Il ventaglio, un’opera d’arte

“Le vele”, merletto ad ago di Burano progetto ed esecuzione della Maestra di Mestiere e d’Arte Lucia Costantini

Ventaglio con stecche in madreperla, tecnica-merletto di Honiton

Collezione  privata, Annamaria Manenti Calvi

Anna Ester Poretto

 

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Gianfranca Tolloi –Preziosa Fedeltà “, 2003

La lavorazione è eseguita a pezzi riportati con vari punti: punto tela, mezzo punto, punto stuoia, punto Gorizia, pesciolini, cinese, stellina e catenella. Il fedele barboncino è realizzato in punto Fiandra a tre paia. I filati sono principalmente di lino colorato di varie misure, anapé filata a mano, lana bouclè e cotone. Con questo capolavoro, Gianfranca si è aggiudicata “ Il fusello d’oro”, partecipando al 5° Concorso che si è svolto ad Offida. Il tema era “Il ventaglio”.

 

 

“ Ventaglio”, Merletto ad ago di Burano, opera di Rosamaria Penso, 2014

Riproduzione di un ventaglio dipinto da un pittore cubano 

 

Coppia di ventagli, merletto ad ago, Giuliana Sinigaglia, insegnante di merletto

 

Ventaglio di foggia moderna, merletto ad ago, realizzazione di Patrizia su disegno di Cipriano Civran Bortolato. Il filo e i nodi hanno creato delle linee che a loro volta si intrecciano le une con le altre.

 

Rosalba, Castrignano dei Greci, maestra merlettaia

 

Concetta Tumminieri, Siracusa

 

Annamaria, Cava de’ Tirreni

 

Silvana Era, Quartu S. Elena (CA)

 

Franca, Roma

 

Ventaglio, Fabiola da Castignano  

 

 

    

Ventaglio in merletto e madreperla, nella parte interna centrale c’è una decorazione che rappresenta il monogramma “V” di Virginia,  sovrastato dalla corona aperta che in araldica simboleggia il titolo nobiliare della marchesa. Appartenuto alla contessa (contessa per matrimonio, ma marchesa di famiglia) Virginia Oldoini Verasis di Castiglione fino al 1858, la successiva  proprietaria fu la filantropa americana e moglie di un banchiere, Mary Clark Thompson che nel 1923 lo donò al ”The MET”di New York.

© Metropolitan Museum, New York

 

La contessa di Castiglione (1837-1899) amava farsi fotografare in costumi e pose scenografiche e presentarsi ai grandi balli in abiti sfarzosi. In questa imagine del 1865 ca. la vediamo accompagnata dal suo originale e personalizzato ventaglio, aperto e in bella mostra a indicare la sua nobile origine di marchesa, superire a quello di contessa.

Questo è il particolare di un’altra fotografia con lo stesso ventaglio chiuso, fototeca Giraldi

 

 

Pagina di ventaglio in merletto a fuselli di Honiton, Devon Inghilterra datato 1877-1878, il disegno e l’esecuzione vengono attribuiti a Radford Emma. Anche il Metropolitan Museum of Art di New York possiede un fazzoletto di questa artista.

Il naturalismo nel design era una caratteristica peculiare del merletto a fuselli inglese realizzato a Honiton nel Devon e nell'area circostante negli anni '60 dell'Ottocento e negli anni successivi. Nel 1864 in occasione dell’esposizione sull’Agricoltura dell’Ovest dell’Inghilterra si tenne un concorso sul merletto avente come soggetti fiori, frutta, foglie o insetti, rigorosamente fedele alla natura, vennero offerte 100 sterline all’opera vincente.

 

Questo ventaglio è formato da foglie, farfalle, more e fiori di vari tipi ed ha partecipato ad un concorso bandito dalla “Fan Makers Company” nel 1878, per il quale ha vinto il secondo premio. Fu acquistato nuovo dal Museo dopo la competizione, per 10 ghinee (10,50 sterline).

© Victoria and Albert Museum, Londra

Particolare del ventaglio

 

Pagina di ventaglio in merletto a fuselli di Honiton, 1910- disegno di Harrison Charles

 © Victoria and Albert Museum, Londra

 

Ventaglio in avorio, madreperla e taffetà di seta con applicazioni di merletto, 1870 ca.-manifatture A. Rodien. Il bordo è rifinito con fiorellini di merletto, al centro un bouquet di fiori con tre frecce infilate, il tutto tenuto da una catenella. Ai lati due piccolo farfalle e a seguire altre due farfalle eseguite magistralmente come tutta la composizione. L’opera è stata donata da Ida Lincoln Cooper al “The Met” nel 1943.

© Metropolitan Museum, New York

Particolari del ventaglio:

Fiorellini di contorno

Farfalla grande

Motivo centrale

 

Pagina di ventaglio realizzato dalla scuola del merletto di Burano per la regina Elena in occasione del suo matrimonio con Vittorio Emanuele III, nel 1896 (History of lace, Bury Palliser)

 

Pagine di ventagli realizzati da Aemilia Ars

 

Pagina di ventaglio in merletto ad ago eseguito da tre merlettaie di Ghent (Belgio) in sei settimane, disegno di M.Knoff ( tratto da “Bobbins of Belgium”, Charlotte Kellog, 1920)

 

Pagina di ventaglio realizzato in merletto ad ago per la principessa Maud del Galles in occasione del suo matrimonio nel 1896. Al centro si può notare la corona e la lettera “M”, iniziale della principessa tra fiori boccioli e foglie. (History of hand- made lace” M.F. Jackson)

Ventaglio in merletto ad ago, punto d’ Alençon, e stecche in madreperla  appartenuto all’imperatrice Eugenia moglie di Napoleone III, XIX secolo. ( History of hand- made lace” M.F. Jackson)

