Ungheria
Cuffia
da donna in pizzo a fuselli con fili di cotone rossi e bianchi e fili di seta
verdi e blu. La parte posteriore è ricamata su tulle con motivo a piccoli
fiori. I lati presentano motivi vermicolati e geometrici. Sono presenti due
lunghi nastri di seta nera. Al momento dell'acquisizione, questo oggetto fu
attribuito a Dobsina (l'odierna Slovacchia) e definito "ungherese".
Un'annotazione nel registro recita: "Note generali: Dobsine".
Acquistato dal V&A Museum nel 1970 dal signor A. Szmik di Londra insieme ad
altri oggetti, Victoria & Albert Museum, Londra.
Merlettaie di
Tot-Soovari, fine 1800
Tombolo di Banya-
Soovari con un merletto in lavorazione, come si può notare la larghezza del
merletto si realizzava a fasce separate ed unite durante le fasi della
lavorazione.
Blusa e velo da testa
realizzati a fuselli con la tipica lavorazione e tecnica dei luoghi,
attualmente questa tecnica è scomparsa.
Una testimonianza molto interessante è rimasta a noi e la troviamo in
un testo del 1911 intitolato “Revival
of Lace-Making in Hungary”,
Il ritorno del merletto
ungherese (traduzione libera)
Fazzoletto
ungherese realizzato ad ago, disegnato dal Prof. Dékáni
Árpád e realizzato dalle scuole reali del merletto, di Budapest.
Per molti sarà una sorpresa sapere che il
merletto ungherese è stato un argomento generalmente ignorato dagli scrittori.
E’ un punto discutibile come l’arte di fare il merletto trovò la sua strada
nella terra dei Magiari, ma di certo è che il merletto è stato fatto in molti
paesi dell’Ungheria per molti secoli. Ci si chiede perché 300 anni fa una legge
impedì alle giovinette la lavorazione dei merletti ritenuto un “facile
lavoro, non adatto a loro perché faticoso”. Quale faticoso lavoro poteva essere mai
quello! Era invece un lavoro appreso ed eseguito con grande piacere e i
profondi conoscitori della storia del paese lo avevano pienamente capito
(avevano compreso perché le donne si rifugiavano piacevolmente in un gradevole
lavoro durante anni di estenuanti fatiche), visto che la loro terra era servita
per molti secoli da cuscinetto con l’Europa, pagando un prezzo molto alto tra
incursioni e devastazioni dei turchi, che invasero più volte l’Ungheria. In
quei pericolosi tempi, le donne di tutti i ceti, difendevano i loro castelli e
fattorie, addestravano i figli alla battaglia, adempivano ai lavori domestici,
incluse la filatura, la tessitura, aravano i campi ed eseguivano quei lavori
che in tempo di pace sarebbero stati svolti dagli uomini. Questo era il lavoro
pesante che la legge enunciava in quei giorni: si temeva che le donne, se solo
avessero provato e indugiato su questo facile e piacevole lavoro, avrebbero
trascurato i loro doveri. Nei periodi come quelli, quando era necessario essere
sempre in guardia dalle invasioni turche, ci sarebbe stata qualche piccola
opportunità di occupazione rivolta all’estetica seguendo i cambiamenti della
moda nel vestire delle signore: le cravatte o vari fronzoli in merletto, i cappelli
guarniti, le crinoline e i falpalà (balza,
guarnizione in tessuto, pizzo o altro materiale, ornavano le maniche sia
maschili che femminili), tutti questi ornamenti
rimasero sconosciuti agli ungheresi o furono ignorati o ritenuti
inadatti ad un popolo occupato in un continuo guerreggiare.
Dopo aver fatto diverse
considerazioni storiche, possiamo dire che passati gli anni di tempesta vennero
fatti dei notevoli progressi, per esempio nell’arte del ricamo, il quale venne
introdotto in Ungheria dalla regina Gisela, che visse
agli inizi del XI secolo. Gisela insegnò alle sue damigelle il ricamo, che è
conosciuto con il nome di “Magyaroltès”
o “Punto ungherese”, ma tutto questo rimaneva circoscritto a piccoli circoli.
Si facevano dei bassi merletti,
alcuni a fuselli eseguiti con fili d’oro, questi bordavano lunghi veli tessuti a mano con fili
sottilissimi di lino che veniva coltivato dalle donne. I veli venivano lavorati
in “Magyaroltès”, erano in seta di diversi colori, con sfumature brillanti per
donzelle e giovani donne, in colori sobri per donne di mezza età e per le più
anziane.
Il merletto in Ungheria venne
introdotto probabilmente dai Sassoni o da altre genti che furono invitate dagli
ungheresi a stabilirsi in varie parti del proprio paese per lavorare nelle
miniere. Le mogli li accompagnarono e nelle ore libere lavoravano al loro
tombolo e fuselli che avevano portato con sé.
Le donne ungheresi sono sempre
state comunque, grandi discepole nell’arte dello sfilato su lino, tessuto da
loro stesse a telaio a mano, e l’usanza continua ancora oggi (1911) per ornare
la casa e gli abiti.
