Merletto russo
Centrotavola
realizzato da A. Shiriayeva con filato di lino nel 1912 a Torzhok- Provincia
di Tver, Museum of Folk Art, Mosca.^ Classico
disegno russo La parola “merletto”, compare in
Russia a partire dal XIII secolo, essa infatti si trova in un libro storico
il quale riporta che nel 1252 il principe Daniil Galitsky, in un incontro con
il re di Ungheria, indossava vestiti ornati di merletto. Fin dal tredicesimo
secolo è appurato comunque che già esisteva in Russia qualcosa assomigliante
al merletto, vale a dire trecce o galloni d'argento e d'oro che ornavano i
vestiti insieme a perle e pietre preziose. Di certo è che nella metà del XVI
secolo si facevano merletti d'oro e di seta, la tecnica non era ben affinata
ed era sopperita dal pregio dei filati. Solo dopo il diciassettesimo secolo
vediamo il grande cambiamento. Nel padiglione russo all’esposizione
universale di Parigi del 1900, venne riprodotta una dimora dei boiardi
(appartenenti all’alta aristocrazia russa) del XVII secolo, all’interno vi
era esposta una magnifica collezione di merletti e ricami. Il merletto
importato dall'Europa occidentale venne imitato e realizzato a fuselli con
seta e altre fibre tessili. Ritratto della zarina Caterina I, moglie dello
zar Pietro “Il Grande”,1717, Hermitage Museum, Jean-Marc Nattier Pietro il Grande fece pervenire
in Russia artigiane fiamminghe per far conoscere alle merlettaie russe
l'abilità della filatura "olandese", ne sperimentarono il filato e
la produzione di merletti ricevette una sferzata di novità. Erano i tempi in
cui i produttori di merletti italiani, fiamminghi e francesi si contendevano
la produzione di pizzi squisitamente delicati che incantavano l'Europa con la
diversità delle tecniche e la bellezza delle trame intrecciate. Il pizzo
russo diventò famoso per la sua delicatezza e raffinatezza, era fatto di lino non sbiancato e di fili di
seta intrecciati con fili d'oro o d'argento e impreziositi da paillettes,
piume di cigno ed ermellino. A tal proposito in una biografia di Caterina II
troviamo che l’ambasciatore inglese Hambury Williams rimase strabiliato dalla
quantità di pizzi d’argento e di ricami dorati, di piume ondeggianti e di
gioielli sfavillanti che le donne usavano per adornare i loro vestiti*. Sotto
la reggenza di Caterina si seguiva molto la moda francese, opulenta e ricca
di merletti raffinati. Le donne che vivevano nelle champagne usarono la loro
fantasia insieme ai motivi e ai colori
vivaci, creando un merletto folcloristico. Come da tradizione i regali
nuziali erano costituiti principalmente da asciugamani, con importanti ricami
e balze di merletto a fuselli.
Asciugamani
provenienti da Nijni Novgorod Un altro dono importante era una
specie di fazzolettino da taschino ornato di
merletto chiamato “chirinkas”. L'usanza di farne regali di nozze era molto
diffusa nel Cinquecento e nel Seicento, non solo tra i contadini, ma anche
tra i nobili e persino gli zar, solo in questo caso i chirinkas erano più
belli, essendo di seta o mussola, riccamente ricamata in oro, e decorata con
frange e nappe. A volte, venivano impreziositi da merletti dorati,
intrecciati con perle vere. La chirinkas era uno dei complementi
indispensabili del guardaroba delle donne russe, l'articolo più ovvio e
prediletto ed era consuetudine tenerlo
sempre in mano quando si andava in chiesa, nelle visite, o durante tutte le
cerimonie. Nel XIX secolo la produzione di
merletti a tombolo divenne un'arte popolare in molte province russe. Ogni
area aveva la sua tecnica e i disegni erano legati alle usanze e ai costumi
locali. Le città di Vologda, Ryazan, Yeletz, Vyatka, Yarovslavl (grande
produttrice di lino), Kirishi, Nijni Novgorod, Orel sono diventate famose per
la tradizionale produzione di merletti; inoltre le città hanno dato i loro
nomi ai rispettivi tipi di merletti.