Ventaglio eseguito a Beer nel Devonshire, in Inghilterra da Audrey Trevelyan, per essere esibito nell’Esposizione di Parigi nel 1900. Il disegno ha subito delle modifiche da un disegno italiano per essere adattato al vecchio punto di Honiton. ”I merletti italiani prodotti a Beer sono un nuovo ramo, fondato da Miss Bowdon e abilmente portato avanti da Miss Audrey Trevelyan di Seaton ( Audrey si è aggiudicata il “Grand prize” all’Esposizione Internazionale svoltasi a Saint Louis nel 1904, presentando un abito da sera con strascico di merletto realizzato a fuselli e merletto applicato su rete). Questo pizzo italiano è realizzato interamente sul cuscino e il modo in cui le donne di Beer hanno ripreso i punti e la modalità di realizzazione la dice lunga sulla loro abilità e adattabilità. C'è ancora un buon numero di lavoratori rimasti in questo pittoresco villaggio. Qui dove la pesca è l’industria di base, nelle cattive stagioni della pesca, le donne possono guadagnare più degli uomini. Una bella contea e una bella arte sono giunte fino a noi mano nella mano. Facciamo del nostro meglio per evitare che l'uno venga rovinato e l'altro perduto, e teniamoli entrambi insieme affinché siano una gioia e un piacere per sempre.”Bury Palliser, History of lace, 1865

 

Ventaglio donato da Lord Crewe alla duchessa di York, per il suo matrimonio nel 1893°, realizzato ad ago con filati di lino e cotone su supporto di garza di seta. La struttura è in tartaruga, sulla prima stecca di guardia (guardie o stecche di guardia, sono le due grandi stecche visibili a ventaglio chiuso) ci sono le iniziali (Vittoria-Maria) in oro sovrastate dalla corona. Ad impreziosire il tutto ci sono diamanti, smeraldi, perle e un rubino.

Questo ventaglio di pizzo irlandese era un regalo di nozze per la futura regina Mary. Il donatore era Lord Houghton, viceré d'Irlanda dal 1892 al 1895, quando fu nominato conte (poi marchese) di Crewe. La foglia o pagina di merletto è stata realizzata dalla Youghal Cooperative Lace Society presso il Presentation Convent, nella contea di Cork, per l'Irish Industries Association. La scatola del ventaglio è originale e ben conservata, c’è una sigla che la attribuisce a Duvelleroy, famoso fabbricante parigino di ventagli.

Dopo la carestia irlandese delle patate del 1846 in Irlanda furono fondate numerose piccole industrie, quasi tutte da parte di mogli di ecclesiastici protestanti o di comunità cattoliche romane, nel tentativo di creare nuove fonti di reddito. La lavorazione dei merletti era considerata una modalità adeguata per l'impiego della forza lavoro femminile. Una delle prime fabbriche di merletti ad essere fondata fu quella presso il Presentation Convent, Youghal, nella contea di Cork, dove nel 1846 Madre Mary Ann Smith scuciva alcuni merletti italiani ad ago per apprendere la tecnica. Cominciò ad insegnare il mestiere ai bambini del posto e nel 1852 il Convento istituì una scuola di merletto. All'inizio del 1880 ci fu la necessità di migliorare gli standard, e fu in questo periodo che fu sviluppato il caratteristico pizzo ad ago ora associato a Youghal. I disegni lavorati a pizzo erano ideati dalle monache stesse, che avevano ricevuto formazione dal Ministero dell'Istruzione; avevano anche stretti legami con la Cork School of Art. Il Convento della Presentazione ha realizzato un gran numero di foglie per ventaglio destinati ai reali, il presente ventaglio è stato considerato " uno dei più riusciti in termini di design e ricchezza di effetti ".

Toilette da sposa della regina Mary d’Inghilterra, l’abito e il ventaglio fanno parte della Royal Collection Trust, Inghilterra

Matrimonio di Vittoria Maria di Teck con il principe Giorgio, futuro re Giorgio V

Ventaglio in merletto a fuselli di Honiton, filato di lino e cotone color crema, supporto in garza di seta, stecche e guardia di madreperla, intagliati e incise, anello e perno in oro. Royal Collection Trust, Inghilterra

Questo ventaglio era un regalo di nozze per la futura regina Mary "da parte delle merlettaie e delle dame di Honiton e del vicinato". Essendo un ottimo esempio di pizzo prodotto a Honiton (Devon), all'epoca il principale centro di produzione di merletti nativi, era chiaramente un regalo molto appropriato.

Il pizzo è stato realizzato nella zona di Honiton sin dalla fine del XVI secolo. Nel 1830 la regina Adelaide concesse un mandato reale per la fornitura di merletti ad Amy Lathy, una merlettaia di Honiton. Il pizzo di Honiton del diciannovesimo secolo ha molte somiglianze con il pizzo di Bruxelles, sebbene a Honiton i singoli pezzi di pizzo a fuselli fossero applicati su un fondo di rete fatto a macchina, piuttosto che su uno di rete drochel. Il velo da sposa e la balza del vestito della regina Vittoria furono realizzati a Honiton, così come quelli della futura regina Alessandra. Tuttavia, i ventagli di pizzo non erano di moda né nel 1840 né nel 1863. La regina Mary fu la prima sposa reale a ricevere un ventaglio di pizzo Honiton durante il suo matrimonio.

La decorazione della foglia comprende al centro una M coronata e ai lati una cornucopia contenente rami di maggio in fiore. La sposa, la principessa Vittoria Maria di Teck, nata il 26 maggio 1867, nella sua famiglia era conosciuta come May.

 

Collezione di ventagli al MAH, Museo di arte e storia di Ginevra, Svizzera, 

Particolare ingrandito

La pagina di questo ventaglio datato 1890 circa è fatta interamente di merletto ad ago eseguito a “Point de gaze”. Questa tecnica ebbe grande successo nella seconda metà del XIX secolo grazie ai virtuosismi delle merlettaie belghe. I motivi del point de gaze sono soprattutto floreali con bouquet e bordure di fiori diversi, quasi coprono le foglie conservando comunque un aspetto arioso e leggero. I ventaglisti, (artigiani che montavano i ventagli) spesso sceglievano le montature in madreperla o tartaruga per rendere ulteriormente prezioso il ventaglio con il merletto. La montatura è in madreperla rosa del Giappone chiamata “goldfish”, rifinita con una manifattura molto sobria. Questo ventaglio è stato donato al museo in una scatola portante la dicitura: “Frisdrich Blos/Karlsruhe/Ball, Theater, gesellschaftes,ecc.” e un’iscrizione manoscritta: “Ventaglio in point d’Angleterre appartenuto alla regina Olga Nikolaevna di Württemberg (regalo di Lilli Grethe)”. La granduchessa Olga nata nel 1822 e morta nel 1892 era la figlia dello zar Nicola I. Dono al museo nel 1959 da parte di Nathalie Borel.

