
“Le vele”, merletto ad ago di Burano progetto ed
esecuzione della Maestra di Mestiere e d’Arte Lucia Costantini

Ventaglio con stecche in madreperla,
tecnica-merletto di Honiton
Collezione
privata, Annamaria Manenti Calvi



Anna Ester Poretto
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“ Gianfranca Tolloi – “Preziosa Fedeltà “, 2003
La
lavorazione è eseguita a pezzi riportati con vari punti: punto tela, mezzo
punto, punto stuoia, punto Gorizia, pesciolini, cinese, stellina e
catenella. Il fedele barboncino è realizzato in punto Fiandra a tre paia. I
filati sono principalmente di lino colorato di varie misure, anapé filata a
mano, lana bouclè e cotone. Con questo capolavoro, Gianfranca si è aggiudicata
“ Il fusello d’oro”, partecipando al 5° Concorso che si è svolto ad Offida.
Il tema era “Il ventaglio”.
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“ Ventaglio”, Merletto ad ago di Burano, opera di Rosamaria
Penso, 2014
Riproduzione di un ventaglio dipinto da un
pittore cubano
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Coppia di ventagli, merletto ad ago, Giuliana Sinigaglia,
insegnante di merletto
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Ventaglio
di foggia moderna, merletto ad ago, realizzazione di Patrizia su disegno di
Cipriano Civran Bortolato. Il filo e i nodi hanno creato delle linee che a
loro volta si intrecciano le une con le altre.
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Rosalba, Castrignano dei
Greci, maestra merlettaia
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Concetta Tumminieri, Siracusa
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Annamaria, Cava de’ Tirreni
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Silvana Era, Quartu
S. Elena (CA)
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Franca, Roma
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Ventaglio,
Fabiola da Castignano
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Ventaglio in merletto e
madreperla, nella parte interna centrale c’è una decorazione che rappresenta
il monogramma “V” di Virginia,
sovrastato dalla corona aperta che in araldica simboleggia il titolo
nobiliare della marchesa. Appartenuto alla contessa (contessa per matrimonio,
ma marchesa di famiglia) Virginia Oldoini Verasis di Castiglione fino al
1858, la successiva proprietaria fu la
filantropa americana e moglie di un banchiere, Mary Clark Thompson che nel
1923 lo donò al ”The MET”di New York.
© Metropolitan Museum, New York
La
contessa di Castiglione (1837-1899) amava farsi fotografare in costumi e pose
scenografiche e presentarsi ai grandi balli in abiti sfarzosi. In questa
imagine del 1865 ca. la vediamo accompagnata dal suo originale e
personalizzato ventaglio, aperto e in bella mostra a indicare la sua nobile
origine di marchesa, superire a quello di contessa.

Questo è il particolare di un’altra fotografia
con lo stesso ventaglio chiuso, fototeca Giraldi
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Pagina di ventaglio in merletto
a fuselli di Honiton, Devon Inghilterra datato 1877-1878, il disegno e
l’esecuzione vengono attribuiti a Radford Emma.
Anche il Metropolitan Museum of Art di New York possiede un fazzoletto di questa artista.
Il
naturalismo nel design era una caratteristica peculiare del merletto a
fuselli inglese realizzato a Honiton nel Devon e nell'area circostante negli
anni '60 dell'Ottocento e negli anni successivi. Nel 1864 in occasione
dell’esposizione sull’Agricoltura dell’Ovest dell’Inghilterra si tenne un
concorso sul merletto avente come soggetti fiori, frutta, foglie o insetti,
rigorosamente fedele alla natura, vennero offerte 100 sterline all’opera
vincente.
Questo
ventaglio è formato da foglie, farfalle, more e fiori di vari tipi ed ha
partecipato ad un concorso bandito dalla “Fan Makers Company” nel 1878, per il
quale ha vinto il secondo premio. Fu acquistato nuovo dal Museo dopo la
competizione, per 10 ghinee (10,50 sterline).
©
Victoria and Albert Museum, Londra

Particolare del ventaglio
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Pagina
di ventaglio in merletto a fuselli di Honiton, 1910- disegno di Harrison Charles
© Victoria and Albert Museum, Londra
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Ventaglio in avorio, madreperla
e taffetà di seta con applicazioni di merletto, 1870 ca.-manifatture A.
Rodien. Il bordo è rifinito con fiorellini di merletto, al centro un bouquet
di fiori con tre frecce infilate, il tutto tenuto da una catenella. Ai lati
due piccolo farfalle e a seguire altre due farfalle eseguite magistralmente
come tutta la composizione. L’opera è stata donata da Ida Lincoln
Cooper al “The Met” nel 1943.
© Metropolitan Museum, New York
Particolari del ventaglio:

Fiorellini di contorno

Farfalla grande

Motivo centrale
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Pagina di ventaglio realizzato
dalla scuola del merletto di Burano per la regina Elena in occasione del suo
matrimonio con Vittorio Emanuele III, nel 1896 (History of lace, Bury
Palliser)
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Pagine di ventagli realizzati da Aemilia
Ars
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Pagina di ventaglio in merletto
ad ago eseguito da tre merlettaie di Ghent (Belgio) in sei settimane, disegno
di M.Knoff ( tratto da “Bobbins of Belgium”, Charlotte Kellog, 1920)
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Pagina di
ventaglio realizzato in merletto ad ago per la principessa Maud del Galles in
occasione del suo matrimonio nel 1896. Al centro si può notare la corona e la
lettera “M”, iniziale della principessa tra fiori boccioli e foglie. (History
of hand- made lace” M.F. Jackson)

Ventaglio in merletto ad ago,
punto d’ Alençon, e stecche in madreperla appartenuto all’imperatrice
Eugenia moglie di Napoleone III, XIX secolo. ( History of hand- made lace”
M.F. Jackson)

Ventaglio
eseguito a Beer nel Devonshire, in Inghilterra da Audrey Trevelyan, per
essere esibito nell’Esposizione di Parigi nel 1900. Il disegno ha subito
delle modifiche da un disegno italiano per essere adattato al vecchio punto
di Honiton. ”I
merletti italiani prodotti a Beer sono un nuovo ramo, fondato da Miss Bowdon
e abilmente portato avanti da Miss Audrey Trevelyan di Seaton ( Audrey si è aggiudicata il “Grand prize”
all’Esposizione Internazionale svoltasi a Saint Louis nel 1904, presentando
un abito da sera con strascico di
merletto realizzato a fuselli e merletto applicato su rete). Questo pizzo italiano è
realizzato interamente sul cuscino e il modo in cui le donne di Beer hanno
ripreso i punti e la modalità di realizzazione la dice lunga sulla loro
abilità e adattabilità. C'è ancora un buon numero di lavoratori rimasti in
questo pittoresco villaggio. Qui dove la pesca è
l’industria di base, nelle cattive stagioni della pesca, le donne possono
guadagnare più degli uomini. Una bella contea e una bella arte sono giunte
fino a noi mano nella mano. Facciamo del nostro meglio per evitare che l'uno
venga rovinato e l'altro perduto, e teniamoli entrambi insieme affinché siano
una gioia e un piacere per sempre.”Bury
Palliser, History of lace, 1865