Nel 1892, Sophia Davidova scrisse un libro sulla
storia del merletto russo e sulla vita delle merlettaie russe raccogliendo
lei stessa memorie e testimonianze. Lo storico russo Mikhail Andreevich ci
racconta^ che prima della rivoluzione russa, avvenuta nel 1917, si
esportavano milioni di iarde di merletto non solo in Europa, anche in Asia,
Africa e America. Matriyoska dipinte con
ornamenti di merletto Caratteristiche del merletto
russo Molto originali sono i motivi
di fondo, formati da intrecci geometrici e una profusione di punto spirito di
grande impatto visivo. Il motivo ricorrente nel disegno è il fiore, a volte
di grande dimensione; spesso all'interno del punto tela viene inserito del
filo più grosso che crea un rilievo, un motivo molto piacevole che colpisce
l'occhio e lo invita a seguire le curve sinuose del disegno. In Russia
vengono creati dei merletti di grandi dimensioni, per questo si usano anche
dei cuscini dove si esegue la lavorazione, con dimensioni superiori alla
media. krougevo (merletto) kokluchka (fuselli) krougevopletenie na kokluchkah (merletto
a tombolo) La fettuccia che gira e forma i
motivi si chiama "polotnyanka" “Kosnik” Le giovani donne russe un tempo
abbellivano le trecce con dei ciondoli chiamati “kosnik”, erano realizzati in
tessuto pregiato, come la seta, il velluto, il broccato, raramente il cotone.
Successivamente il tessuto veniva ricamato e ornato di merletto realizzato
con filo dorato e perle secondo la possibilità economica, le figlie dei
boiardi decoravano anche la treccia con perle d’acqua dolce, madreperla e
pietre preziose. Le decorazioni erano cucite direttamente sul tessuto oppure
su un cartoncino rosso. Nelle regioni meridionali della Russia si decoravano
questi accessori con materiali improvvisati come gugliate di fili colorati
avanzati da altri manufatti, perline, nastri, pailettes, semi di zucca. Il
kosnik era uno degli ornamenti più amati e popolari non solo per le treccie
ma anche per la parte posteriore del costume festivo di una ragazza. Aveva le
forme più disparate e veniva realizzato con materiali poveri fatti in casa
oppure con la versione più semplice, quella di inserire un nastro tra la
treccia e nella parte finale con un fiocco annodato. La fine del nastro poteva
essere ricamato con fili d’oro o d’argento, come quelle che portavano le
ragazze che avevano raggiunto la maggior età. Le acconciature più semplici
venivano realizzate dalle ragazze stesse, in alcuni villaggi c’era anche una
artigiana che le realizzava su ordinazione.
“Kosnik”, accessori per
guarnire le trecce delle giovani ragazze russe Vologda “La perla
della Russia del Nord” Merlettaie al lavoro, 1968 Nella regione di Vologda, nella
metà del XVI secolo, c'erano centinaia di merlettaie che si dedicavano professionalmente
a questa lavorazione. Nel 1883 a San Pietroburgo fu fondata una scuola del
merletto e un'altra nel 1917, "la scuola di Kalinin" a Mosca. Nel
1983 anche la Russia partecipò con i suoi merletti alla Fiera Colombiana di
Chicago e nel catalogo troviamo un appunto che ci testimonia la presenza di
6.500 merlettaie all’interno del governatorato di Volgda. A questa mostra
portarono I loro merletti: il convento dell’Annunciazione di Saraput, un
Comitato di beneficenza per donne bisognose senza lavoro di Elabuga, Nel marzo del 1928 a Volodga si
istituì una scuola professionale del merletto, nata per preservare e
sviluppare il famoso merletto. Nel corso degli anni ha acquisito una notevole
fama fino a diventare ai giorni nostri, un moderno istituto che forma maestri
ed artisti. In quel periodo si stabilì anche l'unione del merletto di
Vologda, con l'organizzazione manifatturiera "Snezinka" (Fiocco di
neve). Il merletto di questa regione è caratteristico per il disegno
artistico ed elaborato, per l'esecuzione perfetta e di grandi dimensioni.
