro
prvenivano da Liegi e Madre Catherina Lambertina de
Pauli Stravius conosceva molto bene l’arte
del merletto. Le sei suore fondarono un convento e un collegio e aprirono la prima scuola femminile della città e
avviarono le giovani alla lavorazione del merletto a fuselli. I merletti delle
Orsoline ebbero una grande richiesta, specialmente per la realizzazione
di paramenti sacri. Dal '
Nella seconda metà del 1800 la Contessa Cora
Slocomb Savorgnan di Brazzà
diede rilancio al merletto con le sue scuole a Brazzaco, Fagagna e nei paesi
collinari del Friuli. Nel 1903, venne fondata la
cooperativa "Le Industrie Femminili Italiane", di cui lei fu
Presidentessa, questa cooperativa fu posta sotto il Patronato della Regina Margherita.
Gruppo di merlettaia della scuola della Contessa Cora
Slocomb, Torreano di Martignacco (Friuli)
Merlettaie durante una sosta nel parco de castello Brazzà§
A Farra d’Isonzo nell’anno 2003 presso il
Museo della Civiltà Contadina Friulana, si è svolta
Un
manufatto di rara bellezza
Scuola
merletti
Dal 1979 la scuola merletti di Gorizia è divenuta Scuola
Regionale. Qui vengono istruite molte giovani e appassionate della trina di
tutte le età che alla fine dei corsi possono ottenere il diploma di maestra
merlettaia.
Per poterlo conseguire si
deve frequentare un corso di 6 anni: nei primi tre anni si lavora solo al
tombolo, apprendendone la tecnica e la pratica eseguendo 31 campioncini ( passo
obbligatorio per poter passare ai successivi tre anni).
Durante l'ultimo
triennio si continuano gli esercizi e si realizzano 59 campioncini, si apprende
la storia dell'arte, del merletto ( particolarità di esecuzione, disegni,
punti......) del costume, del disegno e della progettazione artistica.
L'esame viene sostenuto
davanti ad una commissione regionale, presentando una tesi sulla storia
dell'arte o del merletto, l'esecuzione di un disegno e di un merletto (8
ore).
C'è anche un corso di
specializzazione che consiste in un altro anno di frequenza.
Oggi la scuola mira a
formare dei veri propri artisti con una ricerca continua, proponendo uno
stile innovativo .
I merletti goriziani sono
recentemente entrati a far parte dei prodotti tipici, per la loro promozione è
previsto un Consorzio.
In occasione del Millenario
di Gorizia è stata realizzata, per il Comune, con la tecnica del merletto a
fuselli, un'opera d'arte. Essa è intrecciata anche con fili metallici ed è
realizzata da Rosita D’Ercoli.
Realizzazione
di Rosita D'Ercoli
Nell'ambito di un progetto:
"Applicazione della tradizione del merletto nel turismo e nella politica
europea", inserito nel programma europeo "Leonardo da Vinci",
Merletto
della Scuola di Gorizia
Il
quadro è di Antinisca Vicentini
Fagagna (Udine)
A
Fagagna alla fine del XIX secolo si istituì una scuola per merletti a fuselli
ad opera della Contessa Cora di Brazza e il Senatore Gabriele Luigi
Pecile. La scuola si specializzò e si diffuse per la produzione di un merletto
che per la sua bellezza faceva concorrenza a quello di Burano.
Scuola di merletto a S. Vito di Fagagna§
La scuola produceva merletti anche per la
casa reale e le merlettaie fagagnesi acquisirono il titolo di "Merlettaie
della regina", ebbe il suo massimo splendore fino agli anni '50 per poi
decadere e chiudere verso gli anni '60.
Il Comune di Fagagna ha aperto un museo
contadino "Cjase Cocèl" dove si sono recuperate le arti e i mestieri
di un tempo.