 
Ventaglio donato da Lord Crewe alla duchessa di
York, per il suo matrimonio nel 1893°, realizzato ad ago con filati di lino
e cotone su supporto di garza di seta. La struttura è in tartaruga, sulla
prima stecca di guardia (guardie o stecche di guardia, sono le due grandi
stecche visibili a ventaglio chiuso) ci sono le iniziali (Vittoria-Maria)
in oro sovrastate dalla corona. Ad impreziosire il tutto ci sono diamanti,
smeraldi, perle e un rubino.
Questo ventaglio di pizzo irlandese era un regalo di nozze per la
futura regina Mary. Il donatore era Lord Houghton, viceré d'Irlanda dal
1892 al 1895, quando fu nominato conte (poi marchese) di Crewe. La foglia o
pagina di merletto è stata realizzata dalla Youghal Cooperative Lace
Society presso il Presentation Convent, nella contea di Cork, per l'Irish
Industries Association. La scatola del ventaglio è originale e ben conservata,
c’è una sigla che la attribuisce a Duvelleroy, famoso fabbricante parigino
di ventagli.
Dopo la carestia irlandese delle patate del 1846 in Irlanda furono
fondate numerose piccole industrie, quasi tutte da parte di mogli di
ecclesiastici protestanti o di comunità cattoliche romane, nel tentativo di
creare nuove fonti di reddito. La lavorazione dei merletti era considerata
una modalità adeguata per l'impiego della forza lavoro femminile. Una delle
prime fabbriche di merletti ad essere fondata fu quella presso il
Presentation Convent, Youghal, nella contea di Cork, dove nel 1846 Madre
Mary Ann Smith scuciva alcuni merletti italiani ad ago per apprendere la
tecnica. Cominciò ad insegnare il mestiere ai bambini del posto e nel 1852
il Convento istituì una scuola di merletto. All'inizio del 1880 ci fu la
necessità di migliorare gli standard, e fu in questo periodo che fu
sviluppato il caratteristico pizzo ad ago ora associato a Youghal. I
disegni lavorati a pizzo erano ideati dalle monache stesse, che avevano
ricevuto formazione dal Ministero dell'Istruzione; avevano anche stretti
legami con la Cork School of Art. Il Convento della Presentazione ha
realizzato un gran numero di foglie per ventaglio destinati ai reali, il
presente ventaglio è stato considerato " uno dei più riusciti in
termini di design e ricchezza di effetti ".

Toilette da
sposa della regina Mary d’Inghilterra, l’abito e il ventaglio fanno parte
della Royal Collection Trust, Inghilterra

Matrimonio di Vittoria Maria di Teck con il
principe Giorgio, futuro re Giorgio V


Ventaglio in merletto a
fuselli di Honiton, filato di lino e cotone color crema, supporto in garza
di seta, stecche e guardia di madreperla, intagliati e incise, anello e
perno in oro. Royal Collection Trust, Inghilterra
Questo ventaglio era un regalo di nozze per la futura regina Mary
"da
parte delle merlettaie e delle dame di Honiton e del vicinato". Essendo un ottimo esempio di pizzo
prodotto a Honiton (Devon), all'epoca il principale centro di produzione di
merletti nativi, era chiaramente un regalo molto appropriato.
Il pizzo è stato realizzato nella zona di Honiton sin dalla fine
del XVI secolo. Nel 1830 la regina Adelaide concesse un mandato reale per
la fornitura di merletti ad Amy Lathy, una merlettaia di Honiton. Il pizzo
di Honiton del diciannovesimo secolo ha molte somiglianze con il pizzo di
Bruxelles, sebbene a Honiton i singoli pezzi di pizzo a fuselli fossero
applicati su un fondo di rete fatto a macchina, piuttosto che su uno di
rete drochel. Il velo da sposa e la balza del vestito della regina Vittoria
furono realizzati a Honiton, così come quelli della futura regina
Alessandra. Tuttavia, i ventagli di pizzo non erano di moda né nel 1840 né
nel 1863. La regina Mary fu la prima sposa reale a ricevere un ventaglio di
pizzo Honiton durante il suo matrimonio.
La decorazione della foglia comprende al centro una M coronata e ai
lati una cornucopia contenente rami di maggio in fiore. La sposa, la
principessa Vittoria Maria di Teck, nata il 26 maggio 1867, nella sua
famiglia era conosciuta come May.
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Collezione di ventagli al MAH,
Museo di arte e storia di Ginevra, Svizzera,

Particolare ingrandito
La pagina di questo ventaglio
datato 1890 circa è fatta interamente di merletto ad ago eseguito a “Point de
gaze”. Questa tecnica ebbe grande successo nella seconda metà del XIX secolo
grazie ai virtuosismi delle merlettaie belghe. I motivi del point de gaze
sono soprattutto floreali con bouquet e bordure di fiori diversi, quasi
coprono le foglie conservando comunque un aspetto arioso e leggero. I
ventaglisti, (artigiani che montavano i ventagli) spesso sceglievano le
montature in madreperla o tartaruga per rendere ulteriormente prezioso il
ventaglio con il merletto. La montatura è in madreperla rosa del Giappone
chiamata “goldfish”, rifinita con una manifattura molto sobria. Questo
ventaglio è stato donato al museo in una scatola portante la dicitura: “Frisdrich
Blos/Karlsruhe/Ball, Theater, gesellschaftes,ecc.” e un’iscrizione
manoscritta: “Ventaglio in point d’Angleterre appartenuto alla regina Olga
Nikolaevna di Württemberg (regalo di Lilli Grethe)”. La granduchessa Olga
nata nel 1822 e morta nel 1892 era la figlia dello zar Nicola I. Dono al
museo nel 1959 da parte di Nathalie Borel.

