Antonio Mercurio Amorosi, 1660- 1738

“Scuola di cucito”

Raffigurante un tema peculiare all'immaginario creativo di Mercurio Amorosi, il dipinto stupisce per il respiro corale e gli innumerevoli personaggi rappresentati, distinguendosi rispetto alla produzione usuale di opere in piccolo a singole figure. Amorosi fu uno dei pittori di genere più affermati della Roma settecentesca, come testimonia Lione Pascoli suo biografo ed estimatore. La piacevolezza dei soggetti, le stesure luminose e vivaci rappresentano infatti la precoce evoluzione del rococò capitolino e spiegano lo straordinario successo collezionistico delle sue opere. La scena descrive una scuola di cucito e l'atmosfera sognante segna lo svolgimento e la rivisitazione degli esempi bamboccianti, in analogia con la delicata visione realistica che cogliamo nelle opere di Eberhard Keilhau detto Monsù Bernardo. Il distacco con il naturalismo seicentesco si coglie altresì per l'uso evidente di un registro spiccatamente teatrale, che media la realtà quotidiana in un arcadia borghese. E' indubbio che questa indole figurativa sia stata suggerita dagli esempi dell'arte nordica, che offriva lo spunto per una grazia accurata delle scenografie e una sincera tenerezza nel ritrarre il mondo dell'infanzia.*

In questo dipinto troviamo gli stessi personaggi dell’immagine precedente, posti in posizione differente

 

 

“Giovinetta”

 

Ragazza al tombolo

Ritratto di una ragazza che lavora al tombolo
 

“Ragazza al tombolo”, collezione privata

“Lezione di cucito”, attribuito all’Amorosi, ma molto simile a un dipinto di Bonito

“Interno con chiromante”, 1738

“La ricamatrice” 1720

La ricamatrice, attribuito ad Amorosi

“Le merlettaie”, attribuito ad Amorosi

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La merlettaia distratta, attribuito ad Amorosi

 

 

 

* Bibliografia di riferimento: C. Maggini, ‘Antonio Mercurio Amorosi pittore (1660-1738)’, Rimini 1996

 

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