“Al Filò dal Lundì

Javrè di Villa Rendena – (TN)

 

“Al Filò dal Lundì”, un circolo di appassionate di merletto a fuselli che si incontra a Javrè.

Javrè è una comunità di poco più di 300 persone in Val Rendena, a circa 20 chilomentri da Madonna Di Campiglio, in provincia di Trento.

 

La nostra storia

 Agli inizi del secolo scorso uno degli aspetti negativi della mancanza di lavoro in loco era l’emigrazione stagionale anche femminile verso le grandi città, Milano in primo luogo. Per ovviare a questo fenomeno “dando stabile occupazione alle ragazze, le quali altrimenti sono costrette ad emigrare all’estero in cerca di lavoro o di servizio, tante volte con grave pericolo della loro moralità … nonché della mancata assistenza alle loro famiglie e ai vecchi genitori”, come riportato nel documento inviato dal Comune di Javrè alla Direzione del Corso Centrale dei Pizzi di Vienna, viene chiesta l’istituzione in paese del corso di pizzi a fusello.

Il corso effettivamente parte nel 1907, diventa successivamente Scuola, dapprima sottoposta alla Direzione del Corso Centrale di Pizzi e dell’Istituto per l’Industria Femminile Casalinga di Vienna, poi Regia Scuola di Merletti della Venezia Tridentina, infine succursale dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “M. Buonarroti” di Trento. Alla guida una maestra merlettaia appositamente formata, agli inizi in Austria, poi negli Istituti Tecnici Femminili.

Quella dei pizzi, almeno nei primi decenni del secolo scorso è una scuola fortemente voluta dalla comunità e dalle autorità in seno ad essa, come si evince oltre che dai racconti delle tante merlettaie anche dai documenti conservati negli archivi. Il motivo di questo attaccamento alla scuola è dovuto all’importanza economica che rivestiva all’interno delle famiglie: il piccolo reddito garantito dalla vendita dei manufatti, fra l’altro nei primi anni commercializzati direttamente dalla direzione austriaca prima e dalla maestra stessa sulla piazza di Milano poi, permetteva alle donne del paese e della Bassa Val Rendena di garantire il proprio mantenimento, se sole, oppure di contribuire al reddito familiare. Per questo era nell’interesse di tutti che la scuola continuasse ad esistere, a formare merlettaie, a specializzarle e anche a commissionarne i lavori.

Il naturale trascorrere del tempo, l’emancipazione della donna, con il lavoro fuori casa, oltre al cambiamento dei gusti, ha ridimensionato l’interesse verso i merletti e di conseguenza la loro importanza nell’economia locale. La storia della Scuola di Pizzi e Merletti ben ne riassume l’evoluzione: la scuola, così fortemente voluta nel 1907, che con alterne fortune aveva superato i due conflitti mondiali ed era diventata Scuola Statale di Pizzi e Merletti, nel 1976 viene provincializzata, poi nel 1989 chiude definitivamente.

Alla fine degli anni ’80, nel paese la sensibilità verso la lavorazione a fusello è in calo sia nella comunità che nelle istituzioni, anche se rimangono comunque attive in valle un gruppo di merlettaie, che avevano appreso la tecnica ai tempi della Scuola, e che nel privato delle loro abitazioni continuano ad eseguire lavori a tombolo, soprattutto per se stesse.

 

La sitazione attuale e le prospettive

Da qualche anno a questa parte la rinascita, anche sull’onda della rivalutazione e della  ripresa di tante tradizioni che hanno caratterizzato le piccole comunità come la nostra nei decenni scorsi.

Un gruppo di quelle merlettaie che hanno continuato a lavorare a tombolo per hobby, si sono appoggiate al Circolo Culturale attivo in paese e, quattro o cinque anni fa, si sono costituite come gruppo, all’inizio per il solo piacere di incontrarsi e scambiare quattro chiacchiere lavorando a tombolo. Il gruppo si chiama “Al Filò dal Lundì” proprio perché inizialmente ci incontravamo tutti i lunedì, per fare “filò”, cioè chiacchierare lavorando.

Da qui, dal chiacchierare di e sul tombolo, alla voglia di fare insieme qualcosa per evitare che andasse dimenticata del tutto la tradizione del merletto, il passo è stato breve: abbiamo organizzato qualche piccola esposizione dei lavori eseguiti e viaggi per visitare mostre sul tema, abbiamo cominciato ad insegnare la tecnica di base a chi non aveva avuto modo di imparala ai tempi della scuola.

Le prospettive:

·        far conoscere una delle peculiarità della comunità di Javrè, la tradizione del merletto a fuselli, partecipando a manifestazioni, fiere e convegni, con lo scopo non di una rievocazione storica ad uso turistico, ma per proporre un’attività ancora viva e vitale;

·        far in modo che il tombolo continui ad essere conosciuto ed apprezzato, attivando dei corsi rivolti a tutte le appassionate, e soprattutto alle giovani generazioni e valutando la possibilità di realizzare progetti anche in collaborazione con la scuola primaria;

·        creare una rete di confronto e di scambio con altri gruppi presenti sia in provincia che fuori, ritenendo lo scambio di esperienze ed il confronto un’opportunità di crescita per tutti;

·        riacquistare il tempo perso dopo la chiusura della scuola, periodo nel quale il merletto si è evoluto, si è modificato ed ha in parte cambiato anche le possibili applicazioni, con corsi rivolte a merlettaie esperte, tenuti da maestre merlettaie diplomate, rivolti in particolare all’acquisizione di nuove tecniche e di nuovi punti e all’utilizzo di filati alternativi (metallici, sintetici), con i quali vengono creati anche complementi d’arredo (quadri, lampade, vassoi) se non addirittura gioielli;

·        recuperare materiale storico della scuola, in particolare cercare di recuperare e restaurare vecchi cartoni disegnati, con la prospettiva di reinterpretarli con gli attuali canoni stilistici.

 

Per eventuali contatti:

           

Flavia             flavia.valentini@alice.it

 

 

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