“Il tralcio di agrifoglio”,
collezione di ventagli al MAH, Museo di arte e storia di Ginevra, Svizzera

Dono al museo di Amelie Pelot
La pagina in merletto di seta
nera è del tipo Chantilly, eseguita nel 1860 circa. Probabilmente fatta in
Belgio, a Grammont. I motivi vegetali ombreggiati sono messi in evidenza da
un fondo molto leggero. La madreperla scura della montatura è chiamata nero
di Thaiti, ha inciso dei raceme fioriti con volute e fiori e sono in armonia
con il merletto.

Collezione di ventagli al MAH,
Museo di arte e storia di Ginevra, Svizzera
Ventaglio con montatura in avorio e pagina in
tulle meccanico con applicazioni di Bruxelles, realizzate a fuselli. Eredità
di Alphonse Gautier-Livingstone, 1938

Ventaglio in merletto di Teneriffe

Cromolitografia
di un ventaglio donato dalla Principessa Maria, Duchessa di Hamilton, a Sua
Altezza Reale la Principessa Mary in occasione del suo matrimonio. La descrizione
è dell’inglese W. J. Thomas di Oxford, uno dei principali gioiellieri in
Europa, della corte inglese. Le stecche laterali sono in oro traforato con
lavorazione arabescata, arricchiti dai monogrammi e dalla corona di Sua
Altezza Reale in diamanti, rubini e smeraldi. Le stecche sono in pregiata
madreperla intagliata, riccamente intarsiate con ghirlande di fiori in oro
puro; il monogramma e la corona sono incisi anche sulla parte centrale. La
pagina è in pregiatissimo pizzo di Bruxelles, appositamente disegnato, e la
lavorazione, così come il pizzo del facsimile disegno, è davvero squisita.


Ventaglio in
merletto, Museo di Cluny

Ventaglio
donato alla regina Alessandra dalla Worshipful Company of Fan Makers, per il
giorno della sua incoronazione come regina d’Inghilterra avvenuto nel 1902.

Ventaglio
in merletto realizzato a fuselli dalla Scuola Pratica delle Merlettaie di
Mariinskij, donato all’imperatrice Maria Feodorovna, Russia
1883.

Ventaglio
disegnato ed eseguito con la tecnica ad ago da Minne Dannaert, aggiudicandosi
la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Liegi nel 1905. In questo
elaborato scrigno sono rappresentati le principali città del Belgio.^

Il luppolo con La Maison Du
Roi a Bruxelles, sede del museo civico dal 1887.
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Le orchidee con la chiesa di San Nicola, la cattedrale di
San Bavone e la torre civica il Beffroi a Gant.
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Le palme a Bruge con il
Beghinaggio e il lago dell’Amore
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Il Kursaal tra un’onda e i flutti del mare ad
Ostenda
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La corona reale e la stella del Congo
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L’Expo di Liegi
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Gli ulivi, l’alloro e i leoni belgi

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Volo di gabbiani e il porto
di Anversa, Het Steen castello medievale di Anversa.

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Ventaglio
in merletto ad ago in point Alençon, Georges Martin (Compagnie delle Indie).
Medaglia d’oro all’esposizione di Liegi, 1905

Merletto
ad ago eseguito nell’atelier parigino del famoso produttore di ventagli,
Duvelleroy. E’ opera di un'esperta merlettaia fiamminga e della pittrice Miss
Darcy, che ha simboleggiato il sonno dipingendo una dea che dorme tra i
papaveri. Le foglie, i fiori e gli steli sono contornati da un rilievo, dando
tridimensionalità all’opera, la rete di fondo è realizzata con punti piccolissimi
e filo sottile.

Un altro
ventaglio di Duvelleroy in punto garza fiammingo con applicazione di fiori a
fuselli che contrastano con la vaporosa leggerezza della rete. Dalla metà del
XIX secolo le merlettaie fiamminghe realizzavano deliziose applicazioni su
una rete fatta a mano, successivamente meccanica. Utilizzavano quindi i
molteplici fiori a fuselli necessari per la realizzazione della Duchesse di
Bruxelles e di Bruges, dando origine ad un nuovo stile, le “Dentelles de
l'art nouveau o "modern style”.

Disegno per ventaglio eseguito da Myra Naylor e
pubblicato nel 1902

Particolare del disegno

Un altro disegno sempre di Myra Naylor



Disegno per ventaglio da realizzare in merletto
di Alençon , Lidia C. Hammet pubblicato nel 1902


Disegno per ventaglio da realizzare in merletto
di Bruxelles, Lidia C. Hammet - pubblicato nel 1902

Ventaglio totalmente realizzato in avorio,
realizzato in Cina per il mercato europeo, nel tardo XVIII secolo





Ventagli
in merletto policromo disegnati da Felix Aubret, il primo ventaglio dal
titolo “roses” fu acquistato dall’imperatrice di Germania, Augusta Vittoria.
Aubert è stato un grande disegnatore francese, ha proposto nuove idee nel
campo del tessile, proponendo degli insiemi inediti. Le pagine dei ventagli
più prestigiose sono state eseguite ad ago a punto di Alençon, a fuselli di
Chantilly nero, oppure duchesse di Bruges o di Bruxelles.

Ventaglio presentato all’esposizione
universale di Parigi nel 1900, eseguito da M.me Hrdlicka e disegnato da M.
Hrdlicki


Ventaglio in
merletto a fuselli, Brussells, lino, stecche in madreperla, 1860, dono di Anne E. Wardwell, The Cleveland Museum of Art, Ohio, U.S.A

Ventaglio
con decoupage di fiori di pansè e inserto in merletto a fuselli , merletto di
Honiton.

Progetto
per ventaglio realizzato da Gertrude M. Chapman di Dover, partecipante al
concorso internazionale indetto nel 1907 a South Kensington, Londra. Il
progetto da realizzare a fuselli con la tecnica dell’ ”Honiton lace”, si
aggiudicò la medaglia d’oro.°

Pagina di ventaglio in Punto d'Alençon del
periodo di Luigi XIV, montata su stecche in madreperla intagliata e
impreziosita con emblemi dorati e tralci floreali in rilievo, periodo Luigi
XVI. Nel 1922 faceva parte della notevole collezione di ventagli di Mrs.
William Randolph Hearst.
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Costume veneziano delle “Gentildonne a festa pubblica”, tratto da
“De gli habiti antichi et moderni di diversi parti del mondo”, 1590).
Nel XIII secolo apparve una nuova forma di ventaglio definito
ventarola a bandiera, in questo disegno di Cesare Vecellio possiamo vederne
un esemplare.
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Il ventaglio veniva
allacciato alla vita dell’abito, attraverso un cordone.
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Ventarola di pergamena
intagliata, XVI secolo, collezione Alfred
Lescure
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Troviamo la stessa ventarola
tra la collezione di Albert Figor, in una pubblicazione del 1928. L’asta
che la sorregge è in rame.
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Ventarola da passeggio
dell’isola di Pago, merletto ad ago, Collezione Johanna Fröhlich.
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Elisabetta I con
ventaglio rigido o ventola

