“ Dal Merletto alla Motocicletta “

3 Marzo- 5 Maggio 2002

Palazzo dei Diamanti, Ferrara



Il Comitato scientifico della Biennale Donna organizza a Ferrara da quasi vent'anni la storica rassegna di arte femminile: una manifestazione che per peculiarità e tipologia si propone come esempio unico in Italia e poco riscontrabile anche in altri Paesi. L’appuntamento del 2002 è una data speciale, poiché accomuna due traguardi: la decima edizione della Biennale e la prima del nuovo Millennio.
Per questo si è deciso di organizzare una rassegna collettiva dedicata a oltre 100 artiste/artigiane e progettiste che mettendo a confronto più generazioni femminili nel campo delle arti decorative e applicate e del design, di un intero secolo, il Novecento. Al pari della mostra, anche il catalogo e il video, editi per l’occasione, potranno essere considerati strumenti di studio per l’ambiente universitario, per gli storici e i ricercatori, non escluse le giovani generazioni che si preparano alle scelte professionali.  
Si è chiuso il XX secolo che ha visto la nascita e l'affermarsi del disegno industriale e la crescita dalle cosiddette arti decorative e applicate al design: un percorso significativo al quale hanno dato un importante apporto anche le donne. Creatività e progettualità al femminile, dunque, anche in questo settore.

 

 

 

Articolo apparso sul sito http://www.bnnonline.it

Dal merletto alla motocicletta. Artigiane/artiste e designer nell’Italia del Novecento, a cura di Anty Pansera con Tiziana Occleppo, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2002.

Il volume contiene anche il catalogo della mostra omonima, organizzata per la decima edizione della Biennale Donna di Ferrara, nel Padiglione di Arte Contemporanea dal 3 marzo al 5 maggio 2002.
Proseguendo sulla strada originale e non molto frequentata, per lo meno in Italia, dello studio e dell’approfondimento dello specifico femminile nella cultura, in generale, e nelle arti figurative, in particolare, la X Biennale Donna cerca di alzare il velo sul contributo, rigorosamente di genere, dato all’affermazione del disegno industriale dalle “arti decorative ed applicate” al design. “Dal merletto alla motocicletta”, bellissima mostra, promossa dall’UDI - Comitato Biennale Donna, curata da Anty Pansera con Tiziana Occleppo e in programma dal 3 marzo al 5 maggio 2002 presso il Padiglione di Arte Contemporanea di Ferrara, rappresenta un’occasione unica per conoscere e approfondire un aspetto fondamentale della storia artistica e tecnica dell’Italia del Novecento.
Divisa in tre sezioni la mostra esplora l’attività pionieristica delle donne artigiane/artiste dagli inizi del Novecento alla fine della seconda guerra mondiale, per poi soffermarsi sul contributo femminile alla professione di designer dal 1945 ad oggi e, infine, documenta il lavoro di divulgazione, soprattutto attraverso le riviste, assicurato dalla presenza attiva nell’industria culturale di diverse giornaliste, storiche dell’arte, imprenditrici. (dall’intervento di Alberto Ronchi, p. [8

Ci sono mostre che non si accontentano di avere un singolo tema, ma al tema primario ne associano uno secondario magari non genuinamente storico artistico che, alla lunga, può assumere un’importanza addirittura prioritaria. “Dal merletto alla motocicletta” […] forse più di altre presenta un tema secondario che acquista un valore prioritario, se non addirittura dominante, rispetto a quello primario. Il tema primario è una mostra sul design del Novecento, e fin qui in un certo senso non c’è nulla di nuovo, non fosse che di fatto proprio quello secondario appunto aggiunge originalità perché specifica che il design in questione è quello prodotto da donne, e allora questa è una mostra che non soltanto espone il mondo delle cose, bensì racconta in che modo la creatività femminile si è messa in relazione ad esso. Non è un argomento di poco conto, perché non ha solo importanza per la storia dell’arte contemporanea, ma lo ha anche e forse soprattutto per la storia della cultura, ed è un argomento che può essere riassunto in una domanda che il visitatore dell’esposizione, abilmente coadiuvato dalle curatrici ma lasciato giustamente libero nella sua sensibilità, deve porsi affinché la sua fruizione raggiunga il pieno senso: in che modo la donna ha interpretato il mondo dell’uomo? (dall’intervento di Angelo Andreotti, p. [12])