“Il tralcio di agrifoglio”, collezione di ventagli al MAH, Museo di arte e storia di Ginevra, Svizzera

Dono al museo di Amelie Pelot

La pagina in merletto di seta nera è del tipo Chantilly, eseguita nel 1860 circa. Probabilmente fatta in Belgio, a Grammont. I motivi vegetali ombreggiati sono messi in evidenza da un fondo molto leggero. La madreperla scura della montatura è chiamata nero di Thaiti, ha inciso dei raceme fioriti con volute e fiori e sono in armonia con il merletto.

Collezione di ventagli al MAH, Museo di arte e storia di Ginevra, Svizzera

Ventaglio con montatura in avorio e pagina in tulle meccanico con applicazioni di Bruxelles, realizzate a fuselli. Eredità di Alphonse Gautier-Livingstone, 1938

Ventaglio in merletto di Teneriffe

Cromolitografia di un ventaglio donato dalla Principessa Maria, Duchessa di Hamilton, a Sua Altezza Reale la Principessa Mary in occasione del suo matrimonio. La descrizione è dell’inglese W. J. Thomas di Oxford, uno dei principali gioiellieri in Europa, della corte inglese. Le stecche laterali sono in oro traforato con lavorazione arabescata, arricchiti dai monogrammi e dalla corona di Sua Altezza Reale in diamanti, rubini e smeraldi. Le stecche sono in pregiata madreperla intagliata, riccamente intarsiate con ghirlande di fiori in oro puro; il monogramma e la corona sono incisi anche sulla parte centrale. La pagina è in pregiatissimo pizzo di Bruxelles, appositamente disegnato, e la lavorazione, così come il pizzo del facsimile disegno, è davvero squisita.

     

 

 

Ventaglio in merletto, Museo di Cluny

Ventaglio donato alla regina Alessandra dalla Worshipful Company of Fan Makers, per il giorno della sua incoronazione come regina d’Inghilterra avvenuto nel 1902.

Ventaglio in merletto realizzato a fuselli dalla Scuola Pratica delle Merlettaie di Mariinskij, donato all’imperatrice Maria Feodorovna, Russia 1883.

Ventaglio disegnato ed eseguito con la tecnica ad ago da Minne Dannaert, aggiudicandosi la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Liegi nel 1905. In questo elaborato scrigno sono rappresentati le principali città del Belgio.^

Il luppolo con La Maison Du Roi a Bruxelles, sede del museo civico dal 1887.

Le orchidee con  la chiesa di San Nicola, la cattedrale di San Bavone e la torre civica il Beffroi a Gant.

Le palme a Bruge con il Beghinaggio e il lago dell’Amore

Il Kursaal tra un’onda e i flutti del mare ad Ostenda

La corona reale e la stella del Congo

 

L’Expo di Liegi

 

Gli ulivi, l’alloro e i leoni belgi

 

Volo di gabbiani e il porto di Anversa, Het Steen castello medievale di Anversa.

 

 

Ventaglio in merletto ad ago in point Alençon, Georges Martin (Compagnie delle Indie). Medaglia d’oro all’esposizione di Liegi, 1905

Merletto ad ago eseguito nell’atelier parigino del famoso produttore di ventagli, Duvelleroy. E’ opera di un'esperta merlettaia fiamminga e della pittrice Miss Darcy, che ha simboleggiato il sonno dipingendo una dea che dorme tra i papaveri. Le foglie, i fiori e gli steli sono contornati da un rilievo, dando tridimensionalità all’opera, la rete di fondo è realizzata con punti piccolissimi e filo sottile.

Un altro ventaglio di Duvelleroy in punto garza fiammingo con applicazione di fiori a fuselli che contrastano con la vaporosa leggerezza della rete. Dalla metà del XIX secolo le merlettaie fiamminghe realizzavano deliziose applicazioni su una rete fatta a mano, successivamente meccanica. Utilizzavano quindi i molteplici fiori a fuselli necessari per la realizzazione della Duchesse di Bruxelles e di Bruges, dando origine ad un nuovo stile, le “Dentelles de l'art nouveau o "modern style”.

Disegno per ventaglio eseguito da Myra Naylor e pubblicato nel 1902

Particolare del disegno

Un altro disegno sempre di Myra Naylor

Disegno per ventaglio da realizzare in merletto di Alençon , Lidia C. Hammet pubblicato nel 1902

Disegno per ventaglio da realizzare in merletto di Bruxelles, Lidia C. Hammet - pubblicato nel 1902

Ventaglio totalmente realizzato in avorio, realizzato in Cina per il mercato europeo, nel tardo XVIII secolo

Ventagli in merletto policromo disegnati da Felix Aubret, il primo ventaglio dal titolo “roses” fu acquistato dall’imperatrice di Germania, Augusta Vittoria. Aubert è stato un grande disegnatore francese, ha proposto nuove idee nel campo del tessile, proponendo degli insiemi inediti. Le pagine dei ventagli più prestigiose sono state eseguite ad ago a punto di Alençon, a fuselli di Chantilly nero, oppure duchesse di Bruges o di Bruxelles.

Ventaglio presentato all’esposizione universale di Parigi nel 1900, eseguito da M.me Hrdlicka e disegnato da M. Hrdlicki

 

Ventaglio in merletto a fuselli, Brussells, lino, stecche in madreperla, 1860, dono di Anne E. Wardwell, The Cleveland Museum of Art, Ohio, U.S.A

Ventaglio con decoupage di fiori di pansè e inserto in merletto a fuselli , merletto di Honiton.

   

Progetto per ventaglio realizzato da Gertrude M. Chapman di Dover, partecipante al concorso internazionale indetto nel 1907 a South Kensington, Londra. Il progetto da realizzare a fuselli con la tecnica dell’ ”Honiton lace”, si aggiudicò la medaglia d’oro.°

Pagina di ventaglio in Punto d'Alençon del periodo di Luigi XIV, montata su stecche in madreperla intagliata e impreziosita con emblemi dorati e tralci floreali in rilievo, periodo Luigi XVI. Nel 1922 faceva parte della notevole collezione di ventagli di  Mrs. William Randolph Hearst.

 

Costume veneziano delle “Gentildonne a festa pubblica”, tratto da “De gli habiti antichi et moderni di diversi parti del mondo”, 1590).

Nel XIII secolo apparve una nuova forma di ventaglio definito ventarola a bandiera, in questo disegno di Cesare Vecellio possiamo vederne un esemplare.

Il ventaglio veniva allacciato alla vita dell’abito, attraverso un cordone.