Particolare del ritratto di Agatha Bas, Rembrandt, 1641
Collezione Reale, Buckingham Palace, Londra
I giornali nella storia
Articolo tratto da “Il pirata giornale
artistico, letterario, teatrale” del 1844

Ventagli di merletto
Una novità, che dee destare un po' di rumore, è quella del
ventaglio di merletto. L'invenzione di un tal ventaglio non è cosa
leggiera, come potrebbe sembrare a prima vista. Il ventaglio di merletto
non sarà certo molto utile contro il caldo, nè molto atto ad agitar l’aria;
ma s’egli è manchevole in quanto al suo uffizio materiale, non lo è già per
ciò che riguarda il suo uffizio misterioso. Un tal ventaglio rappresenterà
la sua parte morale della commedia umana; darà contegno alle signore, sarà
un velo dietro al quale riparerà la modestia, sia per osservare, sia per
sottrarsi a qualche sguardo troppo indiscreto. Quei goffi ventagli di carta
erano anche in ciò troppo sinceri; nascondevano affatto il viso, e niuno
poteva riconoscere una donna così celata. Oggidì mercè la trasparenza d’un
leggiadro merletto, tutti vedranno e saran visti senza scrupolo e senza
vergogna, nei limiti di una perfetta convenienza. La civiltà fa le cose in
regola essa accorda tanta libertà che basti per toglierci alla soggezione,
e pigliar i nostri comodi senza mancare al decoro.
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Articolo tratto dalla “Gazzetta Toscana”, 1767

L’articolo annuncia la morte della giovanissima Arciduchessa
d’Austria Maria Giuseppa (21 ottobre 1767), figlia dell’imperatrice Maria
Teresa D’Austria e promessa sposa al re delle due Sicilie. Viene data
descrizione su come la corte doveva abbigliarsi durante il periodo di lutto
che doveva durare 12 settimane: “Per le dame, nelle prime quattro settimane
in abito di seta nero, veli bianchi con orli alti, scuffia di velo nero
colla punta, orecchini e fibbie nere, e ventaglio nero: nelle
seconde in finimenti di piccole trine, orecchini di perle, e ventaglio
bianco e nero: nell’ultime finimenti di trine larghe, nastri e ventaglio
di colore e gioie di pietre fini. Sempre nello stesso anno morì
l’imperatrice Maria Giuseppa Antonia Walburga di Baviera sposa
dell’imperatore Giuseppe II. In seguito a questo evento la corte doveva
portare il lutto per sei mesi: “Le dame dovranno comparire per le prime sei
settimane in abito di buratto o scottino (tessuto di lana assai fine),
gioie nere e ventaglio, e punta sulla testa….Nelle seconde sei
settimane in abito di gros de tour (tessuto di seta o lino a coste
orizzontali) o taffettà nero, finimento di velo bianco gioie nere e ventaglio
simile. Nelle terze col finimento di piccolo trine, gioie buone e ventaglio bianco e nero:
nelle restanti con finimenti di trina, nastri e ventaglio di colore.
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L'Esposizione universale illustrata del 1867,
“I ventagli” di Luigi Enault

Padiglione riservato ai ventagli durante
l’Esposizione Universale di Parigi, 1867

