Mantiglia, mantilla

Eduardo -Urquiola -YAguirre

“Le presidenti” Eduardo Urquiola y Aguirre, Museo Nazionale del Prado

 

La mantiglia è un tradizionale velo o scialle in uso in Spagna, indossato sopra la testa e le spalle, spesso viene fissato sopra un alto un pettine chiamatopeineta”. Nella parte davanti deve arrivare alle mani e nella parte posteriore deve essere più lunga del fianco. Deve scendere dietro le spalle e bisogna fissarla per evitare che svolazzi.

La leggera mantiglia ornamentale entrò in uso nelle regioni più calde della Spagna verso la fine del XVI secolo e quelle fatte di pizzo divennero popolari tra le donne nel XVII e XVIII secolo. Nel XIX secolo, la regina Isabella II ne incoraggiò attivamente l'uso.

      

Regina Isabella II di Spagna

 

La pratica diminuì dopo la sua abdicazione nel 1870, e nel 1900 l'uso della mantiglia divenne in gran parte limitato alle occasioni formali come le corride, la Settimana Santa e i matrimoni in chiesa.

Il Govedì Santo, a Siviglia, è il giorno in cui le donne più religiose e più legate alla Settimana Santa escono di casa vestite a lutto, di nero dalla testa ai piedi e con la mantilla nera.

Donna Sofia con mantiglia bianca incontra Papa Francesco

In accordo con quello che è noto come il privilegio del bianco solo la regina di Spagna e selezionate altre mogli cattoliche di sovrani cattolici possono indossare una mantiglia bianca durante un'udienza con il Papa.

 

L’Enfanta Cristina con la mantiglia nera e l’Enfanta Elena con mantiglia color crema.

Cristina Gutiérrez

 

 

Cristina vive a Granada e ha dedicato tutta la sua vita alla mantiglia. Ci racconta che le mantiglia ricamate con la seta su tulle si eseguono solo a Granada anche quelle che si vedono a Madrid, Siviglia e Barcellona. Cristina è maestra di ricamo su tulle ed esperta restauratrice, disegna i suoi veli con motivi vegetali.

“Ho appreso la tecnica della mantiglia come tutte le donne della mia età verso gli anni 1950-1960, da bambine stavamo tra i vicoli d’estate e in casa d’inverno e poco a poco guardando ho imparato i segreti di questa arte. A 10 anni, finita la scuola elementare c’era chi si occupava di sartoria o tessitura.

I miei genitori mi hanno avviata al ricamo della mantiglia e avendo già fatto l’apprendistato in strada sono entrata in un laboratorio dove c’erano già una quindicina di operaie più grandi di me. Sono entrata in quel laboratorio per fare piccole commisioni o andare in banca, pagare le bollette o spedire i pacchi, ma conoscevo già delle fasi del lavoro ed ero andata lì per perfezionare tutto il processo della mantiglia. Arrivata a 20 anni ero impegnatissima a restaurare le mantiglie di Siviglia e oggi chi sa fare questo lavoro ha più di 60 anni.

Le mantiglie di Siviglia quelle originali hanno più di 100 anni, sono molto belle, di seta, ma fragili e spesso non si possono sistemare perché troppo distrutte dal tempo. Tutta questa decadenza è arrivata facendo passi da gigante perché non c’è rinnovo nell’apprendimento. Anche se la municipalità di Granada ha istituito un corso per non perdere la tradizione, le giovani non hanno aderito, perché richiede troppo tempo, troppo lavoro. I mestieri stanno scomparendo, la mentalità sta cambiando, nessuno vuole più rimanere seduta per tante ore, tutto ciò che si fa a mano sta finendo. Vedo un futuro nero per la mantiglia, sarà solo a macchina e la mantiglia granadina non ci sarà più”

 

 

Cristina mentre disegna un velo per una Vergine di Galasparra, sta traendo spunto da un disegno di un disegnatore di 80 anni, l’ha ingrandito e modificato per riempire armoniosamente tutti gli spazi

Negli ultimi decenni l’occupazione a questa forma artigianale è molto diminuita e sono rimaste anche poche restauratrici.

 

  

Esecuzione del ricamo e una fase iniziale del restauro su rottura del tulle di seta.

 

          

Jaqueline Kennedy alla corrida

Mantiglia di pizzo Chantilly belga presente all’esposizione universale di Philadelpia nel 1876, pubblicata nel giornale della manifestazione.

  

L’attrice Maria Guerrero Diaz de Mendoza, la Duse della Spagna, imagine tratta dalla Rivista “La donna”, 1914.

 

Mantigliacapuchon” per il teatro in merletto spagnolo, proposta sul “Journal des demoiselles et Petit courrier des dames réunis”, 1875, modello di M.me Bysterveld.

La mantiglia era anche indossata senza la peineta, dalle donne ortodosse russe. Era di seta oppure di merletto e veniva fissata al kokosnik il tipico ed elaborato copricapo.

 

               

                                                                                                         

Kokosnik, copricapo russo somigliante alla mantiglia            

 

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Il profilo di Cristina è tratto da https://www.youtube.com/watch?v=ZcBCRLl3Mgg