Ventarola di pergamena intagliata, XVI secolo, collezione Alfred Lescure

 

Troviamo la stessa ventarola tra la collezione di Albert Figor, in una pubblicazione del 1928. L’asta che la sorregge è in rame.

 

Ventarola da passeggio dell’isola di Pago, merletto ad ago, Collezione Johanna Fröhlich.

 

 

Elisabetta I con ventaglio rigido o ventola

Particolare del ritratto di Agatha Bas, Rembrandt, 1641

Collezione Reale, Buckingham Palace, Londra

I giornali nella storia

Articolo tratto da “Il pirata giornale artistico, letterario, teatrale” del 1844

Ventagli di merletto

Una novità, che dee destare un po' di rumore, è quella del ventaglio di merletto. L'invenzione di un tal ventaglio non è cosa leggiera, come potrebbe sembrare a prima vista. Il ventaglio di merletto non sarà certo molto utile contro il caldo, nè molto atto ad agitar l’aria; ma s’egli è manchevole in quanto al suo uffizio materiale, non lo è già per ciò che riguarda il suo uffizio misterioso. Un tal ventaglio rappresenterà la sua parte morale della commedia umana; darà contegno alle signore, sarà un velo dietro al quale riparerà la modestia, sia per osservare, sia per sottrarsi a qualche sguardo troppo indiscreto. Quei goffi ventagli di carta erano anche in ciò troppo sinceri; nascondevano affatto il viso, e niuno poteva riconoscere una donna così celata. Oggidì mercè la trasparenza d’un leggiadro merletto, tutti vedranno e saran visti senza scrupolo e senza vergogna, nei limiti di una perfetta convenienza. La civiltà fa le cose in regola essa accorda tanta libertà che basti per toglierci alla soggezione, e pigliar i nostri comodi senza mancare al decoro.

 

 

Articolo tratto dalla “Gazzetta Toscana”, 1767

L’articolo annuncia la morte della giovanissima Arciduchessa d’Austria Maria Giuseppa (21 ottobre 1767), figlia dell’imperatrice Maria Teresa D’Austria e promessa sposa al re delle due Sicilie. Viene data descrizione su come la corte doveva abbigliarsi durante il periodo di lutto che doveva durare 12 settimane: “Per le dame, nelle prime quattro settimane in abito di seta nero, veli bianchi con orli alti, scuffia di velo nero colla punta, orecchini e fibbie nere, e ventaglio nero: nelle seconde in finimenti di piccole trine, orecchini di perle, e ventaglio bianco e nero: nell’ultime finimenti di trine larghe, nastri e ventaglio di colore e gioie di pietre fini. Sempre nello stesso anno morì l’imperatrice Maria Giuseppa Antonia Walburga di Baviera sposa dell’imperatore Giuseppe II. In seguito a questo evento la corte doveva portare il lutto per sei mesi: “Le dame dovranno comparire per le prime sei settimane in abito di buratto o scottino (tessuto di lana assai fine), gioie nere e ventaglio, e punta sulla testa….Nelle seconde sei settimane in abito di gros de tour (tessuto di seta o lino a coste orizzontali) o taffettà nero, finimento di velo bianco gioie nere e ventaglio simile. Nelle terze col finimento di piccolo trine, gioie  buone e ventaglio bianco e nero: nelle restanti con finimenti di trina, nastri e ventaglio di colore.

 

L'Esposizione universale illustrata del 1867, “I ventagli” di Luigi Enault

Padiglione riservato ai ventagli durante l’Esposizione Universale di Parigi, 1867