Il ventaglio è antico al pari dell’uomo e più antico della donna.
Non è impossibile immaginare una donna senza ventaglio. Intanto che il
serpente ingegnavasi a sedurre la bionda Eva, la progenitrice del genere
umano doveva farsi vento con una foglia di fico. I ventagli della signora
Abele e delle signore Caino perirono nel diluvio: non fu possibile mettere
nell’arca ogni cosa, perché gli elefanti tenevano troppo posto. Ma il
bisogno aguzza l’ingegno: fu giuoco-forza trovare un rimedio ai torridi
ardori d’un sole ancora affatto giovane, e che non aveva avuto il tempo di
raffreddarsi. Si inventò di nuovo il ventaglio. Se ne attribuisce la gloria
alla figlia dai piccoli piedi d’un mandarino a bottoni di cristallo. I
primi ventagli delle primitive civettuole dovettero essere foglie d’albero
e piume di uccelli. Le dame greche usavano per ventaglio le penne occhiute
del pavone, il che dovette metterle in uggia a Giunone di cui il pavone,
siccome è noto, era l’ uccello favorito. In Francia il ventaglio fu messo
alla moda dai profumieri italiani, venuti al seguito di Caterina de’
Medici, È tanto leggiero, che non fece fatica a passare lo stretto. Le
Inglesi se ne servirono molto per persuadersi che nel loro paese faceva
caldo. Nella storia delle corti non si parla altro che del magnifico
ventaglio offerto alla grande Elisabetta, la Regina-Vestale, come la chiama
Shakspeare. Le belle dame della corte di Luigi XIV sentirono talmente il
bisogno di farsi vento, cosa naturalissma nell'immediata vicinanza al
Re-Sole , che questo grande mo-narca, il quale regolava tutto, provò il
bisogno di costituire in prepositura i mastri fabbricatori di ventagli
della sua buona città di Parigi. Il ventaglio era allora una parte
indispensabile ed integrante dell’abbigliamento d’una donna: si rideva, si
ciarlava sottovoce, si sbadigliava benanco dietro a quel fragile, ma
inviolabile baluardo, di cui soltanto le illustri donne galanti conobbero
le inesauribili risorse. Non si contavano meno di centotrè maniere di
servirsene, e dicesi che Racine avesse formato il progetto di comporre un
poema didattico destinato a trasmettere alla posterità tutte quelle maniere
coi suoi sublimi versi alessandrini. La morte spezzò la sua penna prima che
potesse compiere sì grande opera. Il ventaglio però non ristette dal
proseguire la carriera dei suoi successi. Questi in un dato momento furono
così grandi che gli uomini stessi nel 1828 non temettero di farne uso. Del
resto essi possono farsi forti d’un esempio sacrosanto: lo stesso nostro
santo padre il Papa si fa far vento durante certe cerimonie della liturgia
romana. Fra gli orientali il ventaglio perde della sua leggierezza e, cosa
strana, diventa immobile. È una specie di soffietto gigantesco, attaccato
alla soffitta, e che viene mosso a forza di braccia. Quanta differenza
corre da questa azione meccanica alla gentile manovra delle Spagnuole!
Queste armeggiano tanto bene col ventaglio che si dovette appositamente
creare un vocabolo per esprimere l’atto grazioso al quale d’ordinario
consacrano i tre quarti della loro vita. Si chiama abanicar il giuoco del
ventaglio, ed ojerar il giuoco degli occhi. I due fanno il pajo, e basta
d’uno solo di essi per perdere un uomo. La produzione di ventagli occupa un
posto importante nell’industria parigina. Un ventaglio non passa per meno
di quindici mani. Due fogli di carta o di stoffa appoggiati sopra una
dozzina di listarelle di legno, di madreperla o di avorio, esigono il
concorso di quindici operai diversi – bell’esempio della divisione del
lavoro! I fogli del ventaglio si preparano generalmente a Parigi: le
asticelle – legno, avorio, madreperla, tartaruga o corno – sono il
privilegio quasi esclusivo di certe comuni del dipartimento dell’Oisa, i
cui abitanti arrivano ad un’abilità veramente meravigliosa nella specialità
dell’incisione, del traforo e dell’intarsio. La decorazione artistica è
talvolta affidata a pittori di primo ordine. I Watteau, i Boucher, i Lebrun
arricchirono alcuni ventagli di squisiti lavori dei loro pennelli. I
signori Boulanger e Camill Roqueplan in un’epoca più recente si erano
incaricati di abbellire la graziosa collezione di ventagli che fu messa nel
corredo nuziale della duchessina d’Orléans.Talvolta il ventaglio è senza i
fogli di carta o di stoffa, e composto solamente dalle sue asticelle
scolpite, intarsiate e dipinte, riunite dal basso da una piccola madrevite,
in alto da un nastroIl ventaglio è per eccellenza ciò che si chiama un
articolo di Parigi. Niun paese sa darvi il suo inimitabile carattere
d’eleganza, di distinzione e di grazia francese. La sezione
dell’Esposizione universale consacrata ai ventagli è per certo una delle
più curiose e delle più gentili. Percorriamola rapidamente. Ecco per la
prima la bacheca del signor Carlo Meyer che fa uno dei più considerevoli
commerci di esportazione. Vi rimarco un ventaglio in avorio d’una
grandissima finezza e d’una leggierezza aerea; un altro ci presenta
un’assai graziosa applicazione di merletti su fondo azzurro; quest'altro è
gentilmente dipinto da Bresson; quest’altro ancora ci mostra una madreperla
vivamente colorita dalla natura di quella tinta che in commercio si chiama
Burgos. Il signor Alecandre è il fornitore di S.M. l’Imperatrice, e sa dare
ai suoi prodotti un vero valore artistico. Nella sua bacheca ammirammo
pitture del secolo di Luigi XIV e Luigi XV di bellissimo stile, ed una
incantevole fantasia che potrebbe essere segnata anche da Hamon. Sono
Amorini che giuocano all’altalena dinanzi ad un crocchio di giovani donne,
belle come le Muse, panneggiate come statue e d’un esteriore tutto poetico.
I signori James, padre e figlio, espongono un graziosissimo ventaglio da
fanciulla, di stoffa bianca, con una leggiera ghirlanda di fiori, orlato di
merletti e montato in madreperla. È proprio un peccato il non esser padri o
padrini per aver occasione di farne acquisto e regalarlo. È difficile
vedere trafori più meravigliosi di quelli eseguiti dal signor Caumont nel
legno di sandalo e nell’ avorio. Il signor Guérin-Brécheux, in
collaborazione col signor Carlo Muller, fece un piccolo capolavoro. Egli
somministrò la materia ammirabilmente preparata, e Carlo Muller vi dipinse
le disgrazie d’Atteone mutato in cervo, in tre piccoli medaglioni che
attestano un vero talento di miniaturista. Ilsignor Guérin-Brécheux espone
altresì delle madreperle dipinte, meravigliose di luce e di splendore. Non
dimentichiamo nella bacheca del signor Vanier l’addio d’Ettore e di
Andromaca, d’un colorito rimarchevole, opera del signor Parmentier; un
grazioso Besson, genere Luigi XV ed una graziosa scena di pattinatori
desunta dalla vita galante della medesima epoca. Ma ho premura di venire a
parlare della nostra grande riputazione parigina, francese, europea,
universale, Duvelleroy. Duvelleroy è il principale dei fabbricatori di
ventagli, e le più belle mani del mondo si disputano i prodotti
meravigliosi della perfetta sua arte. Per lui lavorano i primi fra i
migliori artisti. Che cosa dovrò aggiungere a suo elogio quando avrò citati
i nomi dei signori Chapain, Hamon, Comle-Calix, Filippo Rousseau, Nanteuil,
Gavarni, Soldé, Garnier, Carlo Muller? Chi scegliere? Quale prendere? Avete
mai veduto nulla di più splendido di questo avorio incrostato di pietre
fine? e che cosa ne dite di quei nielli che prolungano sulla madreperla la
trina nera la cui maglia copre il foglio del ventaglio ? Questa è
madreperla dipinta: non fate lo sprezzante. La madreperla dipinta è la
novità dell’anno: non tutti ne possono avere. Ma voi siete del mio sentire;
preferite a qualunque cosa il lavoro d’arte.
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In una pubblicazione del
1900, “Merletti fatti a mano: l'origine del merletto” troviamo il capitolo
VII dedicato al ventaglio.

Il primo ventaglio interamente in pizzo fu realizzato nelle Fiandre
nella prima metà del XVII secolo, per il Duca di Brabante. Prima di allora
si usavano solo ventagli ornati in pizzo, con la foglia stessa in taffetà
di seta o pergamena su cui il pizzo veniva incollato o cucito; questi sono
spesso visibili in dipinti contemporanei. Nella storia dei ventagli, la
rappresentazione pittorica è molto attendibile, poiché, a causa del loro
uso frequente – e in passato erano molto più usurati, se si deve credere
alle vecchie fonti, rispetto a oggi – è raro trovare ventagli di data
anteriore al XVIII secolo. Senza dubbio, vecchie stecche rotte, foglie di
ventaglio logore e nappe sbiadite, che ora sarebbero stati dei veri e
propri tesori, venivano spazzati via come spazzatura, poiché ogni moda
successiva richiedeva una novità. Come nell'arte del merletto, anche per
quanto riguarda l'invenzione del ventaglio, diversi paesi rivendicano il
primato. India, Cina e Giappone hanno tutte leggende che pretendono di fare
riferimento alla scoperta poetica o accidentale dell'uso e del fascino di
questa importante arma nella civetteria femminile. Il ventaglio, insieme al
parasole e alla zanzariera, è spesso menzionato negli antichi poemi
sanscriti ed era uno degli attributi regali degli dei e dei semidei del
cielo indù. Altri sembrano essere
stati i precursori delle graziose foglie di pizzo di epoca successiva. Le
piume di fagiano venivano utilizzate in Cina per i ventagli reali già
duemila anni prima di Cristo. Le piume compongono il ventaglio con cui la
famosa regina Elisabetta, regina della moda, è rappresentata in uno dei
suoi ritratti; questa è, per quanto ne sappiamo, la più antica
rappresentazione inglese di un ventaglio nella ritrattistica inglese. Il
ventaglio pieghevole cinese, che si dice sia stato ispirato dalle ali
ripiegate di un pipistrello, non fu introdotto in Europa fino alla fine del
XVI secolo, e le dame di Milano, Firenze, Venezia e Padova, che all'epoca
erano le città leader della moda mondiale, indossavano tutte ventagli di piume,
come quello mostrato nel ritratto di Elisabetta, con o senza un piccolo
specchio al centro.