Molti disegnatori progettisti di merletti hanno ricevuto l'onoreficenza di
" artista onorario di Russia"o sono stati vincitori del premio
"Repin State Prize". E' stato scritto anche un brano musicale
intitolato "Vologda lace" e sono stati emessi dei francobolli per
onorare il merletto di questa regione. Il merletto di Vologda ha ricevuto più
volte i più alti riconoscimenti: all’esibizione internazionale di Filadelfia
del 1876, a quella di Chicago del 1893, la medaglia d'oro all'Esposizione
internazionale delle arti decorative e industriali contemporanee di Parigi
nel 1925, il Gran Premio di Parigi nel 1937, una medaglia d'oro a Bruxelles
nel 1958. Nel 2001 è stato pubblicato un libro sul merletto
di Vologda (150 pagine, 140 illustrazioni) A Vologda c'è anche un museo del merletto dove
sono esposte delle vere meraviglie prodotte dalle mani delle abili
merlettaie. Opere grandiose di dimensioni inimmaginabili. Dal 2015, secondo
TripAdvisor, il museo è entrato nella top ten dei dieci migliori musei della
Russia.
Immagini provenienti dal Museo
di Vologda Cooperativa"Snezinka"(Vologda) Questa organizzazione conta oggi
6000 aderenti che operano nell'artigianato tra cui il merletto a fuselli. Il
merletto di Vologda è contrassegnato dal marchio "Snezinka" che ne
garantisce l'autenticità. Le giovani merlettaie vengono istruite alla
perfezione, creando merletti di una finezza molto particolare, nella foggia
del disegno e nei punti. Snezinka, vinse nel 1870 un ambito premio a San
Pietroburgo e ha partecipato a vari concorsi internazionali: Parigi (1937),
Bruxelles (1958), Chicago, New York, Montreal, Leipzig, Delhi, Helsinki e
l'azienda si è aggiudicata molto spesso medaglie d'oro, d'argento e di
bronzo, diplomi e certificati onorari. Oggi vengono realizzati capi di
abbigliamento anche di grandi dimensioni: colli, scialli, soprabiti, sciarpe, giacche, pannelli. Alla mostra parigina “
Maison & Objet 2006”, Albina Nazimova ha ricevuto un alto riconoscimento
per aver presentato i suoi preziosi merletti bianchi di scuola russa su
arredi moderni di colore nero. Una presentazione di alto impatto visivo. http://snejinka2.chat.ru/history-eng.htm Cherepovets A Cherepovets, città della
regione di Vologda dal 1895 c'è un museo che attualmente sta portando avanti un
progetto di conservazione delle arti e folklore della regione, rivolto ai
bambini. Oltre alla pittura, danza, proverbi, storia, bambole e costumi, si
insegna anche la lavorazione del merletto. Alla fine del progetto tutti i
lavori verranno esposti nel museo. Petrozavodsk Opere di Irina Vlassova Questa città si trova sulle rive del lago Onego,
vicino San Pietroburgo; qui c'è un centro di insegnamento volto alle arti e
tradizioni russe, fra il canto e la danza si insegna anche il merletto a
fusello. Una delle insegnanti è Irina Vlassova, una grande appassionata del
merletto! Irina con le sue allieve Kalyazin La lavorazione dei merletti a fuselli
a Kalyazin risale a tempi remoti, si pensa attorno al 1500 ma la sua
popolarità venne riconosciuta verso il XVIII secolo. La sua caratteristica è
data da motivi ravvicinati con poca rete di fondo, quasi assente. Non sono
rimasti disegni storici per poter affermare se tale caratteristica è
originaria del luogo o se sono stati copiati dagli altri famosi paesi russi
produttori di merletti. Dopo la rivoluzione del 1917 la produzione di
merletti ebbe una brusca frenata se non a livello domestico per ornare i
costumi tradizionali e i corredi delle spose.