Il ventaglio è antico al pari dell’uomo e più antico della donna. Non è impossibile immaginare una donna senza ventaglio. Intanto che il serpente ingegnavasi a sedurre la bionda Eva, la progenitrice del genere umano doveva farsi vento con una foglia di fico. I ventagli della signora Abele e delle signore Caino perirono nel diluvio: non fu possibile mettere nell’arca ogni cosa, perché gli elefanti tenevano troppo posto. Ma il bisogno aguzza l’ingegno: fu giuoco-forza trovare un rimedio ai torridi ardori d’un sole ancora affatto giovane, e che non aveva avuto il tempo di raffreddarsi. Si inventò di nuovo il ventaglio. Se ne attribuisce la gloria alla figlia dai piccoli piedi d’un mandarino a bottoni di cristallo. I primi ventagli delle primitive civettuole dovettero essere foglie d’albero e piume di uccelli. Le dame greche usavano per ventaglio le penne occhiute del pavone, il che dovette metterle in uggia a Giunone di cui il pavone, siccome è noto, era l’ uccello favorito. In Francia il ventaglio fu messo alla moda dai profumieri italiani, venuti al seguito di Caterina de’ Medici, È tanto leggiero, che non fece fatica a passare lo stretto. Le Inglesi se ne servirono molto per persuadersi che nel loro paese faceva caldo. Nella storia delle corti non si parla altro che del magnifico ventaglio offerto alla grande Elisabetta, la Regina-Vestale, come la chiama Shakspeare. Le belle dame della corte di Luigi XIV sentirono talmente il bisogno di farsi vento, cosa naturalissma nell'immediata vicinanza al Re-Sole , che questo grande mo-narca, il quale regolava tutto, provò il bisogno di costituire in prepositura i mastri fabbricatori di ventagli della sua buona città di Parigi. Il ventaglio era allora una parte indispensabile ed integrante dell’abbigliamento d’una donna: si rideva, si ciarlava sottovoce, si sbadigliava benanco dietro a quel fragile, ma inviolabile baluardo, di cui soltanto le illustri donne galanti conobbero le inesauribili risorse. Non si contavano meno di centotrè maniere di servirsene, e dicesi che Racine avesse formato il progetto di comporre un poema didattico destinato a trasmettere alla posterità tutte quelle maniere coi suoi sublimi versi alessandrini. La morte spezzò la sua penna prima che potesse compiere sì grande opera. Il ventaglio però non ristette dal proseguire la carriera dei suoi successi. Questi in un dato momento furono così grandi che gli uomini stessi nel 1828 non temettero di farne uso. Del resto essi possono farsi forti d’un esempio sacrosanto: lo stesso nostro santo padre il Papa si fa far vento durante certe cerimonie della liturgia romana. Fra gli orientali il ventaglio perde della sua leggierezza e, cosa strana, diventa immobile. È una specie di soffietto gigantesco, attaccato alla soffitta, e che viene mosso a forza di braccia. Quanta differenza corre da questa azione meccanica alla gentile manovra delle Spagnuole! Queste armeggiano tanto bene col ventaglio che si dovette appositamente creare un vocabolo per esprimere l’atto grazioso al quale d’ordinario consacrano i tre quarti della loro vita. Si chiama abanicar il giuoco del ventaglio, ed ojerar il giuoco degli occhi. I due fanno il pajo, e basta d’uno solo di essi per perdere un uomo. La produzione di ventagli occupa un posto importante nell’industria parigina. Un ventaglio non passa per meno di quindici mani. Due fogli di carta o di stoffa appoggiati sopra una dozzina di listarelle di legno, di madreperla o di avorio, esigono il concorso di quindici operai diversi – bell’esempio della divisione del lavoro! I fogli del ventaglio si preparano generalmente a Parigi: le asticelle – legno, avorio, madreperla, tartaruga o corno – sono il privilegio quasi esclusivo di certe comuni del dipartimento dell’Oisa, i cui abitanti arrivano ad un’abilità veramente meravigliosa nella specialità dell’incisione, del traforo e dell’intarsio. La decorazione artistica è talvolta affidata a pittori di primo ordine. I Watteau, i Boucher, i Lebrun arricchirono alcuni ventagli di squisiti lavori dei loro pennelli. I signori Boulanger e Camill Roqueplan in un’epoca più recente si erano incaricati di abbellire la graziosa collezione di ventagli che fu messa nel corredo nuziale della duchessina d’Orléans.Talvolta il ventaglio è senza i fogli di carta o di stoffa, e composto solamente dalle sue asticelle scolpite, intarsiate e dipinte, riunite dal basso da una piccola madrevite, in alto da un nastroIl ventaglio è per eccellenza ciò che si chiama un articolo di Parigi. Niun paese sa darvi il suo inimitabile carattere d’eleganza, di distinzione e di grazia francese. La sezione dell’Esposizione universale consacrata ai ventagli è per certo una delle più curiose e delle più gentili. Percorriamola rapidamente. Ecco per la prima la bacheca del signor Carlo Meyer che fa uno dei più considerevoli commerci di esportazione. Vi rimarco un ventaglio in avorio d’una grandissima finezza e d’una leggierezza aerea; un altro ci presenta un’assai graziosa applicazione di merletti su fondo azzurro; quest'altro è gentilmente dipinto da Bresson; quest’altro ancora ci mostra una madreperla vivamente colorita dalla natura di quella tinta che in commercio si chiama Burgos. Il signor Alecandre è il fornitore di S.M. l’Imperatrice, e sa dare ai suoi prodotti un vero valore artistico. Nella sua bacheca ammirammo pitture del secolo di Luigi XIV e Luigi XV di bellissimo stile, ed una incantevole fantasia che potrebbe essere segnata anche da Hamon. Sono Amorini che giuocano all’altalena dinanzi ad un crocchio di giovani donne, belle come le Muse, panneggiate come statue e d’un esteriore tutto poetico. I signori James, padre e figlio, espongono un graziosissimo ventaglio da fanciulla, di stoffa bianca, con una leggiera ghirlanda di fiori, orlato di merletti e montato in madreperla. È proprio un peccato il non esser padri o padrini per aver occasione di farne acquisto e regalarlo. È difficile vedere trafori più meravigliosi di quelli eseguiti dal signor Caumont nel legno di sandalo e nell’ avorio. Il signor Guérin-Brécheux, in collaborazione col signor Carlo Muller, fece un piccolo capolavoro. Egli somministrò la materia ammirabilmente preparata, e Carlo Muller vi dipinse le disgrazie d’Atteone mutato in cervo, in tre piccoli medaglioni che attestano un vero talento di miniaturista. Ilsignor Guérin-Brécheux espone altresì delle madreperle dipinte, meravigliose di luce e di splendore. Non dimentichiamo nella bacheca del signor Vanier l’addio d’Ettore e di Andromaca, d’un colorito rimarchevole, opera del signor Parmentier; un grazioso Besson, genere Luigi XV ed una graziosa scena di pattinatori desunta dalla vita galante della medesima epoca. Ma ho premura di venire a parlare della nostra grande riputazione parigina, francese, europea, universale, Duvelleroy. Duvelleroy è il principale dei fabbricatori di ventagli, e le più belle mani del mondo si disputano i prodotti meravigliosi della perfetta sua arte. Per lui lavorano i primi fra i migliori artisti. Che cosa dovrò aggiungere a suo elogio quando avrò citati i nomi dei signori Chapain, Hamon, Comle-Calix, Filippo Rousseau, Nanteuil, Gavarni, Soldé, Garnier, Carlo Muller? Chi scegliere? Quale prendere? Avete mai veduto nulla di più splendido di questo avorio incrostato di pietre fine? e che cosa ne dite di quei nielli che prolungano sulla madreperla la trina nera la cui maglia copre il foglio del ventaglio ? Questa è madreperla dipinta: non fate lo sprezzante. La madreperla dipinta è la novità dell’anno: non tutti ne possono avere. Ma voi siete del mio sentire; preferite a qualunque cosa il lavoro d’arte.

 

In una pubblicazione del 1900, “Merletti fatti a mano: l'origine del merletto” troviamo il capitolo VII dedicato al ventaglio.