Ritratto della regina Elisabetta I, con gorgiera e polsini
bordati di pizzo. Tiene in mano un ventaglio, l'unico regalo che a quei
tempi un suddito poteva fare al sovrano.
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In Italia, Carpaccio dipinse molti ventagli nel XVI secolo, e dai
suoi dipinti scopriamo che il famoso pizzo Point d'Espagne in oro e argento
era molto utilizzato come bordatura per i ventagli con struttura rigida
dell'epoca rinascimentale. Il ventaglio stesso era solitamente di broccato
di seta, teso su un telaio con ornamento in pizzo, sotto forma di un
inserto a bordo dritto simile a quello che oggi chiamiamo gallone, veniva
utilizzato a strisce e fasce attraverso il broccato e lungo i bordi. È
questo tipo di ventaglio bordato in pizzo quello raffigurato nel celebre
dipinto di Tiziano Vecellio "La dama con ventaglio", nella
Galleria di Dresda. È un fatto curioso, che ricorda che a quell'epoca c'era
molta etichetta nell'indossare e usare i ventagli, e che un ventaglio
bordato in pizzo era indossato solo dalle donne sposate.

“La dama con ventaglio” o
“la dama in bianco”, Tiziano Vecellio, 1561, Staatliche Kunstsammlungen,
Dresda.
Nel 1561, Tiziano inviò ad Alfonso II d'Este, duca di Ferrara, il
ritratto di una persona che descrisse nella lettera di accompagnamento
come "l'essere più prezioso del mondo" (la lettera è
sopravvissuta solo in un trattato di Francesco Scannelli). Il ritratto è
probabilmente la "Dama in bianco". Si è a lungo ipotizzato che
Tiziano avesse raffigurato sua figlia Lavinia in abito da sposa, oppure
creò un'immagine ideale della bellezza femminile. Utilizzò una modella
che aveva utilizzato anche in altri dipinti. La tradizione di dipingere
ritratti femminili idealizzati ("belle donne") a Venezia risale
alle opere di Giovanni Bellini e Giorgione.
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L'unico esemplare conosciuto ancora esistente si trova in una collezione
privata in Francia. Il pizzo su questa rara curiosità è il punto veneziano
del XVI secolo; forma un bordo su un foglio di pergamena traforato e
tagliato, teso su un telaio e sostenuto da un grosso bastone che ne
costituisce il manico. Al tempo di Enrico VIII, in Inghilterra, i ventagli
con manico lungo erano utilizzati sia da uomini che da donne. "I
gentiluomini avevano ventagli prodigiosi, con manici lunghi almeno mezzo
metro, con questi le loro figlie venivano spesso redarguite". Abram
Boss, celebre illustratore dei costumi e delle mode del XVII secolo ci
mostra numerosi ventagli pieghevoli ornati di pizzo. Strette fasce di
inserimento si trovano sul bordo superiore del supporto e occasionalmente a
intervalli nella parte inferiore. Il pizzo di pergamena, come veniva
chiamato in Inghilterra quando fili di seta, oro o argento venivano
intrecciati sulle sottili strisce di cartoncino o cartone che formavano le
linee principali del disegno, accrebbe notevolmente il valore dei ventagli
del XVI e XVII secolo; e i prezzi a volte pagati per essi appaiono alquanto
esorbitanti. Tuttavia, le stecche di tali ventagli non erano di rado
tempestati di pietre preziose. Elisabetta I donò alla regina Luisa di
Lorena un ventaglio spendendo 1200 corone e uno dei ventagli della regina
Elisabetta fu valutato 400 sterline. Fu questa regina a decretare che un
ventaglio fosse l'unico dono che un suddito potesse fare al sovrano, e
crediamo che l'antica legge sia ancora valida. Leggendo la storia generale
di ogni pregiata varietà di merletto, si acquisisce una conoscenza della
storia del ventaglio di merletto, poiché non esiste una storia separata per
quanto riguarda la sua costruzione.
Fin dal XVII secolo, i disegni per il pizzo nei ventagli sono
sempre stati diversi a seconda della moda prevalente. Gli arabeschi
rinascimentali e la ricchezza della lavorazione distinguevano gli esemplari
del primo XVIII secolo, e i merletti robusti ma delicati come il Punto
Rosalina e il merletto di Burano dell'epoca, erano particolarmente adatti
allo scopo, che richiedeva leggerezza abbinata a resistenza. Quando i
medaglioni apparvero nei mobili, nelle decorazioni murali e nei disegni per
i broccati, furono adottati con entusiasmo dai disegnatori di ventagli in
pizzo. A Boucher e Watteau sono stati attribuiti molti ventagli dipinti,
forse più esemplari di quanti ne abbiano mai lasciati gli studi dei
maestri; comunque sia, i ventagli dipinti sono raramente firmati.
L'elegante stile del medaglione ebbe particolare successo, quando fu
applicato al disegno del merletto, ed è ancora ampiamente utilizzato nel
merletto Duchesse, che presenta spesso medaglioni di squisita fattura;
delicati spruzzi di punto a punto sono lavorati sul fondo a rete o a punto
fine, e questi medaglioni risaltano con un effetto eccellente tra gli
spruzzi realizzati a fuselli del tessuto principale. Anche il Punto
d'Angleterre inglese presenta frequenti esempi del periodo del medaglione
nei disegni, con riempimenti traforati spesso utilizzati per alleggerire
ampie superfici unitr fittamente. Questo stile è ben visibile nel ventaglio
appartenuto all'Imperatrice Eugenia.