Brazzà,
storie al castello
di
BETTY RISALITI
Intervista
ad una pronipote della Contessa Cora
Se lei va a Fagagna, al museo contadino di Cjase Cocèl,
troverà una stanza che la ricorda. Dunque arriva, dopo le nozze, e subito mette
mano alla villa, ridisegna il parco. Ma promuove, soprattutto, il lavoro delle
donne, qui e in Italia. Fonda le Scuole Cooperative di Brazzà, sopravvissute –
appunto a Fagagna – fino ai primi Sessanta: vi si fa il merletto al tombolo,
un’arte che lei stessa insegna alle allieve. E quelle trine diventano celebri:
in mostra, come Made in Friuli, all’Expo di Chicago del 1893, vendute da New
York a New Orleans, amate da Margherita di Savoia e dalle dame di corte. E con
il patrocinio di Margherita istituisce le Industrie Femminili Italiane...
tappeti, ricami, cuciti... Funzionano ancora alla fine degli anni Venti, e io
ricordo un negozio romano al Corso, con la sua fotografia. E promuove, non lo
sa?, anche i biscotti Delser. Sì, proprio i biscotti Delser, che non
esistevano. L’anziana Delser li preparava per sé, in casa. Un giorno Cora ci si
ferma, esausta. Non c’era granché, a quel tempo, sulla strada di Martignacco.
Chiede un caffellatte, la donna lo accompagna con un paio di biscotti. Le
sembrano squisiti, e li presenta con successo alla mostra agricola che sta
organizzando. Pensa a una fabbrica, suggerisce ai Delser una piccola
industria... Che poi si fa, come tutti sanno, ma forse ben pochi ormai sanno
che il primo biscotto si chiamò, in omaggio a lei, proprio Brazzà".
[da Il Messaggero Veneto, domenica 3 novembre 2000]
"Cjasa
Cocèll"
Si è
ricostruita la stanza dei merletti che ricorda la vecchia scuola e con
l'ausilio di immagini documenti e manufatti si percorre un percorso a ritroso
nel tempo tuffandosi nella realtà di atmosfere ormai lontane.
Ricostruzione
della "Scuola dei merletti"
Tolmezzo
Il 2 Settembre 2005, presso il Museo
Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari Michele Gortani di Tolmezzo, si è
inaugurata la mostra "Il merletto in Croazia", un’esposizione di grande
rilievo culturale che ha proposto un’ampia visione dell’antica arte del
merletto con lavori provenienti dai più importanti centri di realizzazione
croati come Lepoglava e le isole di Pag e Hvar. Organizzata in collaborazione
con il Museo Etnografico di Zagabria, ideatore dell’esposizione, la mostra è
giunta nel museo carnico dopo esser stata ospite di altri importanti musei
europei. L’antica arte del merletto, che costituisce una componente
significativa del patrimonio culturale popolare, risale in Croazia all’epoca
rinascimentale e la sua origine deriva dalla manifattura tessile rurale
destinata alla realizzazione di costumi femminili tradizionali, alcuni rari
esempi dei quali si sono potuti ammirare lungo l’itinerario espositivo della
mostra. Al Museo Carnico si trovano in esposizione
permanente, specifiche sezioni dedicate ai lavori
tradizionali, ai ferri battuti, ai pesi e misure, ai costumi popolari, alla
tessitura, ai ricami ed ai pizzi
Presso
l’Università della Terza Età della Carnia, a Tolmezzo, nell’anno accademico
2005 si è aperto il corso di merletto a fuselli.
Grado
Nella bella isola di Grado, c'è un centro per
l'insegnamento e la diffusione del merletto. Per dimostrare come le
merlettaie gradesi si ritrovano, Gianfranca (la prima maestra merlettaia che
“dirige” un corso di merletto attraverso una chat in Internet ), ha scritto per
noi un articolo.
Libri scritti da Gianfranca Tolloi ”Tombolo e fuselli”
La sede
del corso di merletto di Grado, è situata in Auditorium Biagio Marin ex
"Casa Balilla". Il corso fa parte della "Scuola Merletti di
Gorizia", la maestra si chiama Ines Maccaro, ma per tutti Valentina; le
"allieve", molte delle quali maestre, vanno dai dieci ai sessant'anni
circa e sono tutte delle persone molto simpatiche e spiritose e anche delle
ottime pasticcciere! Nei nostri corsi, alle ore 16, c'è la pausa caffè o the,
che la nostra Maria Augusta prepara a casa e c'è sempre qualcuna di noi che
porta un dolce rigorosamente casalingo, famosa è la crostata di Mariarita! (Gianfranca,
2004)
"
Preziosa Fedeltà ", 2003
Gianfranca Tolloi, questa opera, ha vinto il
fusello d'oro Offida 2003
Nella primavera del 2005, Gianfranca ha aperto un
negozio-laboratorio, interamente dedicato al merletto dove si possono trovare
tutti i materiali e strumenti per la sua realizzazione.