Nel creare i merletti ad ago le
ungheresi sono vere artiste ed esercitano ingegnosità e destrezza nel disegno e
nell’esecuzione. Molti di questi merletti sono di eccezionale bellezza. Questo
tipo di sfilatura era molto somigliante al filet, che
era conosciuto in Ungheria sin dai tempi del re Arpád (primo re d’Ungheria vissuto nel IX secolo ) e viene ancora oggi
eseguito nei dintorni di Solt, vicino Budapest.
Negli anni passati l’arciduchessa
Isabella, la contessa Ilona Batthyany e altre nobildonne si sono fatte
promotrici nel promuovere la lavorazione del merletto nelle case, ravvedendo in
questa industria, un roseo futuro. Queste due dame videro l’affare ancora prima
del governo e si prodigarono nel diffondere l’arte del merletto con un costante
insegnamento. Possiamo datare questa rinascita nel 1906 e ben presto
anche il merletto a fuselli ebbe
la sua parte di successo.
Il merletto ad ago in Ungheria
divenne famoso con
il nome di “Halaser”, grazie al professore Dékáni
Árpád, un tempo insegnante in una scuola di provincia, oggi professore alla
Scuola d’Arte e Mestieri di Budapest.
Merletti
di Halas “ Halaser”, disegnati da Dékáni Árpád,
lavorazione ad ago
Due
merletti ad ago in sete policrome disegnati da Dékáni Árpád nel
1906, Museo di Arti e Mestieri di Budapest
Dékáni Árpád
Il professore concepì l’idea di adattare i vecchi disegni
ungheresi di merletti, con questo nuovo tipo di lavorazione, creando nuovi
disegni basati sugli antichi. Qui si possono ammirare dei bellissimi esemplari
di merletti, eseguiti magnificamente su disegni innovativi.
Merletto a fuselli disegnato da Orkeni e Szendroi
Merletto
ad ago disegnato da Gizella Mirkovszky
Merletto ad ago:
disegno di Orkeni e Szendroi, realizzazione della scuola reale dei merletti di
Budapest
Orkeni
e Szendroi sono allievi di Dékáni alla Scuola di Arti
e Mestieri, mentre la signora Gizella Mirkovszky è insegnante di merletto nella
stessa scuola. L’organizzazione di queste scuole è eccellente. Il tirocinio è
accurato e metodico: vengono insegnate tutte le tecniche attinenti al merletto,
come il ricamo, lo sfilato, il merletto ad ago e a fuselli, la conoscenza di
tutti i materiali con i quali gli studenti fanno una scelta oculata per poi
applicarli nell’esecuzione. Ogni cosa viene studiata per dare “vita” al lavoro,
ma l’intento riesce se ci viene messo anche il sentimento. Gli studenti hanno
accesso anche a speciali libri riguardanti la parte commerciale, inclusi i
libri contabili.
Cuscino con ricami,
il disegno è un adattamento di un motivo folkloristico antico.
Disegno
antichi magiari per ricami e decorazioni
La tipologia del ricamo ungherese qui
riprodotto non è molto attuale, ma lo scopo della scuola è proprio quello di
far conoscere le proprie radici. E’ stato eseguito con della seta sottile
“soutache” su tessuto di lino, un tempo tessuto a mano, oggi è una stoffa
tessuta meccanicamente. Questa è una specialità ungherese di innegabile
bellezza.
Naturalmente c’è anche una grande richiesta
di merletto a fuselli, che è ricercato in tutto il mondo, mentre per il
merletto ad ago, al momento, sfortunatamente non c’è grande domanda.
Il merletto ad ago ungherese per il suo
fascino e bellezza è equiparabile a quello di altri paesi, ma la vecchia storia
che si racconta dovunque, è quella dell’alto prezzo. Se le dame potessero
superare le loro perplessità verso questo merletto, ne gioverebbe la loro
eleganza e renderebbero onore alle merlettaie.
Monumento all’ingresso del Museo del merletto
ad Halas, rappresenta Mária Markovics (1875-1954) e Árpád Dékáni (1861-1931)
fondatori del rinnovato merletto ungherese nei primi del ‘900.
Disegni
di merletti di Halas
Merletto
del XVIII secolo
Scuola reale
ungherese di arti e mestieri di Budapest
Un’altra testimonianza sulla scuola reale di arti
e mestieri di Budapest la possiamo trovare sulla rivista “The International
Studio” del 1913. “Le classi di
tessili sono tenute dal prof. Mihalik, i cui studenti, come è naturale
supporre, sono soprattutto ragazze. Iniziano padroneggiando la tecnica del
ricamo, del merletto e persino del ricamo a macchina e successivamente si dedicano al progetto
su carta. Lo studio parte dalla Natura e poi si traduce in disegno, che deve
essere particolarmente adatto al materiale in cui deve essere eseguito. I
disegni qui riprodotti sono prevalentemente di carattere ungherese, poiché
l'Ungheria ha una tradizione nella lavorazione del merletto. Mostrano un gusto
raffinato per la composizione delle forme che è una caratteristica così
grande tra gli ungheresi ed è percepibile ovunque nella loro arte contadina.
Altre materie vengono insegnate in relazione alla tipologia della forma
tessile, ad esempio la tessitura degli arazzi. Tre merletti disegnati da B.
Atar della classe del prof. Mihalik |
Sitografia
*International
Studio 1910-11: Vol 42, 1910-11
https://archive.org/details/international-studio-us_1910-11_42_165/
https://archive.org/details/studiointernatio60lond/page/44/mode/1up