Ventaglio
in merletto ad ago, punto d’Alençon, e stecche in madreperla intagliata, appartenuto all’imperatrice
Eugenia moglie di Napoleone III, XIX secolo.
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Pagina di merletto ad ago
realizzato nel convento della Presentazione a Youghal, Irlanda, XIX
secolo
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Ventaglio in merletto a
fuselli design italiano, realizzato
a Seaton, nel South Devon, sotto la direzione della signorina Audrey
Trevelyan. Fine del XIX secolo.
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Il pizzo è stato occasionalmente utilizzato in combinazione con la
pittura nella decorazione dei ventagli: un medaglione di garza inserito in
una cornice di pizzo, e il tessuto semplice dipinto con un amorino, una
ghirlanda di fiori o qualche altro grazioso disegno secondo il metodo
Boucher. Pizzi applicati di varia natura sono stati ampiamente utilizzati
per le pagine dei ventagli. Una leggiadra fantasia richiedeva motivi
bianchi o crema su rete o chiffon neri lavorati a macchina; l'effetto era
certamente leggero e aggraziato, ma gli amanti del raffinato pizzo fatto a
mano avrebbero senza dubbio preferito che un giocattolo così delicato come
un ventaglio fosse interamente realizzato a mano. L'elegante effetto delle
antiche "brides ornées", caratteristiche dell'ormai estinta
manifattura Argentan, non è troppo delicato per la base di un ventaglio, né
la laboriosa rete fatta a mano di Burano è troppo fine per la pagina che
deve soffiare soffici zefiri sulle guance della Bellezza. Le moderne pagine
di pizzo fatte a mano sono spesso montate su stecche antiche con un effetto
eccellente, poiché la loro evoluzione sul ventaglio artistico aveva
raggiunto il suo massimo durante il regno di Luigi XV e non è mai stato
eguagliato da allora. Venivano utilizzati legno, avorio, oro, argento,
tartaruga e lacca, oltre a pietre preziose, perle e metalli intagliati a
mano; non si risparmiava tempo né denaro per arricchirli. La fragile pagina
dell'epoca, che era generalmente di pergamena accuratamente preparata
chiamata pelle di pollo (un nome un po' fuorviante, poiché non si tratta di
pelle di pollo), è generalmente decaduta molto prima delle stecche più
robuste, così che con una raffinata pagina di pizzo moderna i supporti
antichi ricevono, per così dire, una nuova vita.
Nel XVIII secolo vennero prodotte enormi quantità di ventagli,
poiché le bellezze femminili di quel periodo non ne facevano mai a meno, né
in casa né all'aperto, né d'inverno né d'estate; e l'attuale uso limitato
del ventaglio in Inghilterra al gentil sesso e, in generale, alle ore
serali, è relativamente recente. In paesi come il Giappone, il ventaglio
non è un articolo di lusso, ma di uso domestico quotidiano; non solo la
contadina si sventola mentre svolge i lavori domestici, ma anche il
bracciante porta il ventaglio in una mano mentre brandisce la zappa con
l'altra, e il negoziante si sventola mentre serve i clienti. Ma con questi
ventagli di utilità generale non abbiamo nulla a che fare, perché i
ventagli di pizzo sono sempre stati articoli di lusso. Non ci sono pizzi di
campagna usati per questo scopo: solo il pizzo più fine e pregiato fatto a
mano viene solitamente selezionato come adatto per la pagina del ventaglio.

Ventaglio in pizzo con
fondo a rete bianca e motivo in seta nera, realizzato presso la School of
Art di Cork, Irlanda, XIX secolo.
A History of Hand-Made
Lace, Mrs. F. Nevill Jackson;
Ernesto-Jesurum, 1900
|