Il primo ventaglio interamente in pizzo fu realizzato nelle Fiandre nella prima metà del XVII secolo, per il Duca di Brabante. Prima di allora si usavano solo ventagli ornati in pizzo, con la foglia stessa in taffetà di seta o pergamena su cui il pizzo veniva incollato o cucito; questi sono spesso visibili in dipinti contemporanei. Nella storia dei ventagli, la rappresentazione pittorica è molto attendibile, poiché, a causa del loro uso frequente – e in passato erano molto più usurati, se si deve credere alle vecchie fonti, rispetto a oggi – è raro trovare ventagli di data anteriore al XVIII secolo. Senza dubbio, vecchie stecche rotte, foglie di ventaglio logore e nappe sbiadite, che ora sarebbero stati dei veri e propri tesori, venivano spazzati via come spazzatura, poiché ogni moda successiva richiedeva una novità. Come nell'arte del merletto, anche per quanto riguarda l'invenzione del ventaglio, diversi paesi rivendicano il primato. India, Cina e Giappone hanno tutte leggende che pretendono di fare riferimento alla scoperta poetica o accidentale dell'uso e del fascino di questa importante arma nella civetteria femminile. Il ventaglio, insieme al parasole e alla zanzariera, è spesso menzionato negli antichi poemi sanscriti ed era uno degli attributi regali degli dei e dei semidei del cielo indù.  Altri sembrano essere stati i precursori delle graziose foglie di pizzo di epoca successiva. Le piume di fagiano venivano utilizzate in Cina per i ventagli reali già duemila anni prima di Cristo. Le piume compongono il ventaglio con cui la famosa regina Elisabetta, regina della moda, è rappresentata in uno dei suoi ritratti; questa è, per quanto ne sappiamo, la più antica rappresentazione inglese di un ventaglio nella ritrattistica inglese. Il ventaglio pieghevole cinese, che si dice sia stato ispirato dalle ali ripiegate di un pipistrello, non fu introdotto in Europa fino alla fine del XVI secolo, e le dame di Milano, Firenze, Venezia e Padova, che all'epoca erano le città leader della moda mondiale, indossavano tutte ventagli di piume, come quello mostrato nel ritratto di Elisabetta, con o senza un piccolo specchio al centro.

 

Ritratto della regina Elisabetta I, con gorgiera e polsini bordati di pizzo. Tiene in mano un ventaglio, l'unico regalo che a quei tempi un suddito poteva fare al sovrano.

 

In Italia, Carpaccio dipinse molti ventagli nel XVI secolo, e dai suoi dipinti scopriamo che il famoso pizzo Point d'Espagne in oro e argento era molto utilizzato come bordatura per i ventagli con struttura rigida dell'epoca rinascimentale. Il ventaglio stesso era solitamente di broccato di seta, teso su un telaio con ornamento in pizzo, sotto forma di un inserto a bordo dritto simile a quello che oggi chiamiamo gallone, veniva utilizzato a strisce e fasce attraverso il broccato e lungo i bordi. È questo tipo di ventaglio bordato in pizzo quello raffigurato nel celebre dipinto di Tiziano Vecellio "La dama con ventaglio", nella Galleria di Dresda. È un fatto curioso, che ricorda che a quell'epoca c'era molta etichetta nell'indossare e usare i ventagli, e che un ventaglio bordato in pizzo era indossato solo dalle donne sposate.

 

“La dama con ventaglio” o “la dama in bianco”, Tiziano Vecellio, 1561, Staatliche Kunstsammlungen, Dresda.

Nel 1561, Tiziano inviò ad Alfonso II d'Este, duca di Ferrara, il ritratto di una persona che descrisse nella lettera di accompagnamento come "l'essere più prezioso del mondo" (la lettera è sopravvissuta solo in un trattato di Francesco Scannelli). Il ritratto è probabilmente la "Dama in bianco". Si è a lungo ipotizzato che Tiziano avesse raffigurato sua figlia Lavinia in abito da sposa, oppure creò un'immagine ideale della bellezza femminile. Utilizzò una modella che aveva utilizzato anche in altri dipinti. La tradizione di dipingere ritratti femminili idealizzati ("belle donne") a Venezia risale alle opere di Giovanni Bellini e Giorgione.

 

L'unico esemplare conosciuto ancora esistente si trova in una collezione privata in Francia. Il pizzo su questa rara curiosità è il punto veneziano del XVI secolo; forma un bordo su un foglio di pergamena traforato e tagliato, teso su un telaio e sostenuto da un grosso bastone che ne costituisce il manico. Al tempo di Enrico VIII, in Inghilterra, i ventagli con manico lungo erano utilizzati sia da uomini che da donne. "I gentiluomini avevano ventagli prodigiosi, con manici lunghi almeno mezzo metro, con questi le loro figlie venivano spesso redarguite". Abram Boss, celebre illustratore dei costumi e delle mode del XVII secolo ci mostra numerosi ventagli pieghevoli ornati di pizzo. Strette fasce di inserimento si trovano sul bordo superiore del supporto e occasionalmente a intervalli nella parte inferiore. Il pizzo di pergamena, come veniva chiamato in Inghilterra quando fili di seta, oro o argento venivano intrecciati sulle sottili strisce di cartoncino o cartone che formavano le linee principali del disegno, accrebbe notevolmente il valore dei ventagli del XVI e XVII secolo; e i prezzi a volte pagati per essi appaiono alquanto esorbitanti. Tuttavia, le stecche di tali ventagli non erano di rado tempestati di pietre preziose. Elisabetta I donò alla regina Luisa di Lorena un ventaglio spendendo 1200 corone e uno dei ventagli della regina Elisabetta fu valutato 400 sterline. Fu questa regina a decretare che un ventaglio fosse l'unico dono che un suddito potesse fare al sovrano, e crediamo che l'antica legge sia ancora valida. Leggendo la storia generale di ogni pregiata varietà di merletto, si acquisisce una conoscenza della storia del ventaglio di merletto, poiché non esiste una storia separata per quanto riguarda la sua costruzione.

Fin dal XVII secolo, i disegni per il pizzo nei ventagli sono sempre stati diversi a seconda della moda prevalente. Gli arabeschi rinascimentali e la ricchezza della lavorazione distinguevano gli esemplari del primo XVIII secolo, e i merletti robusti ma delicati come il Punto Rosalina e il merletto di Burano dell'epoca, erano particolarmente adatti allo scopo, che richiedeva leggerezza abbinata a resistenza. Quando i medaglioni apparvero nei mobili, nelle decorazioni murali e nei disegni per i broccati, furono adottati con entusiasmo dai disegnatori di ventagli in pizzo. A Boucher e Watteau sono stati attribuiti molti ventagli dipinti, forse più esemplari di quanti ne abbiano mai lasciati gli studi dei maestri; comunque sia, i ventagli dipinti sono raramente firmati. L'elegante stile del medaglione ebbe particolare successo, quando fu applicato al disegno del merletto, ed è ancora ampiamente utilizzato nel merletto Duchesse, che presenta spesso medaglioni di squisita fattura; delicati spruzzi di punto a punto sono lavorati sul fondo a rete o a punto fine, e questi medaglioni risaltano con un effetto eccellente tra gli spruzzi realizzati a fuselli del tessuto principale. Anche il Punto d'Angleterre inglese presenta frequenti esempi del periodo del medaglione nei disegni, con riempimenti traforati spesso utilizzati per alleggerire ampie superfici unitr fittamente. Questo stile è ben visibile nel ventaglio appartenuto all'Imperatrice Eugenia.

