CARCERI FEMMINILI DI TERMINI E LE
CARCERI NUOVE tratto da “Della
munificenza di sua santità Papa Pio IX, felicemente regnante ” di Atti
Alessandro, 1864
https://archive.org/details/bub_gb_wdfY8tBJ6UIC/mode/2up?view=theater
Così di ogni più desiderevole
miglioramento arricchia con
larghe spese il S. Padre, le femminili prigioni di Termini e le carceri nuove, e raccomandavale alle industri sollecitudini delle suore della
Provvidenza fatte venire dal Belgio, e destinate
dal benemerito loro istituto a pietose custodi, a tenere consolatrici ed amiche guide negli esercizii di religione e ne’ femminili lavori alle donne punite
dall’ umana giustizia. Queste zelanti religiose, coadiuvate dall’ opera e dal senno di
Monsignor de Merode, hanno introdotto nelle summentovate carceri tale ordine di disciplina,
tale operosità di lavori e tale costumatezza da uguagliarle ai meglio disciplinati
istituti di opere e di educazione
donnesca. Questi lavori con tanta sapienza ed utilità
morale ed economica attuati nelle femminili
prigioni di Roma, han fatta già
sì bella prova, che sono
stati riputati degni di far pompa
di se sulle rive del Tamigi alla pubblica
mostra industriale del 1862.
Togliamo dall’elenco degli oggetti spediti
dal Governo Pontificio alla detta esposizione internazionale di Londra del 4 Maggio 1862 per
mezzo del ministero del commercio,
belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici, i saggi
de’ merletti condotti dalle donne incarcerate, e colà mandati dall’
amministrazione delle carceri di Roma. Ciò sono. un volantin
applicazione - un collo
simile - un campione di merletto ordinario - una guarnizione per rocchetto in merletto una manica in merletto
- cinque campioni di valencienne - tre campioni di
merletto ordinario - un campione di merletto
guipure - Idem detto entredeux
- Idem valencienne - Tre campioni di merletto
ordinario - Un campione di merletto di
Malines - Idem point de champ - E tre striscie merletto in applicazione. Intorno alle prigioni di
Termini così scriveva similmente da Roma sotto la data
del 20 Novembre 1856 il suddetto Sig. Maguire rappresentante
per Dungaruon nella camera dei comuni in Inghilterra
al Corck Examincr - La porta, egli dice quando visitò la prigione, fù aperta
da una conversa
dell'ordine, a cui fù saggiamente affidata la sorveglianza dello stabilimento. L’ordine è quello delle suore
della Provvidenza, uno de’ tanti, di cui è stato sì gloriosamente fecondo il cattolico
Belgio. Esso è dedicato interamente alla cura delle
carceri, ospedali e scuole; avendo per sua gloriosa missione
convertire gli erranti, soccorrere e consolare i malati
e illuminare gl’ ignoranti. Io ebbi il vantaggio di
essere presentato alla reverenda madre, il cui cortese,
onesto ed intelligente contegno fù un argomento d’ immediata fiducia. Sotto la sua guida noi,
poiché io era accompagnato da amici , alcuni de’ quali profondamente interessati per lo scopo della visita, fummo
introdotti nell’ edilizio. Passammo primieramente per un grande spazio scoperto, in cui si permette alle
prigioniere di fare esercizio e ricreazione in ore stabilite, e si sarebbe disingannato chiunque, avendosi formato paurosi concetti sulle prigioni italiane e sulle italiane segrete, fosse entrato in questo vasto chiostro
che si stendeva
almeno per due acri irlandesi , ossia per circa 110 metri quadrati, e avesse veduto quanto
caldo ed allegro esso era al di sotto di un cielo sereno
e di uno splendido sole; giacché io non vidi mai
un luogo meri simigliarne a prigione. Poche delle prigioniere
si aggiravano allora in questo spazio scoperto; alcune erano nella
cappella, altre confinate nell’ infermeria; ma il maggior numerò
stava ragùnato in un vasto locale disposto, a un dipresso, come le nostre ordinarie scuole, ed erano occupate
in varii generi di lavori femminili
; nel fare cioè o racconciare gli abiti di chi dimora
colà, e nel fabbricare bellissime e ricche varietà di merletti. Tre
o quattro suore sopraintendevano all’ occupazione
delle prigioniere, le sorvegliava compiutamente colla loro presenza.
Quando io visitai le prigioni, non era stato adottato un vestiario uniforme; ma già se n’era stabilito
il disegno, e dovea essere messo
in opera fra pochi giorni; e perciò chiunque vi fosse stato introdotto, senza aver prima conosciuto la natura dello stabilimento , si sarebbe certamente
creduto che fosse una scuola industriale
di adulte sotto la sopraintendenza di una comunità religiosa;
tanto poco vi si vedeva la pena
od anche la restrizione.