Bertha Pappenheim- Anna O. ( Vienna 1859-Neu-Isenburg 1936) Bertha Pappenheim rimane una dei grandi sconosciuti eroi
della psicoanalisi che con il loro dramma personale e le loro sofferenze,
hanno inconsapevolmente costituito la materia prima nel costruire i concetti
operativi fondamentali della nuova scienza umana. Nella biografia che Ernest
Jones scrisse nel 1953, rivelò che Anna O., il
primo caso che Freud e Jhoseph Breuer studiarono sull’isteria, era Bertha Pappenheim.
Freud in una sua autobiografia scriveva così di Bertha:” La paziente era una ragazza di cultura e intelligenza non comuni; la sua
malattia aveva cominciato a
manifestarsi mentre curava amorevolmente il padre gravemente ammalato. Quando era ricorsa alle cure di Breuer la paziente offriva un quadro sintomatico complesso e variopinto…”. Bertha, superato il periodo
di crisi e l'adolescenza, divenne famosa per
essersi occupata dell'infanzia operando nella costruzione della prima rete di
asili infantili austriaca. Fu anche direttrice di un orfanotrofio a
Francoforte e, oltre a essersi dedicata a studi sociologici attinenti alla
prostituzione, fu militante e fondatrice nel 1904 della "Lega ebraica delle donne".
Bertha
era minuta e di bassa statura, circa un metro e mezzo, occhi azzurri e capelli scuri, grande senso dell’humor, amante delle cose belle. Nel
1954 la Germania dell’Est emise
un francobollo con l’immagine
di Bertha P.
“Spitzen und so Weiter……Lace and so on.......” 3 Ottobre 2007 - 16 Marzo 2008, al MAK di Vienna Mostra sulla
collezione di merletti di Bertha Pappenheim Bertha
Pappenheim durante i suoi viaggi attraverso
l’Europa, ha ricercato con grande passione oggetti rari e storici
acquistandoli da antiquari, mercanti d’arte e privati. La collezione
di merletti, reperti tessili e parti di costumi è costituita da 1850
pezzi: le classiche trine ad ago e a fuselli provengono principalmente
dall'Italia, dalla Francia e dal Belgio e sono datati a partire dal XVI fino
al XVIII secolo, inoltre ha raccolto molti esemplari del XIX secolo e
soprattutto del XX secolo. Predominanti fra gli ultimi sono i modelli a
filigrana dell’Europa centrale (Germania, Austria) realizzati nelle scuole di merletto
e negli ateliers dove le artiste merlettaie
spiccavano per fantasia e originalità. Bertha
donò la sua collezione al MAK (Museo di Arti Applicate) di Vienna,
suo paese natio, in memoria dei suoi genitori. Nel 1932 donò anche 9 suoi
abiti con le relative foto. Il MAK tra l’ottobre del 2007 e Il marzo 2008 le
ha dedicato una mostra esponendo 300 esemplari tra i più preziosi della sua
collezione. Da
non dimenticare la sua abilità nel realizzare merletti a chiacchierino e nel
raccontare la propria vita paragonandola alla delicatezza di un merletto. “Ninfee”, Mathilde Hrdlička, 1905 circa, Merletto della Repubblica
Ceca, Moravia Merletto
ad ago Merletto
della Repubblica Ceca, Moravia, XIX secolo
Panoramica
della mostra |
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Una dedica
a Bertha Qual è stato a questo
punto il filo che ha collegato Freud al merletto e quindi alla mia curiosità?
Ebbene,
durante un incontro curato dalla psicoterapeuta, Dott.ssa Capitanio,
sugli studi sull'isteria, mi ha colpito l'immagine di Bertha Pappenheim (Anna O.), paziente di Josef Brauer. La postura, la
posa, la fierezza nello sguardo, l'abbigliamento e l'eleganza che
sprigionava, hanno fatto in modo di farla associare ad una importante esperta
di merletti italiana Elisa Ricci,
come Bertha era ebrea ed erano vissute nello stesso
periodo, può essere che si siano anche incontrate! Ho avuto
subito la sensazione che a Bertha piacessero i merletti e dopo una ricerca ho scoperto che ne possedeva una ricca
collezione e lei stessa si dilettava a realizzarne con il chiacchierino. Dedico
a Bertha Pappenheim questo
mio merletto dal titolo “ Il labirinto della vita” “ Il labirinto della vita “ Legata da momenti di stelle, da strade molto tortuose, da punti ben fermi e da nodi ben saldi. Ma da un piccolo angolo, un bagliore, un fiore appare. Leggi la vita……… poi arrotola la pergamena e nuova vita verrà. (
Fiore 2002)
Bertha ed Elisa Ricci
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