Ventaglio in merletto ad ago, punto d’Alençon, e stecche in madreperla  intagliata, appartenuto all’imperatrice Eugenia moglie di Napoleone III, XIX secolo.

 

Pagina di merletto ad ago realizzato nel convento della Presentazione a Youghal, Irlanda, XIX secolo

 

Ventaglio in merletto a fuselli design italiano, realizzato a Seaton, nel South Devon, sotto la direzione della signorina Audrey Trevelyan. Fine del XIX secolo.

 

Il pizzo è stato occasionalmente utilizzato in combinazione con la pittura nella decorazione dei ventagli: un medaglione di garza inserito in una cornice di pizzo, e il tessuto semplice dipinto con un amorino, una ghirlanda di fiori o qualche altro grazioso disegno secondo il metodo Boucher. Pizzi applicati di varia natura sono stati ampiamente utilizzati per le pagine dei ventagli. Una leggiadra fantasia richiedeva motivi bianchi o crema su rete o chiffon neri lavorati a macchina; l'effetto era certamente leggero e aggraziato, ma gli amanti del raffinato pizzo fatto a mano avrebbero senza dubbio preferito che un giocattolo così delicato come un ventaglio fosse interamente realizzato a mano. L'elegante effetto delle antiche "brides ornées", caratteristiche dell'ormai estinta manifattura Argentan, non è troppo delicato per la base di un ventaglio, né la laboriosa rete fatta a mano di Burano è troppo fine per la pagina che deve soffiare soffici zefiri sulle guance della Bellezza. Le moderne pagine di pizzo fatte a mano sono spesso montate su stecche antiche con un effetto eccellente, poiché la loro evoluzione sul ventaglio artistico aveva raggiunto il suo massimo durante il regno di Luigi XV e non è mai stato eguagliato da allora. Venivano utilizzati legno, avorio, oro, argento, tartaruga e lacca, oltre a pietre preziose, perle e metalli intagliati a mano; non si risparmiava tempo né denaro per arricchirli. La fragile pagina dell'epoca, che era generalmente di pergamena accuratamente preparata chiamata pelle di pollo (un nome un po' fuorviante, poiché non si tratta di pelle di pollo), è generalmente decaduta molto prima delle stecche più robuste, così che con una raffinata pagina di pizzo moderna i supporti antichi ricevono, per così dire, una nuova vita.

Nel XVIII secolo vennero prodotte enormi quantità di ventagli, poiché le bellezze femminili di quel periodo non ne facevano mai a meno, né in casa né all'aperto, né d'inverno né d'estate; e l'attuale uso limitato del ventaglio in Inghilterra al gentil sesso e, in generale, alle ore serali, è relativamente recente. In paesi come il Giappone, il ventaglio non è un articolo di lusso, ma di uso domestico quotidiano; non solo la contadina si sventola mentre svolge i lavori domestici, ma anche il bracciante porta il ventaglio in una mano mentre brandisce la zappa con l'altra, e il negoziante si sventola mentre serve i clienti. Ma con questi ventagli di utilità generale non abbiamo nulla a che fare, perché i ventagli di pizzo sono sempre stati articoli di lusso. Non ci sono pizzi di campagna usati per questo scopo: solo il pizzo più fine e pregiato fatto a mano viene solitamente selezionato come adatto per la pagina del ventaglio.

Ventaglio in pizzo con fondo a rete bianca e motivo in seta nera, realizzato presso la School of Art di Cork, Irlanda, XIX secolo.

A History of Hand-Made Lace,  Mrs. F. Nevill Jackson; Ernesto-Jesurum, 1900

 

Ventaglio con cintura, proposto dalla rivista di moda “ La novità” del 1877

 

 

 

The Fan International Circle

Il Fan International Circle lavora per promuovere l'interesse, la ricerca e l'educazione nei confronti del ventaglio, sia antico che moderno.

https://fancircleinternational.org/

Musei del ventaglio

Marche

Museo Malacologico Piceno Via Adriatica Nord 240, Cupra Marittima AP

Si possono vedere ventagli in madreperla.

http://www.malacologia.org/index.htm

Liguria

Museo del Merletto, Villa Tigullio, Rapallo

Nel 2000 il Museo ha creato un’apposita saletta con la collezione di deliziosi ventagli.

Sicilia

Palazzo Mirto Via Merlo, 2 Palermo

Presso il palazzo vi sono parecchi esemplari uno tra i più preziosi è un ventaglio appartenuto alla regina Margherita, in tartaruga bionda e pagina in merletto.

 http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/palazzomirto/ventagli.html

Abruzzo

Museo Nazionale d’Abruzzo, Villa Frigerj Via Guido Costanzi Chieti

 Il percorso espositivo accosta piccoli capolavori d'arte del secolo XVIII, periodo di maggiore diffusione del ventaglio, a manufatti di estrema singolarità, realizzati in pizzo ad ago, a fuselli e in ricamo, del XIX secolo.

http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/148/ventagli-artistici-antichi

Parigi 2, Boulevard de Strasbourg 75010

Museo del ventaglio-Atelier Hoguet : il primo Museo francese interamente consacrato al ventaglio, la collezione contempla più di 2.500 ventagli che vanno dal XVI al XX secolo.

 http://www.annehoguet.fr/musee.htm

Londra

Museo del Ventaglio, 12 Crooms Hill, Greenwich

Il primo museo al mondo dedicato al ventaglio in cui si conservano 5.000 prestigiosissimi esemplari, esposti a rotazione ogni 3 mesi. La collezione è visitabile anche in rete

https://www.thefanmuseum.org.uk

Londra

Victoria & Albert Museum

Il museo possiede una vasta collezione di ventagli

https://www.vam.ac.uk/

Cambridge

The Fitzwilliam Museum, Trumpington Street

Il museo espone ventagli provenienti dalla collezione Messel-Rosse.

https://fitzmuseum.cam.ac.uk/explore-our-collection

Spagna

Museo del ventaglio, Calle de la Iglesia, 2 Aldaia, Valencia

Il Museo si trova in rete con 123 esemplari.

http://abanicosblayvilla.com/museo%20del%20abanico.html

Spagna

Il dipartimento tessile del National Historical Museum ospita una preziosa collezione di ventagli che vanno principalmente dal XIX e inizio del XX secolo, con un totale di 115 pezzi.