Ventaglio con cintura,
proposto dalla rivista di moda “ La novità” del 1877
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The Fan International Circle
Il Fan International Circle lavora
per promuovere l'interesse, la ricerca e l'educazione nei confronti del
ventaglio, sia antico che moderno.
https://fancircleinternational.org/
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Musei del ventaglio
Marche
Museo Malacologico Piceno Via Adriatica Nord 240, Cupra Marittima AP
Si possono vedere ventagli in
madreperla.
http://www.malacologia.org/index.htm
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Liguria
Museo del Merletto, Villa
Tigullio, Rapallo
Nel 2000 il Museo ha creato
un’apposita saletta con la collezione di deliziosi ventagli.
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Sicilia
Palazzo Mirto Via Merlo, 2
Palermo
Presso il palazzo vi sono parecchi esemplari uno tra i più preziosi
è un ventaglio appartenuto alla regina Margherita, in tartaruga bionda e
pagina in merletto.
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/palazzomirto/ventagli.html
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Abruzzo
Museo Nazionale d’Abruzzo,
Villa Frigerj Via Guido
Costanzi Chieti
Il percorso espositivo accosta piccoli capolavori d'arte del secolo
XVIII, periodo di maggiore diffusione del ventaglio, a manufatti di estrema
singolarità, realizzati in pizzo ad ago, a fuselli e in ricamo, del XIX
secolo.
http://www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it/index.php?it/148/ventagli-artistici-antichi
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Parigi 2, Boulevard de Strasbourg
75010
Museo del ventaglio-Atelier
Hoguet : il primo Museo francese interamente consacrato al ventaglio, la
collezione contempla più di 2.500 ventagli che vanno dal XVI al XX secolo.
http://www.annehoguet.fr/musee.htm
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Londra
Museo del Ventaglio, 12 Crooms Hill, Greenwich
Il primo museo al mondo dedicato al ventaglio in cui si conservano
5.000 prestigiosissimi esemplari, esposti a rotazione ogni 3 mesi. La collezione
è visitabile anche in rete
https://www.thefanmuseum.org.uk
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Londra
Victoria & Albert Museum
Il museo possiede una vasta
collezione di ventagli
https://www.vam.ac.uk/
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Cambridge
The Fitzwilliam Museum,
Trumpington Street
Il museo espone ventagli
provenienti dalla collezione Messel-Rosse.
https://fitzmuseum.cam.ac.uk/explore-our-collection
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Spagna
Museo del ventaglio, Calle de la Iglesia, 2 Aldaia, Valencia
Il Museo si trova in rete con 123 esemplari.
http://abanicosblayvilla.com/museo%20del%20abanico.html
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Spagna
Il dipartimento tessile del
National Historical Museum ospita una preziosa collezione di ventagli che
vanno principalmente dal XIX e inizio del XX secolo, con un totale di 115
pezzi.
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Stati Uniti, New York
The MET, Metropolitan Museum
of Art
Anche in questo museo
possiamo trovare ventagli provenienti da diverse parti del mondo e di varie
epoche.
https://www.metmuseum.org/
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Stati Uniti , Filadelfia
Philadelphia Museum of Art, 2600 Benjamin Franklin Pkwy
Il museo ha una vasta
collezione di ventagli in merletto, madreperla, avorio ecc.
https://www.philamuseum.org/
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Stati Uniti, New York
Cooper Hewitt Smithsonian
Design Museum
Parte della collezione si
puo’ visionare nel sito del museo stesso e anche in questa pubblicazione
https://library.si.edu/digital-library/book/foldingfansincol00coop
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Stati Uniti, California
The Hand Fan Museum
https://www.thehandfanmuseum.org/
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Stati Uniti, Massachusetts
Boston
Museum of Fine Art
https://www.mfa.org/
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Svizzera
Ginevra Mah, Museo d’arte e storia di Ginevra
https://archive.org/details/ventailscollecti0000mary/mode/1up?q=%C3%A9ventail+dentelle
|
Collezionisti
Aldo Dente
(grande esperto e collezionista) Stefania Cesari, Anna Checcoli (restauratrice e collezionista),
Gabriella,
Pierluigi
Beggiato, Gabriele Arezzo di Trifiletti, Luisa Moradei (studiosa e collezionista), Chiara Pozzati,
Guglielmo Coronini, Esther Oldham, DeWitt Clinton Cohen, Sue Angell, Mrs. William Randolph Hearst (1922),
Mary Clark Thompson (alla sua morte, la collezione di ventagli in ottimo
stato, è stata donata nel 1923 al
Metropolitan Museum of Art).
|
Pubblicazioni in rete
“American fan, in memory of
President Abraham Lincoln (1867), offered to the Empress of France Eugenie”
Librairie Denis
https://archive.org/details/americanfaninmem00libr/mode/2up
“Svaghi artistici femminili”,
Alfredo Melani, 1892
https://archive.org/details/svaghiartisticif00mela/page/244/mode/2up
“A book about fans : the history of fans
and fan-painting”,M.A. Flory, Jones Mary Cadwalader, 1895
https://archive.org/details/FloryFans/mode/2up
“Emporium”, il ventaglio e la
sua storia, Istituto italiano d'arti grafiche (Bergamo), 1895
https://archive.org/details/emporium02isti/page/52/mode/2up
“Storia Del Ventaglio”,
Occoferri Gerolamo, 1907
https://archive.org/details/occoferri-storia-del-ventaglio/mode
History of the fan, Rhead, G.
Woolliscroft, 1910
https://archive.org/details/historyoffan00rhea
“The fan book”, Percival
MacIver, 1920
https://archive.org/details/thefanbook00percuoft/mode/2up
American fan, in memory of
President Abraham Lincoln, offered to the Empress of France Eugenie,
Librairie Denis, 1938
https://archive.org/details/americanfaninmem00libr/mode/2up
L'art du vent, Mesmer,
Philippe, 1972-
https://archive.org/details/lartduvent0000mesm/mode/1up?q=%C3%A9ventail+dentelle
“A collector's history of
fans”, Armstrong Nancy J, 1974
https://archive.org/details/collectorshistor0000arms/mode/2up
“A collector's guide to fans
over the ages”, Bertha De Vere
Green, 1975
https://archive.org/details/collectorsguidet0000deve/mode/2up
“The fan”, Gostelow Mary,
1976
https://archive.org/details/fan0000gost/mode/2up
“The book of fans”, Armstrong
Nancy, 1978
https://archive.org/details/bookoffans0000arms/mode/2up
“Collecting fans”, Mayor
Susan, 1980
https://archive.org/details/collectingfans00mayo/mode/2up
Folding fans in the
collection of the Cooper-Hewitt Museum, Cooper-Hewitt Museum; Commoner Lucy
A.
https://library.si.edu/digital-library/book/foldingfansincol00coop
“Fans”, Alexander Hélène, 1984
https://archive.org/details/fans0000unse/mode/2up
“L'Eventail, miroir de la
Belle Epoque” : 24 mai-27 octobre 1985, Palais Galliéra, Paris, 1985
https://archive.org/details/leventailmiroird0000unse/
Éventails: collection du
Musée d'art et d'histoire de Genève, Maryse Volet, 1987
https://archive.org/details/ventailscollecti0000mary/mode/2up?q=%C3%A9ventail+dentelle
“A Collector's guide to
fans”, Mayor Susan, 1990
https://archive.org/details/collectorsguidet0000mayo/mode/2up
Éventails
européens : de l'objet d'art au brevet d'invention : European fans :
from objet d'art to patented invention : exposition du Musée d'art et
d'histoire de Genève, 22 juin 1994-30 octobre 1994, Volet maryse
https://archive.org/details/eventailseuropee0000vole/mode/1up?q=+dentelle
Fans, Hart Avril, 1998
https://archive.org/details/fans0000hart/mode/1up
The Fan Museum, Alexander, Hélène,
2001
https://archive.org/details/fanmuseum0000alex/mode/1up
“The fan” : fashion and
femininity unfolded Steele Valerie, 2002
https://archive.org/details/fanfashionfemini0000stee/mode/1up?q=les+modes+1901&view=theater
“Unfolding pictures: fans in
the Royal Collection” by Royal Collection (Great Britain), 2005
https://archive.org/details/unfoldingpicture0000roya/mode/2up?q=Empress+%22Augusta-Victoria%22+lace
“Nel regno della moda: I
ventagli”
https://archive.org/details/naturaedarterass1513unse/page/120/mode/1up?q=+pizzo+merletto
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Bibliografia
° Effie
Bruce, Irish lace- Clarke,. Art Journal, Vol. 59 (1897)
Spielmann
Isidore, The British section, 1906
° The international studio,
1907
^Exposition international di
Liegi 1905
Report of His Majesty's
Commissioners for the International Exhibition, Saint Louis, 1904
Nature and art, 1866

Sitografia
https://archive.org/details/expositionuniver00bequ/mode/2up
https://archive.org/details/gri_33125007805621/page/n337/mode/2up?q=Miss+Audrey+Trevelyan
https://archive.org/details/internationalstu3212unse/mode/
https://archive.org/details/internationalstu7630unse/mode/
https://fototeca-gilardi.com/
https://archive.org/details/gri_33125010448963/page/n7/mode/2up
https://archive.org/details/historyofhandmad0000unse/mode/1up
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