Dal sommario: Dal merletto alla motocicletta. Un secolo di progettualità/creatività al femminile una premessa di Anty Pansera; Donne e arti applicate nella prima metà del Novecento di Paola Franceschini; Non solo mano… Il lavoro femminile nelle Case d’Arte futuriste ed oltre di Anna Maria Ruta; Le industrie femminili negli anni del regime di Silvia Barisione; Dall’interior al car design. Da prodotti soft a prodotti hard di Anty Pansera; Comunicare e divulgare il design. Il lavoro delle donne di Giovanna Bergamaschi; Dizionario biografico; Un diamante a tre punte di Lola G. Bonora, Anna Quarzi; Il Cdrom DDD, donne designer database di Anty Pansera, Tiziana Occleppo, Antonia Mealli; Il Progetto espositivo di Dida Spano; Le curatrici e non solo.

 

 

 

 

Articolo apparso su  http://www.floornature.com

- X Biennale Donna, Padiglione dell'Arte Contemporanea 3 Marzo - 5 Maggio 2002

Critico specializzato nel settore dell'oggetto e del design, Anty Pansera, con Tiziana Occleppo, è la curatrice di questa mostra ferrarese dedicata alla creatività femminile, che offre, all'interno della X Biennale Donna, un punto di vista particolare sull'evoluzione dell'oggetto da pezzo unico artigianale a prodotto industriale seriale.
Le tre sezioni della mostra propongono, infatti, non solo un percorso cronologico che analizza l'intero '900, ma anche un itinerario tematico, che affronta l'ampliarsi della progettualità femminile dall'ambito domestico, appunto, il "merletto" e le arti applicate, al design propriamente detto e all'editoria specializzata.
Così, se la prima sezione è dedicata all'attività delle donne artiste-artigiane dal primo '900 alla IIª guerra mondiale, con una particolare attenzione al Futurismo, e si avvale di reperti ma anche di strumenti audiovisivi, la seconda focalizza la loro presenza nel settore del design, negli anni tra il 1945 e il 1999, che le ha viste operare anche in ambiti progettuali tipicamente maschili come i mezzi di trasporto.
La terza sezione, infine, testimonia la presenza femminile nell'ambito dell'editoria culturale, che ha portato le donne a rivestire incarichi dirigenziali di grande prestigio e responsabilità.
Dal merletto alla motocicletta si propone, dunque, come una mostra esaustiva, che permette di conoscere e confrontare, per la prima volta, il lavoro di 100 progettiste.

Elena Franzoia


 

 

 

 

Questo articolo di Rita Rutigliano è apparso sul sito http://www.lagazzettaweb.it

Il design del '900 firmato donna  Rita Rutigliano

“Dal merletto alla motocicletta” è l'accattivante titolo di una mostra che, prima a Ferrara e poi a Catania, propone un interessante percorso fra le artigiane-artiste e le designer del secolo appena trascorso.

La rassegna, promossa dal comitato scientifico dell'UDI (Unione Donne Italiane) e patrocinata dal Ministero delle Pari opportunità e dall'Associazione per il Disegno Industriale, apre i battenti il 3 marzo nel padiglione di Arte Contemporanea di Ferrara (corso Porta Mare 9). Ci rimarrà fino al 5 maggio, consentendo di gettare uno sguardo su cent'anni di artigianato e di alta professionalità al femminile.

Curata da Anty Pansera e Tiziana Occleppo, e coincidente con la X edizione della “Biennale Donna”, l'esposizione è un omaggio alla creatività femminile e una sorta di primo “censimento” della presenza delle donne mondo del design. Una presenza forse ancora conosciuta troppo poco, ma che senza dubbio nel secolo scorso ha ampliato il suo raggio d'intervento progettando mille oggetti che hanno fatto e fanno parte del nostro panorama quotidiano in casa e fuori: dallo scialle ai mezzi di trasporto, vale a dire appunto “dal merletto alla motocicletta”.

Per dare atto della misura e della qualità di tale presenza, la mostra ferrarese allinea fra il resto opere di oltre 100 progettiste (un nome per tutti: Gae Aulenti). Tre le sezioni in cui è articolata: tra reperti e video, la prima documenta l'attività delle donne artigiane-artiste dai primi anni del '900 alla fine della II guerra mondiale; la seconda copre il periodo contemporaneo, dal 1945 al 1999, illustrando il crescente apporto delle donne ai ranghi della professione di designer; la terza, infine, è dedicata alle giornaliste che – occupandosi del mondo della creazione funzionale - hanno contribuito a diffondere la conoscenza di design e architettura d'interni.


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