Stati Uniti, New York

The MET, Metropolitan Museum of Art

Anche in questo museo possiamo trovare ventagli provenienti da diverse parti del mondo e di varie epoche.

https://www.metmuseum.org/

Stati Uniti , Filadelfia

Philadelphia Museum of Art, 2600 Benjamin Franklin Pkwy

Il museo ha una vasta collezione di ventagli in merletto, madreperla, avorio ecc.

https://www.philamuseum.org/

Stati Uniti, New York

Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum

Parte della collezione si puo’ visionare nel sito del museo stesso e anche in questa pubblicazione

https://library.si.edu/digital-library/book/foldingfansincol00coop

Stati Uniti, California

The Hand Fan Museum

https://www.thehandfanmuseum.org/

Stati Uniti, Massachusetts Boston

Museum of Fine Art

https://www.mfa.org/

Svizzera

Ginevra Mah, Museo d’arte e storia di Ginevra

https://archive.org/details/ventailscollecti0000mary/mode/1up?q=%C3%A9ventail+dentelle

 

Collezionisti

Aldo Dente (grande esperto e collezionista) Stefania Cesari, Anna Checcoli (restauratrice e collezionista), Gabriella, Pierluigi Beggiato, Gabriele Arezzo di Trifiletti, Luisa Moradei (studiosa e collezionista), Chiara Pozzati, Guglielmo Coronini, Esther Oldham, DeWitt Clinton Cohen,  Sue Angell, Mrs. William Randolph Hearst (1922), Mary Clark Thompson (alla sua morte, la collezione di ventagli in ottimo stato,  è stata donata nel 1923 al Metropolitan Museum of Art).

 

Pubblicazioni in rete

“American fan, in memory of President Abraham Lincoln (1867), offered to the Empress of France Eugenie” Librairie Denis

https://archive.org/details/americanfaninmem00libr/mode/2up

“Svaghi artistici femminili”, Alfredo Melani, 1892

https://archive.org/details/svaghiartisticif00mela/page/244/mode/2up

 “A book about fans : the history of fans and fan-painting”,M.A. Flory, Jones Mary Cadwalader, 1895

https://archive.org/details/FloryFans/mode/2up

“Emporium”, il ventaglio e la sua storia, Istituto italiano d'arti grafiche (Bergamo), 1895

https://archive.org/details/emporium02isti/page/52/mode/2up

“Storia Del Ventaglio”, Occoferri Gerolamo, 1907

https://archive.org/details/occoferri-storia-del-ventaglio/mode

History of the fan, Rhead, G. Woolliscroft, 1910

https://archive.org/details/historyoffan00rhea

“The fan book”, Percival MacIver, 1920

https://archive.org/details/thefanbook00percuoft/mode/2up

American fan, in memory of President Abraham Lincoln, offered to the Empress of France Eugenie, Librairie Denis, 1938

https://archive.org/details/americanfaninmem00libr/mode/2up

L'art du vent, Mesmer, Philippe, 1972-

https://archive.org/details/lartduvent0000mesm/mode/1up?q=%C3%A9ventail+dentelle

“A collector's history of fans”, Armstrong Nancy J, 1974

https://archive.org/details/collectorshistor0000arms/mode/2up

“A collector's guide to fans over the ages”, Bertha  De Vere Green, 1975

https://archive.org/details/collectorsguidet0000deve/mode/2up

“The fan”, Gostelow Mary, 1976

https://archive.org/details/fan0000gost/mode/2up

“The book of fans”, Armstrong Nancy, 1978

https://archive.org/details/bookoffans0000arms/mode/2up

“Collecting fans”, Mayor Susan, 1980

https://archive.org/details/collectingfans00mayo/mode/2up

Folding fans in the collection of the Cooper-Hewitt Museum, Cooper-Hewitt Museum; Commoner Lucy A.

https://library.si.edu/digital-library/book/foldingfansincol00coop

“Fans”,  Alexander Hélène, 1984

https://archive.org/details/fans0000unse/mode/2up

“L'Eventail, miroir de la Belle Epoque” : 24 mai-27 octobre 1985, Palais Galliéra, Paris, 1985

https://archive.org/details/leventailmiroird0000unse/

Éventails: collection du Musée d'art et d'histoire de Genève, Maryse Volet, 1987

https://archive.org/details/ventailscollecti0000mary/mode/2up?q=%C3%A9ventail+dentelle

“A Collector's guide to fans”, Mayor Susan, 1990

https://archive.org/details/collectorsguidet0000mayo/mode/2up

Éventails européens : de l'objet d'art au brevet d'invention : European fans : from objet d'art to patented invention : exposition du Musée d'art et d'histoire de Genève, 22 juin 1994-30 octobre 1994, Volet maryse

https://archive.org/details/eventailseuropee0000vole/mode/1up?q=+dentelle

Fans, Hart Avril, 1998

https://archive.org/details/fans0000hart/mode/1up

The Fan Museum, Alexander, Hélène, 2001

https://archive.org/details/fanmuseum0000alex/mode/1up

“The fan” : fashion and femininity unfolded Steele Valerie, 2002

https://archive.org/details/fanfashionfemini0000stee/mode/1up?q=les+modes+1901&view=theater

“Unfolding pictures: fans in the Royal Collection” by Royal Collection (Great Britain), 2005

https://archive.org/details/unfoldingpicture0000roya/mode/2up?q=Empress+%22Augusta-Victoria%22+lace

“Nel regno della moda: I ventagli”

https://archive.org/details/naturaedarterass1513unse/page/120/mode/1up?q=+pizzo+merletto

 

Bibliografia

° Effie Bruce,  Irish lace- Clarke,. Art Journal, Vol. 59 (1897)

  Spielmann Isidore, The British section, 1906

°  The international studio, 1907

^Exposition international di Liegi 1905

Report of His Majesty's Commissioners for the International Exhibition, Saint Louis, 1904

Nature and art, 1866

Sitografia

https://archive.org/details/expositionuniver00bequ/mode/2up

https://archive.org/details/gri_33125007805621/page/n337/mode/2up?q=Miss+Audrey+Trevelyan

https://archive.org/details/internationalstu3212unse/mode/

https://archive.org/details/internationalstu7630unse/mode/

https://fototeca-gilardi.com/

https://archive.org/details/gri_33125010448963/page/n7/mode/2up

https://archive.org/details/historyofhandmad0000unse/mode/1up

 

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