Immagini del
negozio-laboratorio
Gallo cedrone,
presentato al concorso di Offida nel 2004 e particolare della mattonella realizzata per il gruppo “ Fiore e
tombolo”.
Il
laboratorio orafo “ Foglianera”, produce gioielli di foggia contemporanea, tra
le molteplici forme ha inserito una serie di gioielli in pizzo, tra cui un bracciale in filo d’oro
fatto al tombolo.
Bracciale in oro
750
Una merlettaia
friulana
“La ninfea” di
Mariagrazia Angelici, vincitrice del primo premio al concorso 2007, “ Ricamo e Merletto tra Arte
e Tradizione… una ninfea per Bolsena, indetto da Bolsena ricama.
Costume
popolare
“
“
Musei e Mostre
·
Museo di vita contadina "Cjase
Cocel"
Fagagna ( Udine )
Si possono vedere le merlettaie al lavoro. Visite guidate su
richiesta
http://www.regionefvg.com/cjasecocel/index.htm
·
Museo Etnografico di Servola
Via del Pane Bianco, 52 Servola
Trieste
Presso questo museo ci sono dei
costumi popolari come la “Mandriera”.
http://digilander.libero.it/lopreda/costumip.htm
·
Museo Friulano delle Arti e Tradizioni
Popolari
Via
Viola 3, Udine
tel. 507861
(apre mattina e pomeriggio escluso il lunedì e il pomeriggio di
domenica) –
In questo Museo si può vedere il
“Fazzul”, fazzoletto da testa con tramezzi e bordure di merletto a fuselli del
XVIII secolo.
·
Museo della Moda e delle Arti Applicate.
GORIZIA - Borgo Castello, 13 -
34170 - (Gorizia)
Telefono: 0481 530382, 0481
533926
Orario feriale: orario invernale:
dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00;
orario estivo: dalle
10.00 alle 19.00, lunedì chiuso.
Il museo raccoglie abiti, accessori e gioielli dal XVIII al XX
secolo. C’è un vestito da sposa di popolana goriziana, datato XIX secolo.
L’abito in taffettà azzurro è
abbinato ad un velo meccanico biancoornato da un bordo in merletto a fuselli
con minuti disegni floreali, di probabile produzione locale, Il velo veniva
trattenuto, da una ghirlandina di fiori d’arancio. C’è anche un abito popolare
sloveno con ampie maniche aventi dei tramezzi in orizzontale e verticale in
merletto.
Scuole
ed Associazioni
·
"Scuola Merletti di
Gorizia"
Via
Roma, 14 (GO)
Tel.0481/386461
·
Laboratorio di Gianfranca
Tolloi
Viale Martiri della Libertà
10 34073 Grado ( GO)
Tel. 0431-83374
·
Associazione"Il
Centro"
Presidente Walter Sebastian
Insegnante Diana De Cecco
Via Del Coroneo, 5 34133
(Trieste)
Tel.3407839150
(pomeriggio)
il-centro@genie.it http://arte.triesteincontra.it/il_centro/news
·
"Università della
terza età"
Insegnante Scuola Merletto di Gorizia
Via Concordia, 7
33170 (Pordenone)
Tel.0434-365387 Fax 0434-364584
http://www.culturacdspn.it/ute/laboratori.html
·
"Utle"
Insegnanti" Scuola merletto di Gorizia"
P.sso Casa dello Studente Via S. Francesco
Fiume
Veneto (Pordenone)
tel.0434-560772
segreteriautle@yahoo.it
http://utlefiumeveneto.freeservers.com/about.html
·
"Università della
LiberEtà"
Insegnante
Sg. Benfatto Manuela, Geotti.F
Via
Rialto, 5 53100
(Udine) Tel. 0432-297909/295961 Fax
0432-297033
segreteria@libereta-fvg.it
http://www.libereta-fvg.it
Ringraziamenti:
Ringrazio per
la loro collaborazione: Il Nuovo Friuli, Rosita D’Ercoli, Maria Rita e
Gianfranca Tolloi,
per le notizie
sulla "Scuola Merletto di Gorizia";
per il
materiale su Fagagna, il sito http://www.regionefvg.com
,
il laboratorio orafo Foglianera
http://www.foglianera.com/home.htm
§ A
woman’s work for women in