Tecnica ad ago

burano

Merletto in lavorazione

La tecnica del merletto ad ago deriva dal ricamo e precisamente dal reticello.

Gli strumenti sono: un “cussinello” dove si appoggia il disegno (oggi è uguale ad un tombolo per la lavorazione con i fuselli). Il disegno viene sollevato da un pezzo di legno rotondo chiamato“murello”,  questo serve a tendere il lavoro durante la lavorazione. Poi ci si avvale dell’ago del filo e di tanta buona volontà, maestria, esperienza, cioè di tutte le componenti per creare un’opera d’arte. 

 

Merletto ad ago di Burano durante la lavorazione, le mani che lavorano sono di Annabella Guardalben Benetti

 

La ricercatezza nella qualità e sottigliezza del filato è importantissima.

Per prima cosa bisogna eseguire il disegno del merletto che si desidera realizzare.

Il primo punto è il “Guipur” che è un insieme di punti: greco, greco da due, da tre con riga greca, sacolà fisso-ciaro, fisso-creme da sette, creme da tredici, creme falae, gnocheti con i redini, formicola, punto tondo.

 Poi si eseguono gli:

sbari” che richiamano i ponti che collegano le varie isolette della città e si chiama punto Venezia. Essi possono essere semplici o con picò (pippiolini),

“la rede” è il lavoro di sfondo che imita la rete dei pescatori, caratteristica del punto Burano,

“il rilievo basso” e infine “grossi” e “smerli”.

Alla fine c’è la ripassatura e la rifinitura, che consiste nello staccare il merletto dalla tela di sostegno per mezzo di una lametta (operazione delicatissima).

 

I testi e le foto sono dell’autrice

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