Solo dal 1998 la “House of Folk Arts and Craft” del Distretto rianimò
l'arte per metà dimenticata. Attualmente un gruppo di merlettaie hanno
formato il club “Petleya” dove riunirsi per condividere il proprio hobby. Kirishi Kirishi è una città situata
sulle rive del fiume Volkhov, fa parte della regione di Leningrado e si trova
a 700 km. a Nord, di Mosca. In questa città, la lavorazione del merletto si è
sviluppata verso il XVIII secolo, allora si chiamava" merletto di
Zakhozh'e", dal nome di un paese che raggruppava diversi villaggi
(Ikonovo, Dunyakovo, Motokhovo) dove si lavorava il merletto. Il commercio
del merletto di Zakhozh'e aiutò molto le famiglie contadine che vivevano solo
della vendita dei loro prodotti della terra. I manufatti venivano eseguiti
con il lino, in seguito, quando il merletto venne eseguito in scala
industriale, i commercianti introdussero anche la seta. Di solito, le
merlettaie si radunavano la sera in gruppo, spostandosi di casa in casa e
raccontandosi storie e leggende, creando le loro meravigliose opere, anche
abiti e giacche. Il motivo più frequente è il fiore con un fondo di rete
sbieco e spesso è decorato con dei "chicchi d'orzo", uniti tra
loro. E' un merletto che si differenzia molto da quello di Volodga e anche la
qualità dell’esecuzione non era tanto perfetta nella tecnica tanto che nel
1959, Mikhail Andreevich, su questo argomento scrisse un suo pensiero. Museo di storia
locale All'interno del museo di
Kirischi si puo' vedere una rassegna molto interessante del merletto a
fuselli, sono circa 300 merletti realizzati in tempi recenti. Murmansk In questa città c'è una scuola
nella quale, oltre alla matematica, fisica, letteratura, si impara anche l'arte
del merletto a fuselli. Sovetsk (Kukarka), Viatka
Sovetsk
si trova nella provincia di Vyatka, si ritiene che il merletto vi sia apparso
all'inizio del XVIII secolo, portato da qualche merlettaia di Vologda. Dopo
aver imparato la tecnica, hanno iniziato a variare i motivi. Nella seconda
metà del XIX secolo molte contadine della regione di Vyatka si dedicavano a
questo tipo di artigianato. Il merletto trovò il suo mercato all'interno e
all'esterno della provincia. All'inizio degli anni '70 dell'Ottocento, la
produzione di merletti di Kukarka aveva superato la produzione di merletti di
Vologda nella sua quantità e le sue artigiane guadagnavano più di quelle di
Vologda. Colletti, cravatte, maniche, fazzoletti, foulard, pelerine,
tovagliette, inserti per biancheria da letto e altri articoli in pizzo: le
merlettaie producevano di tutto. Usavano fili di lino e fili di seta nera per
scialli e veli da testa, molto di moda a quel tempo. All’inizio Il merletto
non aveva una sua peculiarità un suo stile artistico, le merlettaie
eseguivano secondo la richiesta della clientela, adottando tecniche e modelli
di varie tradizioni. In seguito le merlettaie vollero distinguersi nella
foggia e nei punti creando anche fondi diversi. All’inizio del 1890 venne
istituita la “Kukarka School for Lace-Makers” (ora scuola professionale), che
promosse fortemente lo sviluppo dell'artigianato. Dalla fine dell'Ottocento furono aperte uno dopo
l'altra sette succursali. Oltre alla tecnica, agli studenti venivano
insegnate anche le basi del disegno e della composizione. Molti di coloro che
terminarono la scuola diventarono bravi insegnanti lavorando anche in
altre città. Prima della prima guerra
mondiale il pizzo Kukarka veniva esportato in diversi paesi, come
Inghilterra, Olanda, Svizzera e Stati Uniti. I
moderni artisti del merletto creano attualmente anche opere di fili di
colorati. Negli oggetti di grandi dimensioni i motivi in rilievo (punto
spirito) viene spesso applicata per aggiungere un effetto speciale al disegno
principale, in parte questa è l'influenza del pizzo di Vologda. Tuttavia, le
merlettaie si dedicano alla ricerca e innovazione per trovare soluzioni
decorative uniche. Kukarka
School, Scuola di merletto Provincia di Orel Nella provincia di Orel si sviluppò una particolare variante del
merletto a fuselli, unica nel suo genere. Di primo acchito sembrerebbe un
filet, invece è un merletto a fuselli molto elaborato.
Francobolli Le Poste russe hanno emesso dei francobolli
onorando questa antica arte.
