Zendà, zendale,
zendado, cendale, sendale, scialle
Lo zendale era una
mantellina cortissima o un fazzoletto molto grande e si usava portarlo sopra la
testa con i capi annodati dietro la schiena. Poteva essere di colore bianco o nero
ed era spesso ornata da merletti leggiadri o da garze trasparenti che copriva e
scopriva con piacevole civetteria i volti femminili. Le ragazze da marito lo
portavano di colore bianco e veniva chiamato “nizioleto”
o “fazzuol”. Era anche un travestimento per il
carnevale tipico delle donne veneziane di basso rango ma non per questo non
esercitava il suo fascino. Nel carnevale veneziano tutto era permesso e
moltissime nobildonne avevano la consuetudine di usare questo travestimento per
confondersi tra le genti. Le cronache antiche ci riportano un avvenimento
accaduto nell’anno1782, quando la futura imperatrice Maria di Russia in viaggio
di nozze con il marito Paolo I si travestì con il zendà
e si confuse con la folla in Piazza S.Marco e si
abbandonò alle gioie del Carnevale.
“Le
Zendale”, la donna che ritorna dalla messa
incisione di Giovanni David, 1775
The Elisha
Whittelsey Collection, The Elisha Whittelsey Fund, 1979
©
Metropolitan Museum, New York
“La Maschera
al Caffè”, incisione di Giovanni David, 1775
The Elisha
Whittelsey Collection, The Elisha Whittelsey Fund, 1979
©
Metropolitan Museum, New York
La
maggior parte delle incisioni di Giovanni David, pubblicate dal suo mecenate
genovese a Venezia, sono intrise della raffinatezza e della teatralità che
caratterizzarono la cultura veneziana del XVIII secolo. Questa stampa è il
frontespizio di una serie di dodici stampe, i "Divers Portraits".
Tutti i personaggi sono caratteristici di Venezia e dei suoi dintorni.
All’interno delle incisioni ci sono poesie francesi sui costumi e sulla morale
tratte dalle opere del satirico francese Nicolas Boileau-Despréaux. Qui vediamo
il rinfresco di un personaggio mascherato in una delle caffetterie introdotte
per la prima volta nel diciottesimo secolo. La serie è dedicata a Domenico
Corvi, insegnante di David a Roma.
Zendale nella letteratura
“Ninfale fiesolano”, Boccaccio, 1345* “Inventario dei beni di Marco
Polo”, redatto nel 1366,*
“Hecatommithi:
overo cento novelle”, Giambattista Giraldi, 1580 *
“Vita di
S. Simpliciano”, 1650 *
“Vocabolario
degli accademici della Crusca”, 1738, 1748, 1804 *
“Nuovo
Dizionario Scientifico E Curioso Sacro-Profano, 1751 *
“La serva
amorosa”, Carlo Goldoni, 1752°
“Le donne
curiose”, Carlo Goldoni 1753°
“Diari e
lettere dall'Italia”, Johann Wolfgang Goethe, 1786-1788°
“La malia
della voce”, Carlo Gozzi, 1802°
“ Melodramma”,
Pisani, 1859°
“Anna Perenna”Beltramelli,
1904° (Por-tava uno zendado bianco, gettato su le spalle
e Incrociato sul seno; le scendeva lungo la persona e, per il breve risalto che
dava alla curva ardita delle
anche, aggiungeva grazia al suo bel
portamento…………)
“Il cantico”Beltramelli
1906° (Ci passò innanzi e ci salutò
con un chiaro sorriso. Giunta presso il
focolare slacciò il lungo zendado
turchino che portava piegato su la fronte e su le guance in bande jeratiche e sciolto lungo la persona magnificamente l'appese al muro………)
*zendado, zendale intesa come tela sottilissima pari alla seta
° zendale come scialle indossato
dalle donne veneziane.