Merletto ad ago veneziano presentato
all’Esposizione Universale di Liegi nel 1905, con questa dedica “A sua maestà
l’imperatrice Alexandra Feodorovna, il comitato delle dame francesi e russe
per la salvezza dei feriti russi”
esposto nella vetrina della Maison Lava, Venezia. Collezionista: Natalia Leonidovna
Shabelsky Bordo
di un asciugamano Natalia
Shabelsky nacque a Taganrog, in Russia, nel 1841. Dopo il suo matrimonio si
trasferì in una tenuta rurale nella regione di Lebedinsky, dove sviluppò un
interesse per la lavorazione tessile indigena della Russia etnica. Raccolse e
conservò campioni di ricami e merletti, come balze per asciugamani e
accessori per i costumi, ricchi di motivi tradizionali come l'albero della
Vita, il Sirin ( figura mitologica russa) e la Dea Madre nelle sue varie
forme. Alla fine del XIX secolo, Shabelsky espose la sua collezione a
numerose fiere mondiali. Dopo l'Esposizione Universale del 1900 a Parigi, vi
si trasferì con le sue due figlie e la sua collezione. Morì nel 1904; le sue
figlie si assicurarono che la collezione fosse adeguatamente documentata e
pubblicata e non avendo figli la affidarono al conte e alla contessa Basil
Musin Pushkin con la facoltà di esporre e vendere la collezione. All'inizio
degli anni '30, il Brooklyn Museum, il Cleveland Museum of Art e il Museum of
Fine Arts di Boston acquistarono tutti tessuti Shabelsky. Il Museo
Etnografico di San Pietroburgo conserva da più di 100 anni una ragguardevole
parte della collezione dei costumi tradizionali russi. Nel 2020
presso l’università Lincoln del Nebraska si è svolta una conferenza dal
titolo: “The
Lost Narrative of Natalia Shabelsky’s Collection of Russian Textiles”. https://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2180&context=tsaconf
Costume
tradizionale, XIX secolo. Il fondo del grembiule è ornato da un merletto a
fuselli, lo stile è similare al merletto inglese del Bedforshire. Fuselli
russi provenienti da: 1)Viatka, 2)Riazan, 3 e 5)Novgorod, 4) Mosca, 6)
Kostroma (antica), 7
e 9) Nijni-Novgorod,
8) Vologda, 10)Tver, 11) Spilli in legno di pero selvatico utilizzati a
Minsk.
Libri consultabili in rete: Sophie Davydoff “La Dentelle Russe: Historie Technique, Heirsemann,
1895 Part 1: File
size 8.4 MB PDF.
Part 2: File
size 9.8 MB PDF.
Part 3: File
size 12.9 MB PDF.
Part 4: File
size 10.7 MB PDF.
Part 5: File
size 10.4 MB PDF.
Part 6: File
size 13.1 MB PDF.
Part 7: File
size 11.2 MB PDF. La
dentelle russe : histoire technique statistique, Davydova, S. A. (Sofii͡a
Aleksandrovna), 1895 https://archive.org/details/DentelleRusse/ B. M. Cook, Russian
lace making,1993 https://archive.org/details/russianlacemakin0000cook/mode/2up S. A Davydova, Russkoe
kruzhevo: uzory i skolki, 1909, S.-Peterburg: Fototipīi︠a︡
A.F. Dresslera https://archive.org/details/gri_33125015591502/ Catalogo merletti https://ita.calameo.com/read/0066543230697d67c6550 Peasant art in Russia, Charles Holme, 1912 https://archive.org/details/peasantartinruss00holmuoft/mode/1up Tatiana E.
Lonchinskaya, Tatiana M. Nosan, Understanding the integration of needle and
bobbin lace in works of applied art, 2021 https://archive.org/details/ped2021-01-003/mode/ Bibliografia “Le livre d'or de l'exposition de 1900”, Parigi
1900 * C. Erickson “ La grande Caterina” (pag 166) Powys M. “Scrapbook of Laces”, 1966 °Putnam S. A. Brock, Russian Embroideries and
Laces, , 1895 ^ Razina, T. M. (Tatʹi︠a︡na
Mikhaĭlovna) “Folk art in the Soviet Union”, 1990 Sosnina Natali︠a︡
Nikolaevna “Costumi tradizionali russi”, 1998 Sitografia https://archive.org/details/russkiitraditsio00sosn/mode/ https://archive.org/details/r0sbyt/mode/2up I testi sono dell’autrice del sito. E’ vietata
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